23.08.2023, O & O: Ortensie e Oleandri

Fino a qualche decennio fa il patrimonio immobiliare, non solo del nostro paese, era costituito da case rurali spesso non intonacate, ma decorose, abbellite dove si poteva con fiori e piante. Ortensie e oleandri facevano sempre la loro bella figura, contenuti in capaci bidoni di almeno 50 litri. Le abitazioni dei civici 1 e 2 erano un’unica sequenza di oleandri, così pure davanti a casa Mattelig, dalla Nadalia, mentre le ortensie erano di casa dai Liponi e dai Serafini. Rappresentavano l’estate, con la loro fioritura che durava tutti i mesi più caldi. Per annaffiarli bastava poco: l’acqua del risciacquo dei piatti, oppure del lavaggio della verdura. Forse non tutti conoscono le proprietà tossiche dell’oleandro, capace di aver mandato al Creatore alcuni soldati di Napoleone che, con i rami della pianta avevano fatto gli spiedini. Tutte le padrone di casa avvertivano i bambini a non toccare le foglie i fiori e anche i cavalli o altri animali domestici erano tenuti a debita distanza da quest’essenza arborea. Oggi sopravvivono soprattutto le ortensie, innocue e belle.

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