18.07.2024 Il Clinton, il vino dei nostri nonni.

(Articolo di Elvira C ./ parte 2 di 2)

Diventa molto popolare subito, ma la qualità del vino non era mai eccelsa, così si iniziarono a fare, sia in Francia e in Italia che in Germania, degli incroci con vitigni presenti in Europa, ma i risultati
non erano molto buoni. Si può dire che più la pianta è resistente ai parassiti, meno il vino risulta buono. Inoltre la fillossera continuava comunque ad attaccare le viti europee e la soluzione che venne trovata fu di innestare le piante europee su piante americane. Nonostante la qualità del Clinton non fosse elevata, i contadini proseguirono la coltivazione di queste viti, poiché meno dispendiosa, non richiedendo l’acquisto di anticrittogamici. Nel 1931 però venne fatta una legge che vietava l’impianto e la produzione di questo vitigno, salvo che per uso familiare. Venne vietata anche la produzione dell’uva Isabella, cioè quella da cui si ricava il fragolino, sia in Italia che in Francia. Tutto ciò poiché queste varietà hanno un contenuto di pectine molto elevato e durante la fermentazione si trasformano in alcol metilico, che è dannoso per la salute. Anche se con i moderni metodi di produzione del vino queste varietà non hanno una quantità di alcol metilico superiore a quelle dei
vitigni europei tradizionali, è continuato comunque il divieto della produzione, per salvaguardare soprattutto i vitigni tradizionali e la diversificazione di prodotti. Oggi il regolamento UE, con una legge del 2013, vieta la coltivazione a uso commerciale del vitigno e, conseguentemente, la produzione e commercializzazione del prodotto finale. Ciò non toglie che la vendita, o il consumo, come prodotto alcolico di fermentazione (senza citare la parola vino) è alquanto estesa in tutta Europa, soprattutto nei paesi nordici. Le varietà americane sono ancora oggi presenti molto spesso nel paesaggio
italiano, spesso si trovano nei giardini di vecchie case di campagna. Il vino, che si può produrre appunto a livello familiare, è tuttora particolare e ha comunque una serie di estimatori, che ne apprezzano i sapori e le consistenze peculiari. Il frutto viene usato anche in cucina, in particolare nella produzione di dolci, ma anche di curiose bevande. Online si trova questa ricett
a:

SANGUE DEL PIAVE

Versa in una pentola capiente 2 litri di vino Clintòn e un chilo e mezzo di zucchero, quindi porta a ebollizione mescolando. Spegni la fiamma appena inizia a bollire (fai attenzione perché il liquido si comporta come il latte, tracima!). Aggiungi due litri di buona grappa bianca, mescola, imbottiglia e tappa con il liquore ancora caldo. Fai riposare per sei mesi almeno.

Alla pagina “Curiosità” del nostro sito troverete l ricetta “Risotto all’uva fragola”.

 



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