(Articolo di Elvira C.)
Sono moltissimi le parole inglesi – gli anglicismi – che usiamo ogni giorno. Ormai ci sono familiari termini come audience, budget, business, fan, fitness, flop, gadget, gossip, look, manager, influencer, selfie… e così via. Negli ultimi decenni si è verificato un aumento costante della frequenza d’uso degli anglicismi introdotti nella lingua italiana, che hanno portato all’impiego generalizzato di una particolare parola. Alcune parole sono state introdotte in maniera deliberata dall’amministrazione pubblica, altre volte sono entrate in uso perché legate alla comparsa di nuovi fenomeni culturali e sociali. Ad esempio, alla fine degli anni ‘80 fu istituita una tassa sulle prestazioni mediche, che non venne definita tale, ma “ticket”, poiché si ipotizzò che il termine inglese avrebbe fatto sì che il provvedimento fosse accolto meglio dai contribuenti. Recentemente nel dizionario nuovi anglicismi provengono dal settore informatico e tecnologico e generalmente vengono usati con lo stesso significato che hanno in inglese. Ma non sempre è così, come nel caso della parola “gadget”, con la quale in italiano intendiamo un piccolo oggetto, di scarsa utilità o superfluo allegato come omaggio a un prodotto per incrementarne la vendita. In inglese invece si intende un piccolo apparecchio/dispositivo elettrico o elettronico che ha una funzione ben precisa. Esempio: lui ha molti dispositivi per raccogliere dati = he has several types of gadgets to collect data.