(Articolo di Elvira C.)
La presenza dell’uomo preistorico nella nostra zona è attestata da alcuni rinvenimenti (azze, asce, picconi e pani di bronzo) che testimoniano la sua attività dal neolitico all’età preromana. Ad esempio i ritrovamenti nel riparo di Biarzo, con reperti del neolitico, o presso il castelliere di S. Quirino, con reperti dell’età del bronzo e del ferro. Molti sono i ritrovamenti che testimoniano la presenza di stanziamenti paleoveneti sulla riva sinistra del Natisone, in località Dernazzacco vicino alla frazione di Gagliano, a partire dal IV secolo a.C. Qui, agli inizi del ’900, è stata trovata una vasta necropoli che, grazie all’abbondante materiale rinvenuto, ha permesso di capire che i Paleoveneti cremavano i loro defunti e deponevano le ceneri in urne, assieme ad oggetti di lavoro e di ornamento. Sovrapposti a questi ritrovamenti, sono stati trovati anche testimonianze della successiva presenza dei Celti. Sulla riva sinistra del Natisone, l’unica traccia di preistoria o protostoria è rappresentata da un monumento unico nel suo genere, il cosiddetto Ipogeo Celtico, un insieme di stanze sotterranee scavate nella roccia che forse fungevano da carcere o da camera funeraria celtica; non è certo in quale periodo è stato scavato, ma vista la tecnica di scavo primordiale e la presenza di maschere di non raffinata fattura, probabilmente è molto antico.