26.11.2024  L’arrivo dei Romani in Friuli 

(Articolo di Elvira C.)

Tra il III e il II secolo a.C., i Romani estesero il loro controllo su quasi tutta la penisola italiana. Nel II secolo a.C., decisero di muoversi verso nord, conquistando anche le terre della Pianura Padana e raggiungendo così la nostra Regione per porre fine al dominio dei Celti su questi territori. Nel 181 a.C. fondarono Aquileia, e come riporta Tito Livio, la città fu creata da tremila fanti, ciascuno dei quali ricevette come premio 50 iugeri di terreno. I centurioni ne ottennero 100, mentre i cavalieri 150. Un iugero rappresentava la quantità di terra che poteva essere arata in un giorno con una coppia di buoi. I Romani non si limitarono a costruire una città fortificata, ma bonificarono anche i terreni paludosi nella bassa pianura friulana. Grazie a questi interventi, Aquileia divenne il centro di una regione agricola fertile, rinomata per la produzione di vino. Inoltre, la città si sviluppò come un importante porto militare e commerciale, collegando il mare alla Pianura Padana e alle regioni a nord delle Alpi. Intorno ad Aquileia sorsero numerose fabbriche e botteghe artigianali, specializzate nella produzione di vetri, mosaici e oggetti di metallo. I prodotti realizzati in città erano famosi in tutto l’Impero Romano. Aquileia era anche un porto di rilievo per il commercio dell’ambra, che giungeva dalla regione baltica. All’inizio del I secolo d.C., con l’avvento dell’età imperiale, Aquileia, capitale della Regio X Venetia et Histria, era una città grande e popolata, con decine di migliaia di abitanti. Era un fiorente centro multietnico e multireligioso, punto d’incontro di culture diverse. Tuttavia, la vita nella città non era sempre tranquilla. Già nel 179 a.C., poco dopo la sua fondazione, Aquileia dovette difendersi da un’incursione dei Celti, che furono sconfitti un prima volta nel 129 e definitivamente nel 115 a.C.; in seguito la città respinse attacchi di diverse tribù provenienti dal Nord e dal Centro Europa, come i Taurisci, gli Istri e i Gepidi. Queste minacce spinsero i Romani a fondare nuove città o a fortificare villaggi esistenti per rafforzare il controllo dei confini orientali, tra cui Cividale del Friuli, probabilmente nel 50 a.C., e Zuglio.

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