(Articolo di Franco S.)
L’ambiente circostante, se orientato dal senso del bello, ha un salutare potere rigenerante per i suoi effetti estetici, fisici, psicologici, pedagogici, ecologici e sociali. Praticamente aiuta a stare al mondo e allunga la vita. Con la realizzazione dell’aiuola, la posa della panchina, il ripristino dell’antica fontana e per ultimo, solo in ordine di tempo, la messa a dimora dei ciclamini e dei roseti, la piazzetta di Borgo Gorica si riveste di nuova luce e diventa l’originale palcoscenico di un paesaggio, mai più un indefinito altrove di Ponteacco. Cambia la percezione del luogo, della sua destinazione e della sua identità: una prospettiva in cui la panchina non è soltanto un punto di vista in uno scenario emozionale, ma è soprattutto un posto. Viene voglia di sedersi e constatare che la sistemazione di tutto lo spazio intorno è da sana e robusta costituzione, ma esaltarla rispecchiandovi l’idea di armonia è da poeti. Viene voglia di sedersi e scoprire quanto è facile ritrovarsi. Viene voglia di sedersi. Quando verrà voglia di alzarsi apparirà chiaro, come in una mistica e improvvisa rivelazione extrasensoriale, un ultimo comandamento: ogni paesaggio è un patrimonio comune e se goderselo è un diritto, prendersene cura è un dovere. Praticamente non è un borgo incantato e nemmeno un poema e non so se aiuta a stare al mondo. Di sicuro non allunga la vita. Ma se non allunga la vita, almeno allarga il cuore. Appuntamento a Primavera.

