Ultimi giorni di Carnevale, poi la Quaresima ci porterà sobriamente verso la Pasqua. Giorni di allegria e spensierate sfilate, di maschere e tradizioni; ma non a tutti il Carnevale evoca ricordi divertenti, ma immagini passate nostalgiche, come nelle poesie di Dino Menichini, poeta di Stupizza, che in alcuni versi ci rimanda a immagini vissute da ragazzino. Ecco alcuni versi tratti da “Paese di Frontiera” / (31).
Faceva Carnevale ai nostri occhi / il cerchio dei pupazzi ritagliati / nella sgualcita carta di un giornale; / ma tutti ci chiamava contro i vetri /dell’osteria la musica maldestra / del vecchio suonatore / di Prossenicco che cercava invano / la nota giusta sulla fisarmonica .
Sostavamo alla soglia d’un proibito / mondo, e pensavamo che era peccato o coraggiosa sfida / il passo che accennavi dietro al ritmo / malcerto che allacciava / le maschere in un vortice confuso /di risa e di coriandoli.
La neve / esaltava le danze, dava brividi /alla nostra furtiva meraviglia / di esclusi spettatori / appena tollerati / di un rito fascinoso che accendeva / i sogni, ti faceva / già donna. (…)
