I delitti contro la persona erano purtroppo assai comuni. Si commettevano omicidi anche per futili motivi e i documenti disponibili per il periodo indicato trattano sentenze contro ben 895 assassini, responsabili di omicidi premeditati, 346 imputati di lesioni gravi inflitte con il coltello. I delitti contro l’onore riguardano le ingiurie, le violenze sessuali su adulti e minori, la punta di un iceberg, e i delitti contro il patrimonio quali la piaga dei furti di vesti, suppellettili, animali, carri di fieno o frumento. Pochi sono i reati di truffa che, evidentemente erano risolti in altra maniera e comunque legati al gioco della morra, delle carte, dei dadi, della ricettazione e usura. Numerosi procedimenti hanno interessato le Valli, in seconda istanza, per quanto riguarda le controversie delle norme emanate da Venezia e valide per l’intero territorio, a tutela del proprio patrimonio fondiario come il taglio di castagni e querce che andavano concordati con l’Arsenale in cambio dell’autonomia. In questa sezione era incluso il contrabbando di sale, il porto abusivo di armi e la resistenza a pubblico ufficiale. C’era una conflittualità molto elevata, la cosiddetta guerra tra poveri, che mobilitava intere contrade contro altre con spedizioni punitive contro i nobili.