Originariamente, nel ‘700, i salvadanai si mettevano nelle chiese delle Valli, si facevano passare di panca in panca, di persona in persona per sollecitare la pietà dei fedeli verso i bisognosi. Dalle chiese si passò alle famiglie (inizi ‘800), facendo diventare tale oggetto molto popolare. I bambini facevano a gara per riempirlo quanto prima e che felicità quando si rompeva il contenitore con il martello e si procedeva con il conteggio del mucchietto di spiccioli. Oggi la musina è un distratto oggetto posto su qualche scaffale. Le forme della musina sono simpatiche, da arredo. Al “Wellcum”, la nota casa di tlleranza di Villach, le musine in vendita nello “show-room” hanno fessure posizionate in posti particolari per stimolare l’introduzione. Generalmente è un oggetto che non ha più interesse. I ragazzi d’oggi hanno la postapay dove papy provvede alle ricariche utilizzate per i giochi on-line, per l’acquisto di giochi virtuali della play-station, mica per comprare le figurine da Fulla o le tira-molla dalle Bečke.