Alcune pubblicazioni scientifiche sostengono che “Camminare a passo svelto costituisce una scorciatoia per potenziare le funzionalità cerebrali sotto ogni profilo” (prof. Shane O’Mara, Università di Dublino) nel cui studio è stata approfondita la neurogenesi dell’ippocampo, una parte del cervello situata nel lobo temporale che svolge un ruolo fondamentale nella formazione della memoria e nella navigazione spaziale (fantasia). La sedentarietà fa male non solo ai muscoli del corpo che perdono rapidamente e facilmente volume, ma anche al cervello, privato di un fattore di accrescimento e attività. L’azione del camminare, insomma, ci apre uno scenario inimmaginabile su noi stessi e sul mondo e le ragioni ancora una volta sono collegate al funzionamento del cervello. Quando camminiamo si attivano due funzioni correlate: da una parte la memoria episodica, quella dei fatti, dall’altra la navigazione spaziale nella fantasia. Il cervello è stimolato a creare qualcosa di nuovo e quindi di creativo e, camminando, scopriamo e coltiviamo così il pensiero della fantasia, della navigazione che stanno alla base della creatività.