Si riporta il discorso, diviso in due parti, del Presidente della Pro Loco in occasione dell’Assemblea di domenica scorsa
“Carissimi Soci e Amici,
l’emergenza sanitaria ci ha costretti a prorogare di quasi sei mesi la consueta assemblea annuale dei Soci, che per 10 anni si è svolta tra la fine di febbraio e marzo. È una grande piacere essere riusciti comunque ad organizzarla, considerata la recrudescenza del virus che preoccupa ancor oggi tutti gli Stati europei ed extraeuropei. In un contesto di ristrettezze di programma, di tagli a tutte le iniziative previste per quest’anno e programmate l’anno scorso, di riduzione all’osso di occasioni d’incontro, quella di oggi è una domenica, forse l’unica dell’anno, che ci vede riuniti per l’approvazione dei documenti finanziari, per la modifica dello statuto che impone significative novità tra queste la modifica alla denominazione sociale della nostra organizzazione, che da oggi sarà “Pro Loco Ponteacco APS”, Associazione Promozione Sociale che ci permette l’ingresso tra gli Enti del Terzo Settore. Appena completate le operazioni di registrazione del nuovo contratto, chiederemo l’iscrizione al Registro Unico del Terzo settore, un nuovo strumento che inquadrerà la nostra attività senza scopo di lucro, le nostre finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale. Avremo la possibilità di ricevere contributi dallo Stato, dalla Regione, dal Comune, potremo stipulare convenzioni con gli enti pubblici e accedere ai finanziamenti del Fondo speciale europeo. Rientrando in questa categoria, continueremo a somministrare alimenti e bevande per i nostri soci e per i loro familiari. Secondo l’opinione dei Consiglieri, si tratta di un passaggio indubbiamente importante per definire i contorni istituzionali della nostra attività. Se il 2019 è stato un atto di vivace attività sociale, il 2020 si presenta come un anno di sostanziale sopravvivenza. Il Centro è rimasto chiuso per tre mesi, sono state annullate tutte le manifestazioni dell’anno, gli incassi sono diminuiti del 70%, eppure, comunque siamo riusciti a far fronte alle migliorie soprattutto al Mulino, che sono sotto gli occhi di tutti. Siamo stati costretti a sospendere per tutto l’anno all’apertura pomeridiana del Centro perché non siamo preparati ad affrontare la sanificazione delle carte da gioco. Nonostante tutti questi imprevisti, soggiace nel sostrato della nostra Associazione la voglia di continuare, l’ottimismo che ci fa sperare in tempi migliori, il desiderio di ritrovarci e di tenere vivo il nostro paese”.