17.09.2020, Allergie e intolleranze (2/2)

   Nell’allergia alimentare, dunque, il sistema immunitario reagisce ad alcune sostanze, in genere proteine, contenute in un alimento che l’organismo percepisce come nocive (allergeni) e per neutralizzarle rilascia nel sangue degli anticorpi chiamati “immunoglobuline” che provocano i sintomi dell’allergia: sintomi cutanei, gastrointestinali e anche respiratori. L’intolleranza alimentare, invece, non scatena la produzione di anticorpi e si manifesta quando l’organismo non riesce a digerire bene un alimento o un suo componente. La scienza oggi ne riconosce solo due: quella al glutine (la celiachia, malattia autoimmune) e l’intolleranza al lattosio, il principale zucchero del latte. Quindi una persona non è intollerante al latte, ma al lattosio perché il suo organismo è carente di un enzima presente nell’intestino tenue, che ha proprio il compito di scomporre il lattosio. È bene rivolgersi al medico nel caso si avverta orticaria, prurito, diarrea. Si può diventare allergici a un alimento in breve tempo ed è bene sottoporsi a test di cuti-reazione. I pazienti di celiachia sono in costante aumento e negli episodi più gravi si può arrivare a pericolosi shock. Tornare ai grani tradizionali o antichi può migliorare e a volte risolvere l’intolleranza al glutine. Sarebbero da evitare i seguenti test che non hanno valenza scientifica: test del capello, della forza, su cellule del sangue, VEGA-test, biorisonanza, pulse-test e idrologia: sono autentica perdita di tempo.

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