Riceviamo tre preziosi contributi alle news redatti da una nostra affezionata lettrice. La News era finita erroneamente in “bozze”. Ci scusiamo per il ritardo: “Siamo arrivati a novembre. Lo scorso mese è trascorso velocemente e nel passato il mese iniziava con vari impegni, per grandi e piccini. Si tornava a scuola: tutti indossavamo il grembiule nero, ingentilito da un colletto bianco col fiocco. Il grembiule era o troppo grande (nuovo!) o dell’anno precedente e dunque troppo corto e stretto. Le giornate erano ancora tiepide e non occorrevano altri indumenti. Le scarpe erano di tutti i tipi, normalmente molto usate o talvolta rotte. Esistevano ancora i ciabattini (come a San Pietro il vecchio Quendul) , che riuscivano a dare una seconda vita alle nostre calzature. Ma molte nostre mamme facevano a casa delle scarpette con materiale di scarto. Nel pomeriggio i bambini dovevano aiutare i genitori a casa e in campagna. Decine di anni fa si vendemmiava alla fine di settembre/ inizio di ottobre. Si andava, dunque a vendemmiare e portavamo a casa i pesanti cesti di uva, appesi all’arconcello. Si andava anche, volentieri, ad aiutare i vicini. C’ era la raccolta delle mele e delle pere che bisognava portare a casa e disporle in soffitta. Tutta la casa profumava di frutta! Si raccoglievano le noci e le castagne. Tutti lo facevamo, talvolta brontolando quando il mallo delle noci ci macchiava le mani ed i ricci della castagne ci riempivano le mani di ferite. Ma eravamo orgogliosi di contribuire all’economia della famiglia, quando molti prodotti venivano venduti”.