La burocrazia è un contesto in cui si notano troppi arbitri a fondo-campo, gli organi di controllo che non svolgono il loro compito e la Pubblica amministrazione spesso fallimentare che perpetua così la sua condizione di impermeabilità all’innovazione. Per uscirne bisogna agire con decisione. Com’è possibile che ai tempi di Comelli c’erano 10 dirigenti regionali e oggi ce ne sono più di 150 a 150.000 euro all’anno? Qual è il loro compito se non intralciare lo sviluppo? La colpa è solo nostra: è necessario e urgente un nuovo ruolo della società civile che, da agglomerato di sudditi di cui gli apparati dello Stato non si fidano, dovrebbe tramutarsi in co-attore nei processi di sburocratizzazione.