La Chiesa ammetteva altri oggetti di protezione dalle avversità: croci, pane, sale, candele, cera delle candele, fiori, medagliette, rosari, immagini sacre, abitini di bambini, materiale benedetto secondo l’apposito rito previsto dal “benedizionale” cattolico. Tra poche settimane porteremo a benedire il cesto con alcuni alimenti pasquali, tra questi il pane, abitualmente usato come amuleto sacrale, consumato da tutti i componenti della famiglia. La Chiesa “omologava” di volta in volta gli oggetti ammessi, secondo le proprie sofisticate interpretazioni teologiche. Si trattava di oggetti che ricordavano Dio o i santi e pertanto costituivano testimonianza popolare di pura fede e pietà intese ad attirare la grazia divina. Ai valligiani, che avevano sempre a che fare con la sventura, interessava solo la propria difesa e per contrastarne gli attacchi usava qualsiasi mezzo, regolare o irregolare, lecito o illecito, ammesso o proibito per avocare a sé la buona sorte. Oltre agli oggetti sacri e devozionali, infatti c’erano anche gli operatori del “nero” dei quali ci occuperemo più avanti.