Quando nella seconda metà degli anni Cinquanta Claudio si trasferì in Germania, il paese perse una persona ingegnosa e molto creativa. Appassionato di conoscenze nuove e capace di creare un’infinità di piccoli oggetti, sapeva molto sulle qualità dei vari tipi di legno e il loro impiego e gli piaceva ingegnarsi nella lavorazione di piccoli oggetti di metallo. Nel cortile, a fianco della stalla, aveva ricavato un angolo con una piccola fucina alimentata con pezzi di carbone e un piccolo mantice per alimentare la fiamma e arroventare il metallo. Un giorno Brunàč gli regalò una grossa molla di camion in acciaio e il giovane Claudio riuscì a sagomare decine di “britle” e “pouč” (coltellini a forma uncinata) seguendo la matrice data dalla molla. È solo l’esempio di una miriade di oggetti in metallo e in legno che ha forgiato, limato e affilato nel suo tempo libero. Frequentò l’istituto professionale di Rubignacco, che dava una qualifica in più rispetto agli altri diplomi e la passione di creare, di risolvere problemi tecnici con l’ingegno è rimasta la caratteristica della sua vita.