21.04.2021, Oggi parliamo di Ape

E non ci riferiamo al prezioso insetto che, come sappiamo, sta attraversando un periodo di difficoltà, ma dell’Ape a tre ruote che apparteneva al signor Davide Onesti, apprezzato panettiere di Tiglio. Utilizzava il mezzo per le consegne locali di pane. Panificare era un mestiere che dava molte soddisfazioni, ma che imponeva levatacce nel cuore della notte e il sabato si trasformava in una giornata più faticosa delle altre. La domenica, giorno di riposo, era l’unica occasione che Davide poteva avere per sgranchirsi le gambe e schiacciare un pisolino pomeridiano sul divano. Abitudine che ovviamente non era sfuggita al figlio Renzo. È bastato poco per conoscere il luogo dov’erano custodite le chiavi, muovere il mezzo a tre ruote con l’aiuto di qualche complice, trascinarlo in silenzio fino al bordo della discesa di Tiglio e metterlo in moto con una spintarella, lontano dalle orecchie del papà. Una canzone degli anni ’90 recitava: “È qui la festa?”. Iniziava la domenica godereccia per i coetanei di Renzo, tutti caricati sul cassone dell’Ape, una volta fino a 13 persone! Andavano a Biacis all’osteria da Silvana, a Cras dalla Onelia, a Tarcetta da Bros, a Pulfero da Pussini o dalla Pinuccia, poi a Vernasso e in altri posti ancora. Il tempo di ritornare a casa, zitti-zitti, lasciare l’Ape e le chiavi dov’erano state prelevate e, per il figlio, assistere al risveglio del padre dopo un meritato riposino.

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