Credenze su forze maligne soprannaturali che minacciano l’uomo e le altre creature della Terra si trovano in tutte le civiltà del mondo, centro-europee come la nostra, settentrionali, mediterranee e mediorientali nelle quali l’Occidente moderno affonda le proprie radici culturali. Pensiamo solo alla rappresentazione del diavolo nella cripta di Castelmonte: quanti bambini ha impressionato! Una forza negativa, quella del diavolo, seguita dall’intera schiera di esseri soprannaturali intimamente collegati al male, di cui anche le Valli erano ricche: spiriti ostili, fantasmi, incubi, presenze furtive della notte, streghe, satanisti. Si trattava di esseri sinistri, minacciosi, pericolosi, che non occupavano solo gli spazi del terrore, della paura e del danno che arrecavano, ma che popolavano l’immaginario collettivo di ogni paese, incidendo di conseguenza anche sulla storia del pensiero umano con speculazioni sulla natura di Dio, la presenza del male, l’aldilà, il tempo, il destino, la vita e la morte. Ogni paese aveva i propri “strasìlu”, esseri paurosi che terrorizzavano l’intera società.