La credenza in questi esseri del male è stata determinante per la religione, la magia, il folklore e la superstizione. Di paese in paese si raccontavano storie inquietanti, luoghi paurosi come le Màkota, le Teja. L’uomo d’oggi, pur essendo passato attraverso l’illuminismo, materialismo, razionalismo e postmodernismo, ha ancora impresse le orme del diavolo e delle antiche presenze del male che hanno tormentato l’esistenza dei nostri padri, nonni e bisnonni, anche se ormai e per fortuna appaiono come segni sbiaditi dallo scorrere del tempo. Per alcuni le forze del male si presentano come una moda correlata al nuovo interesse per il satanismo, la magia, l’occulto, l’esoterismo con le loro molteplici figure opache ed evanescenti che altro non facevano altro che nascondere le remote paure dell’umanità. Negli anni ’70 San Pietro al Natisone era diventata una specie di capitale dell’occulto, dove si svolgevano “pericolose” adunanze per scoprire i misteri dell’aldilà. Il parroco era intervenuto più volte per persuadere i giovani a non scherzare con il fuoco.