Chi non le ha mai ricevute? Chi non le ha mai pronunciate? Fanno parte del genere umano e un tempo erano oggetto di regolamento di conti con scontri fisici per tutelare il proprio onore. Le cose sono migliorate. Il buon livello di cultura generale è un contenimento alle furiose liti che fino a qualche decennio fa si svolgevano in paese, prime le donne, con offese irripetibili, le più basse, le più efferate. E anche l’offesa si è evoluta nel tempo: oggi c’è l’insulto grezzo, quello diretto, che non è quasi mai il peggiore. Tanto è vero che l’insulto fecale diretto a una persona e ancor molto usato, può assumere anche un connotato ilare, o addirittura affettuoso. Molto più umiliante sentirsi dire in apertura di riunione: «Grazie, non serve che tu rimanga», oppure: «Sei molto bravo, ma questo lavoro lo finisce il tuo collega». Si può offendere o sentirci offesi per varie ragioni, in genere appartenenti a tre categorie: hai detto male di me; hai violato un confine; non mi consideri quanto penso di meritare. Fanno parte di questa rassegna il rispetto, l’onore, la dignità e l’identità personale. Vignette offensive, in Francia, hanno causato stragi.