Febbraio è terminato con una splendida domenica di primavera, dal cielo sereno e temperatura mite. In questo quadro, le uscite sono state invogliate da una serie di iniziative individuali che vanno dalle passeggiate, fino alle gite fuori-porta. Così è trascorsa la domenica, ieri, per molti paesani. Il traffico ne ha risentito: discreto via-vai per buona parte delle ore centrali, calma dalle 20:00 in poi. Sono comparse le prime moto con la marmitta truccata, vero disturbo per le case affacciate sulla statale. Molta gente a San Pietro al Natisone al bar-pasticceria-gubanificio Dorbolò e al Paradiso dei Golosi, riaperto dopo una pausa di alcuni giorni. Il sabato, l’altro ieri, è stato il primo dedicato al nuovo orto o al giardino. In paese si commenta il fatto che le temperature elevate di questi giorni abbiano anticipato la crescita delle nuove gemme, nella speranza che non avvenga un’ipotetica brinata al momento sbagliato a fare danni a fiori e alberi da frutto. Auguriamo una buona settimana, ancora 5 domeniche a Pasqua.
28.02.2021, Le giornate invernali dei nostri nonni (2/2)
Questo periodo di lavoro domestico aveva una sua precisa collocazione calendariale: iniziava a Ognissanti e si protraeva fino a San Valentino (14 febbraio), oppure non oltre la ricorrenza di San Giuseppe (19 marzo), corrispondente al cosiddetto “vuoto agrario”. Le donne aiutavano i mariti nelle loro mansioni, oppure si dedicavano a lavori di rammendatura, tessitura o filatura, oltre alla consueta mungitura e alle altre attività riguardanti la stalla e il pollaio, 12 mesi all’anno, ogni sacrosanto giorno. Una grande attenzione era data alla cantina, autentica dispensa della famiglia. Nel periodo invernale le riserve diminuivano di giorno in giorno ed era necessaria un’accurata economia domestica per garantire il passaggio alla nuova stagione. Le botti contenevano tanto vino, alle travi del soffitto pendevano molti salami, prosciutti, pancetta e lardo. Vicino alla botte c’era sempre il “krìghil” (bicchiere con manico) a disposizione per uno, ma soprattutto più, assaggi di vino.
27.02.2021, Le giornate invernali dei nostri nonni (1/2)
Dal tardo autunno fino a buona parte dell’inverno i nostri nonni trascorrevano il loro tempo in tranquillità, svolgendo i lavori che la fretta dell’estate non consentiva di portare a termine. Alcune ore della giornata erano dedicate al taglio minuto della legna. In tutte le case c’era il “mùs”, cavalletto utilizzato per sistemare il tronco o ramo di un albero per quindi sezionarlo a pezzi più piccoli, idonei per bruciarli nella stufa. Il termine “mùs” deriva dalla lingua friulana “asino” in quanto la forma curva del cavalletto, con le due “gambe” anteriori e le due ciavìle (grossi chiodi posti a destra e a sinistra del supporto) conferivano a questo strumento un aspetto vagamente somigliante all’asino. Si riparavano attrezzi e utensili o se ne preparavano altri per la nuova stagione, si tessevano cesti e gerle di vimini, si fabbricavano rastrelli, si impagliavano sedie, mentre con le “béke”, i rami del gelso, si producevano cesti e gerle. Si faceva manutenzione ai muretti a secco, qualche miglioria in stalla …
26.02.2021, Amici a 4 zampe
Caterina è conosciuta per il suo profondo amore verso gli animali in genere e verso i cani in particolare. Vive “in simbiosi” con i suoi amici a 4 zampe e, da come ci racconta, questo è un periodo favorevole per i canili in quanto è aumentato parecchio il numero di cani e gatti adottati, sia cuccioli che adulti. «Uno degli antidoti per affrontare questo lungo periodo di ristrettezze e limitazioni ha spesso quattro zampe -ci dice- e un cuore colmo di riconoscenza». Si parla di un 15% in più di adozioni. Dati positivi per il centro di Udine, che ha risposto anche alle richieste giunte da fuori regione. Purtroppo però non è scomparso il triste fenomeno della “cessione di animali per cause economiche”, in aumento nell’ultimo trimestre dello scorso anno, causato anche per il decesso dei proprietari e con figli che non hanno potuto prendersi cura dei cani o dei gatti dei genitori. I vantaggi dell’avere accanto un animale da compagnia sono molti: benessere mentale, affetto garantito, allegria, attività fisica. Oltre un terzo delle famiglie friulane possiede un cane o un gatto.
25.02.2021, Una bella amicizia virtuale
La vicepresidente Claudia Bait è conosciuta per le sue competenze tecnologiche, per i suoi video relativi a feste e cerimonie. Non nasconde di avere un debole per la tecnologia, per i social e parte del suo tempo libero, soprattutto dopo cena, lo trascorre al computer facendo ricerche, rispondendo ai messaggi e alle mail. Tempo fa, scorrendo la lista della posta elettronica pervenuta, tra desiderate e indesiderate, si è imbattuta in un messaggio scritto dall’Oklaoma/USA e firmato da tale Gary D. Byte. Incuriosita e dubbiosa sulla presenza o meno di un messaggio “spam”, ha deciso non gettarlo nel cestino e da qui è partita un’insolita amicizia che li vede legati per la ricostruzione dell’albero genealogico della grande famiglia “Bait”, “Byte” in forma grafica statunitense. Il signor Gary è un “Bait” ed è riuscito a creare l’albero genealogico di tutti i discendenti. Claudia, incuriosita dal lavoro di suo “cugino” ha effettuato sue ricerche e riscontri riuscendo ad identificare i suoi avi fino alla sesta generazione (1770, quando regnava ancora la Serenissima) e questo per dare una mano a Gary. Tra i due si sono infittiti i contatti ed è nata un’amicizia virtuale assai solida. Il signor Gary è riuscito a contattare Claudia per puro caso: leggendo il nostro sito, era emersa una notizia legata al nonno paterno della vicepresidente, Eugenio Bait. Da qui, nella sezione “Contatti” ha trovato il recapito mail di Claudia. La loro amicizia è partita da lì. Bait e Byte assicurano di volere pubblicare il loro lavoro di ricerca non appena sarà concluso.
24.02.2021, Viviamo di stress (3/3)
Esiste una specie di “classifica” che stabilisce le principali fonti di stress. L’abbiamo trovata su Internet, risale al 1971 ed è stata redatta dallo psicologo Eugene Paykel. La scala riporta 61 eventi messi in primo piano dai suoi pazienti. Ne riportiamo i primi 25: al primo posto c’è la morte di un figlio, poi quella del coniuge, poi di un familiare stretto, l’infedeltà del coniuge, morte di un caro amico, grosse difficoltà finanziarie, licenziamento, perdita di immobile per esecuzione giudiziaria, aborto o figlio nato morto, divorzio, separazione coniugale dovuta a conflitti, chiamata in giudizio per gravi violazioni della legge, gravidanza non desiderata, ricovero in ospedale per grave malattia di un familiare, grave malattia personale, inizio di relazione extraconiugale, perdita di oggetti personali di valore, causa legale, matrimonio del figlio senza consenso, aumento dei conflitti coniugali, aumento dei conflitti con familiari conviventi, grosso debito, partenza del figlio per motivi di studio o lavoro, retrocessione nel lavoro, conflitto nell’ambiente di lavoro/colleghi.
23.02.2021, Viviamo di stress (2/3)
Quali sono oggi le maggiori cause di stress? Il disturbo che cerchiamo di analizzare varia da persona a persone, da sensibilità a sensibilità. La famiglia è il gruppo di supporto fondamentale e un evento negativo che la colpisca è in grado di destabilizzare profondamente. Al di fuori della famiglia ci sono altri gruppi sociali di grande importanza e fonte di possibile affaticamento mentale come la morte di un amico e le forme di discriminazione sociale, nonché la solitudine, l’esclusione dal contesto sociale. Gli adolescenti vivono il mondo della scuola in un consueto batticuore specie se ci sono disaccordi con insegnanti e compagni di classe. Sono un’enorme fonte di stress tutti i problemi economici causati da un aumento della povertà anche nella nostra seppur ricca regione, perché gioca un ruolo di rilievo la nostra sociertà fortemente individualizzata. Spesso diciamo: una volta c’era il paese, ci conoscevamo profondamente tutti e non dimentichiamo, poi, i problemi di salute. Nella nistra regione sarebbero alcune decine di migliaia le persone maggiorenni che mostrano un atteggiamento ossessivo verso la propria salute.
22.02.2021, Ieri in paese
Le settimane trascorrono veloci, se pensiamo che domenica prossima sarà già la fine del mese. Tutta feriale la “7 giorni” che inizia oggi. In paese il fine-settimana appena concluso è trascorso nella sua piena tranquillità. Grazie ai centri commerciali chiusi, c’è stato un discreto movimento di vetture con una presenza consistente sul Matajur, preso d’assalto da gitanti muniti per lo più di slitta. Vivace anche il transito lungo la ciclo-pedonale Ponteacco-San Pietro, sempre frequentata volentieri da chi desidera fare una passeggiata e sgranchirsi le gambe. Nella parrocchia di San Pietro al Natisone proseguono le lezioni di dottrina in vista della Prima Comunione che si svolgerà l’11 aprile. Ci sono anche in paese alcuni comunicandi, considerato che il sacramento è saltato lo scorso anno a causa dell’emergenza sanitaria. Auguriamo giorni sereni: da domani a venerdì, oltre al bel tempo, ci sarà un piacevole aumento della temperatura che ci concederà un assaggio di primavera.
21.02.2021, Viviamo di stress (1/3)
A sentire molte persone del paese, l’opinione più diffusa è che si viva di stress. Da un anno a questa parte molti risentono dell’emergenza sanitaria che ha aggiunto una nuova fonte di stress a quelle già presenti. Alcune persone non riescono a recuperare l’equilibrio, altre sentono aver perso in parte il proprio autocontrollo. L’ansia del contagio, la paura di ammalarsi, di morire, di finire soli in isolamento ci ha reso più fragili, proprio a causa del martellamento quotidiano di tutti quei fattori che ci preoccupano. Certo, ci saranno anche le fluttuazioni ormonali che possono incrementare una risposta sfavorevole, ma intanto si “rumina e si rumina”, cioè si elabora quell’insieme di pensieri ossessivi e continui su situazioni spiacevoli. Chi più, chi meno, possiamo dire di essere un po’ tutti logorati. La paura della solitudine e le immagini prodotte da tv e giornali confermano l’ansia e la paura. Forse non tutti hanno dimenticato la triste esperienza di una paesana che poco meno di un anno fa ha accompagnato il papà all’ospedale e dopo 15 giorni glielo hanno consegnato in un urna, senza poterlo salutare e abbracciare. Questo fa paura, genera stress. E non solo questo …
20.02.2021, La grande paura della notte (5/5)
Che bambino avrebbe mai avuto il coraggio di andare nella stalla attigua? Oppure di salire alle camere del primo piano utilizzando l’unica scala esterna? Il calare delle tenebre era il segnale che richiamava la remota paura del vagare notturno delle creature di un mondo parallelo fatto di krivapete, baladanti, spettri, spiriti, anime inquiete, presenze indefinite e altri inquietanti esseri amanti delle tenebre. E quando c’era il morto in casa, provocato da un decesso, nel borgo buio, senza luce, allora la paura era totale per i bambini e una certa inquietudine serpeggiava anche tra gli adulti. Erano molto rare le persone che percorrevano le vie del paese o le vie di campagna dopo il tramonto: si trattava di qualche viandante, di qualche commerciante che si era attardato, di qualche innamorato. Nel penetrante silenzio dell’oscurità, sulla celù si sentiva in lontananza il rumore delle macine del mulino ad infrangere la silente staticità della notte, illuminato da una fioca lanterna che rischiarava il profilo del mugnaio in attesa della conclusione del suo solitario lavoro notturno. Poi, finalmente, sono arrivati gli anni ’70 con il juke-box acceso fino a tardi, non l’andirivieni di auto … era già un’altra era.