18.02.2021, La grande paura della notte (3/5)

  In passato il regno della notte a Ponteacco è stato sempre misterioso e minaccioso per i nostri bisnonni. In molte religioni e soprattutto nel cristianesimo, il male si annida nelle tenebre e le sue forze prediligono l’oscurità. Nelle tenebre le potenze notturne hanno avuto sempre il loro palcoscenico e la notte è stata il veicolo delle apparizioni misteriose, paurose. Fino a qualche decennio fa, i nostri paesani che si attardavano a Sorzento, dalla Mihelinka, per l’ultimo taglietto di vino, a volte rientravano a casa spaventati (o buoni attori?) raccontando incontri inquietanti, sensazioni di terrore avvertiti lungo la via di ritorno, soprattutto dalle parti delle Teja o delle Makota. Racconti forse alimentati proprio dall’ultimo bicchiere, ma che comunque terrorizzavano i bambini i quali assistevano in casa alla sprangatura delle porte e delle finestre, alla chiusura ermetica delle antine delle finestre. C’erano momenti in cui si svolgevano anche lavori di veglia notturna, come la lavorazione delle pannocchie, oppure la luce accesa fino a tardi, ma in poche case, come nella sartoria di Ida Jòszova, la cui luce … ardeva … a volte fin oltre mezzanotte.

17.02.2021, La grande paura della notte (2/5)

   In quei tempi, diciamo dagli anni Cinquanta indietro, non esisteva la televisione e a inizio secolo neppure la corrente elettrica, né locali di ritrovo notturni. Bastava un filo di vento a muovere una fronda per confonderlo con uno spettro, o il lunare biancore lattiginoso, riflesso su un muro, per intravedere un fantasma. Le notti dei nostri antenati erano piene di inquietudine, brividi e angoscia. Si trattava di stati emotivi aggravati dai racconti paurosi di zii e nonni che terrorizzavano tutti i bambini poiché intuivano, anche se piccoli, una sorta di paura presente anche negli adulti. Il diabolico, il fantastico, l’infero, il mortifero e l’immaginario più pauroso avevano la notte come principale sfondo d’azione, il momento privilegiato della loro manifestazione. La notte dei nostri trisavoli era costituita da figure incerte: presenze ambigue che provenivano da una dimensione sospesa con una consistenza indefinita, fluente, fumosa, velata, con il sottofondo di strade e borghi di Ponteacco immersi in un inquietante silenzio. Questo “indefinito” che oltrepassava le muraglie degli orti, i muri del cortile dei Serafini, si aggirava dientro le stalle e poteva spaventare uomini e animali colti nel sonno …

16.02.2021, La grande paura della notte (1/5)

La generazioni nata fino ad una cinquantina d’anni fa è cresciute nel terrore della notte. Per capire la grande paura che l’oscurità provocava nei secoli passati è necessario fare anche una considerazione storica: la notte dei nostri antenati non era uguale alla nostra. Quelle notti ponteaccchesi non avevano alcuna luce che potesse rischiararle o interromperne la profonda oscurità, se non quella fioca di qualche candela accesa, poi di qualche lume a petrolio, quindi di qualche lampada al carburo e, infine dagli anni Trenta di qualche lampadina fioca, che si fulminava continuamente. Borgo Fulla ad esempio era spettrale: la lampadina dell’illuminazione pubblica era molto spesso spenta, non funzionante e questo fino agli anni Sessanta, non duemila anni fa. Anche la luce riflessa e rischiarante della luna, fra i suoi quarti e plenilunio, era portatrice di ansie e talvolta anche di paure nello sfondo inesplorato delle credenze, perché con il suo pallore apparteneva alla sfera dell’imponderabile, del misterioso e delle superstizioni …

15.02.2021, La scomparsa di Maria

Il dolore per la scomparsa di una madre non ha età: la mamma può essere giovane (e sono grossi guai), quanto anziana e molto malata. L’abbandono è sempre un momento di grande sconforto. È il caso di Maria Bonaz (96), adorata mamma di Romana, Francesca e Michela. «Ha fatto tanto per noi e non meritava una dipartita così dolorosa, dove noi giorno per giorno la vedevamo spegnersi», è il commento di Michela quando ha chiesto il suono delle campane che annunciavano la dipartita. Era un mese che oramai Maria stava male, sempre peggio e nessuno poteva lenire i suoi dolori. L’ultima settimana è stata molto difficile e ieri mattina alle 03:00 è mancata. Un trapasso che, purtroppo, è stato guadagnato minuto per minuto, non facile per la malata, non facile per le tre figlie e la nipote Lavinia che l’hanno accudita alternandosi, garantendo continuamente la loro presenza al punto che Maria ha avuto il privilegio di godersi la famiglia e di vedere sensibilmente allungata la sua vita proprio grazie alle cure e all’affetto, fino al punto di non ritorno giunto ieri. «Era l’ultima zia della generazione di fratelli e sorelle di mio padre» ha commentato il nipote Sergio. Stasera alle 19:00 al Centro sarà recitato il Rosario da Marzia. La data del funerale sarà comunicata in giornata. Pro Loco Ponteacco è vicina a Romana, Francesca e Michela e alle loro rispettive famiglie.

14.02.2021, La terra sprofonda, ma noi siamo salvi

   Il nostro paese giace su uno strato roccioso, uno zoccolo duro che ci mette al riparo dalla subsidenza, lo sprofondamento progressivo della superficie terrestre che ormai riguarda oltre 12 mln di km quadrati (pari a 1.500 FVG). Superficie che rischia di sprofondare da un momento all’altro, specie per 2,2 milioni, considerati ad alto rischio. È l’abbassamento della piattaforma continentale provocata sia da cause naturali, sia per il prelievo delle acque sotterranee, che crea un a vasto spazio vuoto, responsabile dei 200 casi di subsidenza avvenuti in varie parti del mondo. La notizia, detta così, pare non ci riguardi più di tanto, ma invece no, perché qualcuno di noi potrebbe ritrovarsi in una zona soggetta a questo tipo di fenomeno e vivere un’esperienza che potrebbe essere terrificate. Se cercate le immagini alla voce “subsidenza” ci si potrà fare un’idea di questo fenomeno non molto conosciuto. La domanda d’acqua potabile cresce esponenzialmente e anche noi, nel nostro piccolo, potremmo dare una mano all’ambiente cercando soluzione per intrattenere almeno una parte dell’acqua piovana, ottima per innaffiare, lavare l’auto, i pavimenti …

13.02.2021, Gli spioni (2/2)

   Oggi, con la legge sulla privacy e tutte le conseguenze di carattere penale per chi supera i paletti della normativa, il “sentito dire” dev’essere valutato con grande attenzione e cautela, specialmente se sulla persona segnalata non si possiedono elementi di valenza penale. Se lo spione è scoperto, se si dovesse ricostruire a ritroso i passi e gli autori della spiata, i protagonisti andrebbero alla sbarra. La loro “rappresentazione” sarebbe un’invasione di campo illegale e il contenuto di quanto spifferato sarebbe inutilizzabile ai fini dei provvedimenti poiché avrebbe connotati del tutto personali, quindi infondati. Oggi lo spione rappresenterebbe solo quella feccia del genere umano capace di gettare discredito, di negativizzare il contesto e i suoi protagonisti, a volte con l’aggravante di motivi personali. Gli inquirenti perseguono solo i fatti di rilevanza penale, dove si avvalgono di informatori nelle inchieste su traffici di droga o di esseri umani. Ma almeno fino agli anni ’80 quante persone comuni si sono ritrovate con difficoltà nel trovare lavoro, a volte nella costrizione di trasferirsi all’estero pur di vivere, quanti concorsi pubblici persi perché magari etichettati grazie al vicino di casa o al “referente” di paese. Finalmente siamo liberi

12.02.2021, Gli spioni (1/2)

   Brutta categoria del genere umano, una tra le peggiori che per vari decenni, in passato, è stata un’eccellenza delle Valli. Si dice che anche in paese ci siano stati alcuni di questi, per questo probaabilmente guardati con sospetto e con diffidenza. La delazione fa parte del carattere e della predisposizione di una percentuale di persone che provava probabilmente anche piacere nello spiare, nel raccontare fatti magari ingigantendo la realtà, nel rispondere a precise domande degli “ascoltatori”, probabilmente ancor più squallidi dei primi. Questa gente ha causato un sensibile peggioramento della qualità della vita collettiva. Si spiava tutto: abitudini della gente, frequentazioni, pensiero, modo di comportarsi e tutto quest’enorme insieme di notizie era portato a conoscenza a forze dell’ordine, a sacerdoti, a certe maestre abili a fare domande agli alunni innocenti. Lo spionaggio non ha portato alcun miglioramento, se non una metastasi della società. Ci sono senz’altro ancora di spioni e probabilmente persiste ancora la predisposizione a tale comportamento, ma per fortuna in questi ultimi anni, o in questi ultimi due decenni, non interessa a nessuno sentire i fatti degli altri, non c’è nessuno che annota, in molti paesi si vive come in condominio, dove non ci si conosce più tra vicini di casa. Domani esamineremo cosa dice la normativa …

11.02.2021, Ieri sera a Ponteacco

   Il sensazionalismo dei mezzi di comunicazione americani così avrebbe riportato la notizia: TERRORE A PONTEACCO. Ieri sera alle 19:26, durante una tempesta di pioggia e vento, è esplosa una centrale elettrica collocata tra Casa Santo ed ex-osteria, gettando nel panico la popolazione. Nessun morto o ferito. È seguita una lunga serie di black-out elettrici che hanno gettato la valle intera nell’oscurità. Sul posto sono giunti i soccorsi. Catene televisive e radiofoniche, con parabole satellitari, hanno seguito l’evolversi della situazione. L’allarme è rientrato dopo alcune ore. Sfoltiti gli eccessi, questa è la notizia reale. Ieri sera c’è stato un botto udito in tutto il paese. È saltato un punto di smistamento elettrico probabilmente per un corto circuito causato verosimilmente dalla pioggia battente che interessava la nostra zona a quell’ora. Ci sono state tre interruzioni dell’energia elettrica, la prima più lunga delle altre. Sul posto i Vigili del Fuoco e responsabili dell’Enel. Vedi foto.

10.02.2021, Passeggiamo nei nostri boschi per stare bene (2/2)

   I nostri boschi si prestano alla foresto-terapia per i loro percorsi agevoli, per i sentieri ben indicati e mantenuti (grazie proprio al CAI) e soprattutto per il patrimonio arboreo e la sua influenza sul corpo umano. Le passeggiate con la meditazione riducono per molti giorni il livello delle condizioni di negatività. Muoversi in un bosco ha di per sé effetti positivi sia per le forme frattali (le geometri degli alberi che si ripetono), molto rilassanti, sia perché le piante emettono terpeni, sostanze aromatiche che agiscono sul sistema immunitario e sul cervello. La meditazione sembra moltiplicare questi benefici. I terpeni più efficaci sono il pinene, rilasciato dalle conifere e il sabinene emesso dai faggi. Sono i boschi migliori proprio per combattere l’ansia e la depressione. Le ore con maggior presenza di terpeni sono le prime del mattino e del pomeriggio. Una buona passeggiata ha la valenza di una medicina. E le scelte non mancano: Ponteacco-Rodda, Ponteacco-Varhak-chiesa di San Pietro al Natisone, Ponteacco-Mulino …

09.02.2021, Passeggiamo per i nostri boschi per stare bene (1/2)

«Il dottore prescrive una passeggiata nel bosco». Potremmo sentircelo dire presto, soprattutto se saranno confermati i risultati di una ricerca promossa dal CAI-Club Alpino Italiano. L’abbiamo scoperto per caso grazie al libro pubblicato “online” “Terapia forestale” (bit.ly/2MFXYad ,date un’occhiata, ne vale la pena). Per verificare i tanti studi che in questi anni hanno trovato effetti salutari nelle passeggiate nei boschi, sono state portate 200 persone di età compresa tra i 18 e i 79 anni (con le dovute precauzioni sanitarie, ovviamente) a camminare su facili percorsi boschivi. A tutti sono stati fatti compilare dei questionari per la valutazione dei livelli di ansia, depressione, ostilità e difficoltà a concentrasi, prima e dopo la passeggiata e poi più volte nei giorni consecutivi. I risultati dell’indagine sono sorprendenti …