09.09.2023, Dopo le micro arrivano le nanocar (1/2)

   Il tenutario di questa rubrica ha notato ieri tra Cividale e Sanguarzo la prima nanocar, la macchina più piccola che c’è. Probabilmente il mezzo gira da tempo, ma ieri ha fatto la sua bella figura fermo all’incrocio, di un bell’azzurro-elettrico. Effettivamente l’auto sta cambiando pelle, carrozzeria, dimensioni. Ci avvieremo a una rivoluzione della mobilità, destinata a continui colpi di scena. L’ultima frontiera si chiama “nanocar”, quella vista ieri, più piccola della citycar che tutti conosciamo da anni. La guida è concessa anche ai quattordicenni ed è a trazione elettrica. Potrà essere la nanocar la protagonista dei prossimi anni? Visti per curiosità alcuni dati si Internet, è lunga due metri e mezzo e potrebbe risolvere il problema dei parcheggi italiani, notoriamente molto stretti. Sempre secondo il sito, i dati di vendita sono decisamente ottimistici e in questi mesi sono in arrivo molti modelli …

08.09.2023, Lavori sull’asfalto

Non è durato neppure un anno l’asfalto integro lungo la via del paese, dall’incrocio con la statale, che già si procede ai consueti scavi per interrare tubi. La disapprovazione per tali lavori da parte della Pro Loco è totale. L’impresa ha scavato anche lungo il prato che da anni è curato dall’Associazione, adiacente al campetto sportivo, non a lato o sul bordo, ma proprio nella parte centrale dell’are. Ci meravigliamo dell’autorizzazione concessa, quando generalmente le amministrazioni interpellano i gestori prima di posare il nuovo manto, affinché non si scavi il giorno dopo. Anche il parcheggio risulta occupato da mezzi, sabbia e ruderi. Domani l’impresa sarà avvisata: tutto dovrà essere rimesso a posto come prima, compresa l’erba nel praticello e non con i rattoppi “alla veneta”, dove si passerà sopra affondando le ruote dell’auto a metà, con pericoli di slogature come già accaduto in piazza dopo la posa delle condutture del gas.

07.09.2023, Una famiglia scomparsa (2/2)

Le ruote delle biciclette dovevano fare i conti con le strade bianche del contrado e molte volte rimanevano a terra, con il copertone bucato dalla spigolosità delle piccole pietre. “Silverio, pe postròis bicikletu?”, “Pustìu kle, bom vidu” e dopo mezz’ora la bicicletta era già preparata. “Ce nìamas za me placiat pust placiane dvia spagnolete ta par Dian” (Silverio mi aggiusti la bicicletta? – Lascia che vedrò – Se non hai soldi, lasciami pagate due sigarette dalla Diana). Era una persona disponibile e la descrizione della sua officina meriterebbe una notizia. Dolinda e Silverio, originario dei Raccaro di Tiglio, avevano una figlia e un figlio. Quest’ultimo è tornato malato dal Belgio ed è morto giovane, mentre la figlia Veglia, considerata una brava maestra, era a sua volta mamma di Vallì. Facendo due conti, Veglia era del 1931, diventata mamma in giovane età. Vally probabilmente è, o era, del 1950-1951. Veglia negli anni ’60 si trasferì nella città di Roma, a quei tempi un autentico miraggio per tante valligiane. È venuta un paio di volte a Ponteacco soggiornando in un hotel, poi da un punto in bianco si sono perse le sue tracce. Si sa solo che è morta alcuni anni fa. Vally se n’è andata da giovane e non ha più fatto ritorno. È la storia di una famiglia letteralmente scomparsa.

06.09.2023, Una famiglia scomparsa (1/2)

Parlare di Dolinda e Silverio Raccaro significa fare un salto nel passato di oltre cinquant’anni e questa notizia potrebbe avere delle imprecisioni. Le due persone al tempo erano già anziane. Vivevano all’inizio di borgo Fulla, sulla sinistra, in una vecchia casa che aveva dell’incredibile: la scala d’accesso era traballante, sicuramente insicura e alta. Sotto le rampe c’erano delle conigliere, mentre per salire sul “salar” (granaio o soffitta) i proprietari utilizzavano un’incerta scala a pioli appoggiata sull’ultimo gradino instabile della scala. L’abitazione era costituita da una specie di lungo corridoio (o per lo meno sembrava lungo) con la cucina, un tavolo abbastanza grande appoggiato al muro, una stufa e un sofà, mentre in fondo c’era una camera da letto. La stanza era dotata di due finestre piccoline che davano sulla piazza. I muri erano completamente neri a causa della fuliggine sprigionata dalla stufa. Nonostante tutto, l’abitazione aveva un qualcosa di familiare, di focolare domestico. Chi scrive, ricorda tutti questi particolari perché era addetto alla consegna e al ritiro delle buste gialle consegnate dal Parroco per finanziare l’acquisto dei costosissimi vetri colorati delle finestre della chiesa di San Pietro al Natisone. Un compito eseguito controvoglia che ha permesso però di “visitare” più volte tutte le case del paese, quelle con famiglie generose e altre meno pazienti. La famiglia Raccaro era costituita dai genitori, da una figlia e un figlio … oggi si sono perse le loro tracce.

05.09.2023, Altro che latte

Ci sono sempre più friulani che dicono addio al latte, molti per una sempre più progressiva intolleranza al lattosio, altri senza esserlo. Sembra ci sia una nuova abitudine a sostegno di prodotti più vicini all’ambientale e all’ecologico, favorite dall’opinione di molti medici al punto che non è necessario essere intolleranti al lattosio, ma il latte non si usa più punto e basta. Stanno aumentando le vendite di molte bevande vegetali a base di soia, riso, avena, mandorla e cocco. L’unico che si può definire “latte” è quello di mandorla, mentre le altre sono solo bevande vegetali che possono avere delle aggiunte di calcio, zucchero, cacao e vitamine. Sono da preferire le bevande con un alto contenuto di calcio, quindi più simili al latte, mentre i prodotti a base di soia e mandorle contengono più proteine, ma dovendo scegliere uno, non si può dire che sia migliore o peggiore dell’altro. In Europa negli ultimi due anni, il consumo di bevande vegetali è aumentato del 38%.

04.09.2023, Ieri al Centro

Domenica tranquilla ieri in paese. Claudia e Paolo hanno effettuato il loro bel turno con un buon afflusso di soci. Vari tavoli erano occupati da compagnie con l’aperitivo offerto da Marzia in virtù del suo compleanno. Il cancello si è chiuso poco dopo le 13:00 per poi riaprirsi alle 14:00 al fine di consentire i preparativi per i festeggiamenti di una cresima. La cerimonia ha dato l’occasione a numerose persone di visitare per la prima volta il nostro Centro che è piaciuto a tutti. La cinquantina di invitati, serviti da un’impresa di catering, sono rimasti fino alle 22:00. Auguriamo una buona settimana a lettici e lettori.

02.09.2023, Animali in circolazione

Due ponteacchesi hanno acquistato da poco le fototrappole per capire e identificare l’andirivieni di animali selvatici nei propri orti. Il risultato è sorprendente: in entrambi i casi, le rispettive proprietà risultano ogni notte frequentate da una moltitudine di animali, spesso gli stessi, quindi abituati a compiere sempre quel giro. Nel primo caso le foto riguardano una volpe, che si aggira furtiva nei pressi del pollaio, quasi sempre alla stessa ora, verso le 4:00. Ci sono caprioli singoli e in coppia, attratti forse dall’odore dei mangimi. Nel secondo caso, l’influenza del bosco è più tangibile: ogni notte la sua proprietà è visitata da più volpi, da faine, da un tasso, da caprioli e da un cervo, sempre lo stesso, elegantissimo nel portamento. In entrambi i rilevamenti, invece, non sono stati avvistati cinghiali che evidentemente preferiscono rimanere ancora rintanati nel bosco. Il commento dei due paesani è semplice: ci sono davvero tanti animali, più di quanti si possano immaginare. Qualche precauzione per le galline è necessaria.

01.09.2023, I nostri ragazzi non stanno bene

Il malessere degli adolescenti sembra protrarsi al di là del Covid e della solitudine imposta dal lock-down. Oltre un terzo dei genitori in FVG nota nei figli una tendenza ad evitare la scuola che inizierà tra meno di due settimane, le uscite e altre occasioni di socialità, con un forte aumento dell’ansia e della depressione. Più di un terzo dei ragazzi dichiara di avere maggiori difficoltà nei rapporti interpersonali. Solo una parte dei nostri “teenager” si confida con i genitori, mentre il 79% preferisce farlo con i coetanei. Nonostante questo, i ragazzi restano abbastanza ottimisti sul proprio futuro, mentre i genitori temono per loro per l’incertezza del lavoro, violenza, bullismo, alcol e droghe. Di questo argomento si parla troppo poco, c’è poco spazio per l’approfondimento.

31.08.2023, Le punture

Le iniezioni un tempo erano molto popolari. I medici le prescrivevano con disinvoltura e ogni colpo di tosse era accompagnato da una scatola di fialette. A dire il vero, anche il clisterino era una prassi consolidata in quasi tutte le famiglie: bastava poco per fare i conti con una peretta. Digerito poco? Febbriciattola? Subito un clistere, questo era il sistema consolidato. Per fortuna sono meno popolari anche le supposte: le case farmaceutiche hanno capito che “pararsi su un missile” non è poi così popolare e gradito. Tornando alle iniezioni, era necessario trovare la persona disposta a farle. In molte case del paese c’era la scatola in alluminio dove all’interno si trovava lo stantuffo e l’ago, molto simile a un chiodo. Non era facile per le persone disposte ad effettuare le iniezioni perché si trattava di un autentico impegno: momenti concordati, persone per casa, ansia. Molti ricordano la capacità di Delfina, che di punture in paese ne ha fatte a centinaia. La sua tecnica era collaudata: massaggiare energicamente la parte del gluteo da infilzare in modo da “anestetizzarla” e rendere meno doloroso l’atto dell’iniezione. In paese c’erano almeno cinque signore capaci e disposte a svolgere quest’importante contributo per la nostra società.

30.08.2023, Godiamoci il bosco

Siamo circondati dal bosco, anzi il bosco è arrivato nei paesi e li sta inglobando. Le Valli sono amate proprio per il il loro patrimonio forestale. L’estensione del bosco è impresssionante: una copertura uniforme di alberi che lascia liberi solo gli appezzamenti di fondovalle, molti abbandonati all’incuria. Gli effetti benefici del camminare consapevolmente nel bosco è alla base della “terapia forestale”. Il paesaggio naturale, il colore e le diverse forme delle piante favoriscono il rilassamento, diminuendo il livello dello stress. Toccare il legno, le foglie e tutte le parti delle piante ha un effetto calmante. Gli alberi dei nostri boschi rilasciano composti organici volatili bioattivi con proprietà rilassanti e ansiolitiche; i suoni del vento tra le foglie, dell’acqua del Natisone che scorre e degli uccelli che cantano favoriscono il rilassamento psicofisico. La possibilità di trovare essenze commestibili nel bosco determina una connessione più forte con l’ambiente forestale. È consigliato godersi il bosco con tutti e cinque i sensi.