Claudia ed Elvira hanno portato a termine un buon turno, terminato alle 13:30, giusto il tempo di dare una lavata al pavimento perché poco il Centro ha ospitato un festoso compleanno con tanti bambini nell’Area “garden”, che si sono divertiti con i nuovi giochi installati. È stata anche l’occasione di un brindisi offerto da Marzia che ha festeggiato qualche giorno fa il compleanno (vedi foto della settimana). Si è parlato degli argomenti più disparati e dell’iniziativa di Enzo che sistemerà i vasi regalati da Savina con una decorazione di sassi. Si è parlato anche delle prossime elezioni, argomento che non entusiasma, vuoi per il sistema elettorale, vuoi per la modestia degli attori politici. Il Consiglio direttivo si incontrerà domani sera informalmente, per predisporre la programmazione dei prossimi turni domenicali. Auguriamo una buona settimana: sarà da tenere duro perché il prossimo ponte cadrà il primo novembre, martedì. I più fortunati potrebbero godersi sabato, domenica, lunedì e martedì di vacanza, pausa, relax.
04.09.2022,Come vivevamo negli anni ’70 (3/3)
Negli anni Settanta, esattamente nel 1976, iniziò l’attività delle radio private, un autentico ciclo storico che fu palestra del linguaggio libero, un’autentica rottura con quello politico, istituzionale e unitario dei noiosi programmi RAI. La monopolizzazione dell’etere si infranse grazie a un sentenza della Corte costituzionale e le radio “pirata” furono al centro della vita dei “Seventies”. Le radio decretarono la libertà della parola, mentre si stava preparando la libertà delle immagini con l’arrivo delle TV private con i “Drive in” degli ’80. La RAI, ultima in Europa, passò al colore il 1° febbraio 1977, celebrato come una conquista. La vita in paese scorreva tranquilla. La piazza della cappella era il fulcro delle attività e della socializzazione. La sera permetteva lunghe conversazioni sul ciòk e sulle panchine della piazza: si parlava di tutto, era una passerella sullo spaccato della vita e delle persone. Il bar e il negozio svolsero un incarico sociale senza precedenti. Dopo il buio degli anni ’90 e ’00, dove Ponteacco era diventato un semplice dormitorio, oggi la Pro Loco eredita l’importanza di quel ruolo di aggregazione, del quale tutti ne abbiamo bisogno.
03.09.2022, Come vivevamo negli anni ’70 (2/3)
Ad allietare le estati dei valligiani, dei friulani di questo decennio, seppur in una fase di facili entusiasmi e di durezze ideologiche (pensiamo all’aspro rapporto tra DC e PCI), c’era un ricco campionario di canzoni come “Pazza idea” di Patty Pravo, “Piazza Grande” di Lucio Dalla, “Gianna” di Rino Gaetano, più popolare oggi che a quel tempo. C’era un’infinità di altri artisti, anche minori ma non per questo meno popolari, che si sono esibiti al festival sul Natisone, oppure alla grande festa di Firmano e, naturalmente la musica internazionale con il pop e il rock in forte espansione, con una Londra autentica fucina delle nuove tendenze. Verso la fine del decennio, esauritasi quella ventata energetica di ottimismo giovanile ecco arrivare il “punk”, autentico festival dell’estremismo che nelle Valli non ebbe gran seguito, forse erroneamente collegato al consumo di droga, che per la prima volta fece la comparsa nel nostro territorio. I linguaggi della comunicazione cambiarono con il cinema d’autore che in quel decennio era molto popolare. Le principali pellicole si proiettavano anche al Ristori e all’Impero di Cilidale con lunghe code per “L’ultimo tango a Parigi” e altri film rimasti nella storia di tutti i giovani del tempo …
02.09.2022, Come vivevamo negli anni Settanta (1/3)
Non è cosa semplice definire gli anni Settanta. Si è trattato di un decennio sospeso sull’onda e la coda lunga delle mobilitazioni europee degli anni Sessanta, una parte delle quali in Italia si è convertita in conflitto, generando l’orrore della violenza politica. Il 1976 è stato l’anno del grande cambiamento causato dal terremoto, una specie di varco, di culmine, di delimitazione tra il prima e il dopo. Gli anni ’70 hanno rappresentato un periodo di lotte sociali e anche di avanzamento dei diritti quali l’approvazione della legge sul divorzio (12 maggio 1974). Si è trattato di un conflitto generazionale con molti slogan, tra questi: “Non ti fidare di chi ha più di trent’anni”. Una rivoluzione dei costumi che ha riguardato non solo le vertiginose minigonne sfoggiate in bar, ma anche una sostanziale parità tra ragazze e ragazzi, accomunati dalla voglia di uscire, di stare insieme, di sabati-sera e domeniche trascorsi alla discoteca Mocambo di Montina, oppure a Clenia. Il juke-box che suonava fino a tardi facendo talvolta arrabbiare la Sara, la consumazione disinvolta di amari, di stravecchi. I festini degli anni Sessanta sono stati soppiantati da un nuovo modo di concepire la vita e la libertà …
01.09.2022, Il migior amico dell’uomo? Il lupo (2/2)
Dunque, da feroce predatore a migliore amico dell’uomo, primo animale ad essere addomesticato e oggi con circa 300 razze diverse tra loro, come l’antichissimo levriero persiano, “creato” nove mila anni fa. In FVG sono censiti 133.000 amici dell’uomo, uno ogni 9 abitanti. In paese ne possiamo contare una ventina. Animali che possiedono 300 milioni di ricettori olfattivi (contro i nostri modesti 5 mln), come dire che “vedono con il naso”: fiutano esplosivi, droghe, tumori, persone, malaria, crisi diabetiche e ultimamente anche Covid-19. Anche se poltriscono nei nostri salotti, dovremmo essergli grati: un cane allunga la vita perché induce a fare più attività fisica (vedi Cristian R., sempre di corsa di buon mattino con il suo husky) e perché riduce ansia, stress e depressione. In un passaggio, Schopenauer scrive: “Chi non ha mai posseduto un cane non sa cosa significa essere amati”.
31.08.2022, Il migliore amico dell’uomo? Il lupo (1/2)
Contestualizziamo il titolo della notizia per non far sobbalzare dalla sedia gli esperti cinofili come Renzo Onesti. Ventimila anni fa, nel tardo Pleistocene, il FVG doveva essere un posto piuttosto affollato: l’Europa del nord era ricoperta di ghiacci, le Alpi Carniche e Giulie pure, fino alle colline moreniche del sandanielese e del Collio. Tra i pochissimi umanoidi e gli animali si creò una specie di promiscuità al punto che i lupi si avvicinarono agli umani, il primo passo di un lento processo di domesticazione che alla fine portò al cane (canis lupus familiaris). Sono in corso analisi genetiche che probabilmente confermeranno la tesi che il cane è un discendente del lupo, uno dei temi più affascinanti della storia dell’umanità. Non è ancora chiaro dove la domesticazione sia iniziata. I lupi si sono avvicinati per mangiare gli scarti di cibo e probabilmente alcuni cuccioli sono stati presi dall’uomo e allevati. Poi, generazione dopo gnerazione, sono stati scelti quelli più docili e con caratteristiche utili all’uomo come l’abilità nella caccia e nella difesa del focolare …
30.08.2022, Breve storia di un giornale popolare: “Famiglia Cristiana”
Dagli anni del dopoguerra e fino alla fine degli anni ’70 il periodico entrava in quasi tutte le case del paese con il motto: “Portare Cristo oggi con i mezzi d’oggi”. Il giornale nacque ad Alba/Piemonte nel 1931, periodo fascistissimo, con il proposito di alzare la propria voce in campo etico e politico. Sotto la testata, l’avvertimento editoriale: “Non trovate erudizione, ma cibo per le vostre anime”. Era molto seguita la rubrica “I fatti del giorno”, con disegni dell’accaduto, relativi a processi per reati contro il buon costume, le sventure di bestemmiatori seriali, oltre a consigli pratici su come friggere il pesce, come ricamare l’orlo, come lavare o smacchiare gli abiti. La diffusione era affidata al volontariato e alla chiesa di San Pietro al Natisone (banchetto all’ingresso della navata). Negli anni economicamente più difficili, in alcune zone del Friuli una copia costava due uova e mezzo chilo di patate. La crescita delle richieste di copie è costante, negli anni ’40 arriva il colore e si trasforma in un giornale certamente cattolico, ma non clericale. Il 1971 è l’anno del record: 2 milioni di copie, oggi ridotte a 200 mila, metà in abbonamento e il resto tra edicole e chiese, calcolando che non più del 10-15% dei credenti friulani va regolarmente a messa, con parroci sempre meno disposti di un tempo a diffondere la “buona stampa”. “Famiglia Cristiana” probabilmente ha fatto la sua epoca e certamente ha contribuito a creare e cementare una coscienza civile.
29.08.2022, Terminata la IV d’Agosto
Archiviamo una IV d’Agosto davvero soddisfacente sia per la presenza di soci, sia per l’organizzazione dell’evento, apprezzata da molte persone che hanno partecipato alla XXI edizione terminata ieri. Sabato pomeriggio il progetto portato al pubblico da Elena Tuan è stato ostacolato dal maltempo, ma per fortuna la sala del Centro ha evitato l’annullamento del programma. Elena è rimasta molto soddisfatta della partecipazione di persone interessate, che hanno espresso giudizi lusinghieri. Ieri mattina la messa cantata, ospite il Coro di Cormòns, ha fatto accapponare la pelle delle numerose persone presenti in chiesa, riuscendo a far commuovere il parroco. Il pranzo ha evidenziato la perfetta organizzazione della cucina ai cui operatori va il nostro ringraziamento: cibi buoni, porzioni giuste, prezzi ragionevoli. In pomeriggio non poteva mancare la tombola e la piccola lotteria del cestino. La musica del dj Salvo ha fatto da sottofondo alla giornata di festa, terminata con il karaoke e infine con un repertorio di musica popolare suonata con la fisarmonica e cantata da cori improvvisati. La Pro Loco ringrazia i collaboratori e i partecipanti alla festa con un arrivederci a domenica 27 agosto 2023.
28.08.2022, Difendiamo il diritto di dormire (2/2)
La mancanza di un sonno adeguato crea difficoltà fisiche e sociali perché “non c’è uguaglianza senza uguaglianza del sonno”. Dormire poco e male può rendere le situazioni negative ancora meno sopportabili ed è spesso quello che le rende insopportabili. Spesso chi è troppo stanco si lascia sfuggire le opportunità. La mancanza di sonno è uno svantaggio corrosivo e produce svantaggi a catena. Crea sfinimento anche il sonno irregolare, quello condizionato dall’avvicendarsi dei turni di lavoro come nelle fabbriche, ospedali, call-center notturni, servizi pubblici: i turnisti lo segnalano come uno dei problemi più difficili da superare perché stravolge i ritmi biologici del corpo, causando uno stato continuo di confusione. Ecco alcuni consigli inutili: andare a dormire entro le 22:00 e garantirsi almeno 8 ore di sonno continuativo e i turnisti ricavino altrettanto spazio nelle loro 24 ore; combattere il sonno breve o irregolare in ogni sua forma. Restare a letto il più possibile nel dì di festa, pretendere e far valere in diritto del lavoratore alla disconnessione telefonica, promuovere consapevolmente il “diritto al sonno”.
27.08.2022, Difendiamo il diritto di dormire (1/2)
La mancanza di sonno colpisce soprattutto i lavoratori a basso reddito e le donne. Si tratta di una situazione che fa crescere ingiustizie sociali. Anche in paese numerose sono le persone che accusano mancanza di sonno. Al mattino ci si deve alzare e la sera si va tardi a dormire, anche a causa dei programmi televisivi la cui prima serata inizia con fusi orari che non ci appartengono. In Austria e Germania lo spettacolo o il film iniziano subito dopo il telegiornale delle 19:30 ed entro le 22:30, tutti a letto. Per non parlare dei bambini, stressati da una mancanza di sonno che dovrebbe durare con continuità dalle 10 alle 12 ore. In molte fasce sociali, sia nel settore pubblico che privato, molte persone dormono poco, male e alcune peggio di altre. Si diffonde l’abitudine del sonnellino sul posto di lavoro durante l’intervallo del pranzo, qualcuno si rifugia in macchina, mentre è sempre rischioso l’intorpidimento mentre si guida, con incidenti spesso causati dal cedimento dell’attenzione. Quando il sonno è scarso o disturbato, emergono anche questioni di giustizia sociale: le persone si trovano a vivere in contrasto con le esigenze del proprio corpo …