17.12.2021, 10.000 passi di salute (1/2)

   Le palestre con l’estate hanno riaperto i battenti, nel secondo inverno dall’inizio della pandemia è normale sentirsi un po’ arrugginiti. All’elenco delle strutture esistenti si è aggiunta la palestra “Mc Sport” del nostro paesano Matteo Cencig. Le feste offrono l’occasione per risvegliare i muscoli dal lungo letargo letargo, dall’apatia connessa alla pandemia, il prendersi una pausa dallo stress lavorativo, trovare più tempo per se stessi. Oltre agli esercizi in palestra, favoriti dalle eccezionali giornate che si avvicendano, si può scegliere uno dei classici sport invernali, un’attività motoria all’aria aperta come la corsa o la passeggiata. «Un allenamento aerobico, se protratto per almeno una ventina di minuti, consente al cervello di aumentare i livelli di endorfine, ormoni proteici dotati di una potente attività analgesica ed eccitante: l’azione è simile a quella della morfina e di altre sostanze oppiacee, perché donano benessere e cancellano la fatica. Perciò un’attività motoria costante migliora non solo lo stato di benessere fisico, ma quello mentale», spiega Osvaldo Palombella, specialista in medicina dello sport. Ad aiutarci ci sono anche le tecnologie: smartband e smartwatch, che tengono il conto dei passi, del consumo calorico, del battito del cuore, sono utili per monitorare le nostre attività. La pista ciclo-pedonale Ponteacco-San Pietro offre la super-opportunità dei 10.000 passi di salute: basta raggiungere Azzida, o partire da Azzida, andata e ritorno …

16.12.2021, Presepio di Ponteacco: descrizione delle quattro case (4/4)

   Testo di Claudia Crucil. La Casa Raccaro, Hiša Liponova, chiude la nostra breve rassegna sulle quattro case rappresentate nel presepio della cappella. La struttura è collocata in Borgo Petrina e sorprende il visitatore per la sua struttura e mole. Risalente al XVIII secolo, l’edificio è caratterizzato da una singolare tipologia e dalla notevole ricchezza di vani. L’accesso ai piani abitati avviene tramite una scala esterna, collocata sul fianco del portico, e un doppio ordine di logge. Una terza loggia è presente sul lato posteriore. Interessanti sono l’avancorpo del “fogolar” a nord e i parapetti in tavole di castagno traforate del secondo piano. Sulla colonna frontale della casa si legge la datazione 1780. La casa è stata oggetto di un restauro conservativo negli anni Ottanta. Termina così la descrizione del nostrio presepio ed invitiamo chi avesse idee, a proporci il tema del presepio del prossimo anno.

15.12.2021,Presepio di Ponteacco: descrizione delle quattro case (3/4)

3 – Casa Mattelig, Hiša Matteličova

   Testo di Claudia Crucil. Casa Mattelig, Hiša Matteličova si trova in Borgoi Corene e stupisce per la sua valenza storica e bellezza. L’edificio, isolato nel contesto dell’abitato, è un esempio forse unico nel panorama tipologico delle case delle Valli del Natisone per la presenza di un portico a due logge  soprastanti ad archi; inconsueta la bifora della loggia con colonna cilindrica. Sul lato ovest un portichetto passante si inserisce in quello maggiore e dal quale si raggiungono i piani superiori con scala esterna. Altra particolarità di questa casa sono le torrette fumarie a pianta circolare. In alcuni documenti è datato l’ultimo ampliamento risalente al 1893, mentre la parte più antica dell’edificio pare ruisalga alla fine del XVI secolo. Un tempoo la via principale del paese era proprio la comunale di Borgo Corene, mentre quella che oggi consideriamo “via principale” era una una sequenza di orti e pollai.

14.12.2021, Presepio di Ponteacco: descrizione delle quattro case (2/4)

   Testo di Claudia Crucil, Casa Coren, Hiša  Markičova.  Fa parte di un gruppo di edifici che ha subito ampliamenti e modifiche nel tempo. Probabilmente è l’edificio più grande di borgo Corene. La parte più a nord rappresenta la forma tipologica più semplice delle Valli del Natisone, con ballatoio e scale esterne. Più articolato è il corpo a sud, sviluppato a corte e con due portici passanti; quello a ovest,ora chiuso su un lato, porta un’ampia loggia dalla quale si accede ai piani superiori con un ballatoio ad elle disposto su due lati contigui. L’ultimo ampliamento, leggibile su una pietra, risale al 1883.

13.12.2021, Ieri al Centro

   Domenica affollata ieri al Centro, che ha chiuso il cancello poco dopo le 13:00. Si sono visti con piacere volti nuovi tra i presenti. Il turno è stato svolto da Graziella e Marcello con la loro consueta professionalità e simpatia. In paese la domenica è trascorsa tranquilla. Molti hanno approfittato dei negozi aperti per effettuare gli acquisti di Natale. Riceviamo i complimenti per la manifestazione “Ponteacco sotto le Stelle 2021”, per il campanile ben illuminato e la sua stella, per l’atmosfera genuinamente natalizia che si respira in paese. Ci hanno scritto dal Belgio, dai Paesi Bassi, dalla Germania, dalla Slovenia e da tutto il Friuli comprese numerose Pro Loco della nostra regione. Non può non meravigliare il transito lungo la statale, al punto che varie auto fanno un tour per il paese, per vedere da vicino quest’avvenimento. La settimana che si apre oggi è stata inaugurata da Santa Lucia con il suo carretto carico di dolciumi e doni; sarà l’ultima interamente feriale dell’anno: vi auguriamo giorni sereni nell’attesa delle feste tanto attese.

12.12.2021, Presepio di Ponteacco: descrizione delle quattro case (1/4)

         

Testo di Claudia Crucil. 1. Casa Celesta, Hiša Iušova. La casa di Celesta Iussa è collocata nella parte più elevata del borgo più antico. Chiude borgo Goriza con un sottopassaggio che porta alle ultime due case, di Iussa-Binciar e le attigue rovine dell’abitazione di Vigiaz. La parte più antica e a est del grosso complesso risale al XVI-XVII secolo, mentre la parte centrale e meridionale sono dei secoli XVII e XIX ed hanno subito pesanti alterazioni in tempi recenti. Di eccezionale interesse, nel corpo più a nord, è il grande portico passante a galleria, con loggia ai due piani superiori. Notevoli al piano terra sono le porte ad arco in pietra. La parte centrale, impostata su una pianta a elle, è separata dal corpo più meridionale da un androne passante con fornice ad arco ribassato, molto interessante per la presenza di dipinti murali di soggetti sacri. L’ultimo ampliamento, leggibile su una piastrella in cotto, datato 1894.

11.12.2021, Il presepio nel borgo antico (2/2)

   Alla scoperta dell’architettura vernacolare di Ponteacco, testo di Claudia Crucil. I muri erano costruiti con sassi prelevati nelle pietraie dietro la chiesa di Santa Dorotea (ancora oggi si possono vedere i detriti) e tutte le parti  interne come travi, pavimenti e mobili erano in tavole di castagno; alcune pareti divisorie erano di graticcio di canne o nocciolino intonacato. Non sappiamo con esattezza l’anno di costruzione delle case, ma i primi insediamenti di Ponteacco risalgono almeno al 1257, anno in cui viene nominato in un documento ufficiale; la chiesa  di Santa Dorotea è menzionata nel 1601. Tra le case più antiche e caratteristiche di Ponteacco, tutte del XVI e XVII secolo, ci sono alcune che abbiamo voluto rappresentare nel presepe di Natale 2021: Casa Mattelig, Hiša Mateličova, ultimo ampliamento nel 1893; Casa Coren, Hiša  Markičova, ultimo ampliamento nel 1883; Casa Raccaro, Hiša Liponova , datata 1780; Casa Celesta, Hiša Iušova: ultimo ampliamento in data 1894. Invitiamo tutti i visitatori a compiere un giro tra le vie di Ponteacco alla scoperta dei questi “gioielli architettonici”

10.12.2021, Il presepio nel borgo antico (1/2)

   Alla scoperta dell’architettura vernacolare di Ponteacco. Testo di Claudia Crucil: a Natale il Bambino Gesù ritorna nei nostri presepi, adagiato sulla paglia di una mangiatoia, in una grotta o in una stalla, in un posto riparato e caldo che per lui e la “sacra familia” rappresenta la “casa”; la sua vera casa era a Nazareth e sicuramente essa rispettava la tradizionale architettura spontanea della Galilea. La casa è simbolo di rifugio, calore, famiglia; l’architettura vernacolare o spontanea è  quella tipica tradizionale dei luoghi, realizzata secondo le esigenze e i materiali  locali  e senza particolari studi. Le case di Ponteacco, come molte nelle Valli del Natisone, rispecchiano la tradizionale architettura spontanea locale: avevano una struttura a capanna con balconi, ballatoi e scale esterne; venivano ampliate a seconda delle necessita e delle possibilità durante gli anni e il succedersi delle generazioni …

09.12.2021, Ieri in paese; la scomparsa di Pio

    Nella foto della settimana si vede il presepio inaugurato ieri sera. Numerose persone hanno visto le foto caricate su Facebook. La creazione di Claudia è piaciuta per la sua originalità, per i quadri di Cirillo che fanno da sfondo al piccolo gruppo di case, riprodotte in miniatura per dare un senso di appartenenza del nostro paese alle sue origini più antiche, le case del XVII secolo dove si è svolta parte della storia del nostro abitato. Ci farà piacere se avrete l’occasione di visitarlo. La composizione fa parte del circuito dei presepi del FVG promosso dall’UNPLI (Unione Pro Loco FVG). L’accensione delle stelle ha rinnovato per la tredicesima volta quell’aspetto magico di Ponteacco. Percorrendo la statale, dal mulino verso Pulfero si vede questo gruppo di case insolitamente ben illuminato da decine e decine di stelle. Alle 18:30 il parroco, don Alessandro, ha celebrato la messa e nell’omelia ha ricordato i valori della Natività, dell’Avvento. Siamo rimasti turbati dalla notizia della scomparsa di Pio Cedarms (84), nativo di Ponteacco e residente a Tiglio. Ricordiamo la sua figura di persona sempre cordiale, che mai ha negato un saluto. Pio era malato da tempo e la parabola della sua salute è precipitata proprio in questi ultimi giorni, fino alla scomparsa avvenuta ieri. Tra poco suonerà per lui la campana dell’addio. Comunicheremo la data del funerale. 

08.12.2021, Osservazioni sul norcino (2/2)

   La notizia segue quella di ieri: “Le mamme avevano una buona regia: i bambini andavano a scuola prima che cominciasse il lavoro cruento di Ernesto e quando tornavano da scuola lui aveva gia’ fatto gran parte del suo lavoro. Qualche bambino più grande  (c’ erano vari ripetenti ) rimaneva a casa il giorno della macellazione. Una volta una maestra aveva chiesto un ragazzo perche’ non era venuto a scuola il giorno precedente, e lui rispose: “Abbiamo rotto il maiale“! Si suol dire che del maiale non si butta mai via niente: verissimo. Perfino il sangue raccolto e messo a bollire con l’ uva sultanina veniva apprezzato. La vescica veniva trasformata in un bel palloncino bianco.Penso che tutti noi abbiamo nostalgia dei bei piatti di polenta con salsiccia e brovada, oppure delle belle fette di salame fritto. I cosiddetti cibi dei poveri (come venivano considerati nel passato) ormai bisogna cercarli nei pochi ristoranti locali che li preparano. Auguro un bel “buon appetito” a quelli che possono portarli in tavola”.