Si avvicina la stagione dei funghi e vediamo se, con queste due parti di news, riusciamo anche a stupire Renzo Onesti, considerato uno tra i massimi conoscitori di funghi, un micologo di provate esperienze. I funghi sono molto “indaffarati”, anche se nel nostro immaginario sembrano passivi e forse anche “noiosi”. Eppure, agendo sotto terra, fanno mille cose utili al Pianeta. Quando parliamo di funghi, non ci riferiamo soltanto alla parte visibile e gustosa, parliamo del cappello utilizzato per diffondere le loro spore e riprodursi. Nel mondo dei funghi esiste anche una parte sotterranea, detta micelio, ovvero il reticolo tentacolare composto dalle ife, finissimi capillari, molto importanti per il nostro Pianeta, al punto che in un metro cubo di terreno del nostro magnifico sottobosco, possono esserci anche ventimila km, anche 60 volte più sottili dei pelucchi delle radici di una pianta qualsiasi. Così sottili da recuperare una maggior quantità di nutrienti dal terre come l’azoto, il fosforo e potassio e -notare bene- passarli alle piante attraverso le radici, in cambio dei carboidrati che le piante sanno sintetizzare grazie alla fotosintesi. Anche noi umani, incapaci di fotosintesi, dipendiamo dalle piante per quanto riguarda gli zuccheri. Renzo giustamente sostiene -e lo ha detto più volte-: “Bisogna saper raccogliere il fungo”, in quanto rappresenta un piccolo mondo …
24.07.2020, Che noia (2/2)
C’è un piccolo problema per i giovani: i giochi e i video catturano l’attenzione e sono molto efficenti nello scacciare la noia nel breve termine, ma sono oggetti passivi e in questo tendono a mortificare il nostro bisogno di sentirci padroni di noi stessi. È come se realtà esterne siano chiamate a risolvere per noi il problema della noia. Più il senso di controllo sul mondo si atrofizza, più diventiamo vulnerabili alla noia. Ecco, dunque, l’emergere di opportunità consolidate quali l’approfondimento di particolari interessi, l’abituarsi a leggere sempre di più, soprattutto gli articoli da cima a fondo, il disegnare e il dipingere. Scopriremo che la nostra attidutine è molto più creativa rispetto al trascorrere giornate intere davanti a uno schermo, a inseguire vittorie virtuali che nulla hanno a che vedere con la realtà.
23.07.2020, Che noia (1/2)
Spesso buona parte dei nostri giovani vive nella noia, una sensazione che ha un unico aspetto positivo, quello di costituire un allarme con cui il cervello ci segnala che stiamo sottoutilizzando le nostre capacità mentali. Secondo gli esperti, senza la capacità di provare noia continueremmo a svolgere attività che non valorizzano la nostra mente. Analisi interessante, vero? Dovremmo confrontarci con quest’emozione e non cercare il modo più facile e veloce per sfuggirle. I nostri ragazzi sono iper-attivi con i giochi sullo smartphone o i video su YouTube ed è una loro scorciatoia che impedisce di risolvere il problema di fondo, ovvero trovare attività che impegnino la mente in un modo realmente soddisfacente. Così, tornano ad annoiarsi non appena ripongono il telefonino o spengono il computer.
22.07.2020, Brutta fuori, bella dentro
Parliamo della frutta esteticamente non bella come mele troppo piccole, pere “storte”, pomodori ammaccati. Si tratta di prodotti troppo “brutti” per essere esposti sugli scaffali dei nostri supermercati. Da buttare, anche se comunque buoni e nutrienti come gli esemplari senza difetto. Tra un mese e mezzo la vedremo nei nostri frutteti. Più del dieci per cento della frutta e della verdura prodotta dalle nostre aziende agricole friulane e valligiane è scartata, o peggio, neppure raccolta, lasciata marcire sui rami o tralci, o gettata a terra. Se la stagione è segnata dal maltempo, la percentuale sale al 20-25%, quando, isomma, o per grandine, o per siccità crescono prodotti non aderenti agli standard estetici imposti dalla distribuzione e dunque alle aspettative (anche presunte) dei consumatori. Se la frutta e verdura scartata fosse venduta a metà prezzo, sicuramente andrebbe a ruba, infatti il consumatore che paga il prezzo pieno e non sempre a buon mercato, pretende anche un livello estetico accettabile, proporzionato al prezzo imposto. In FVG si calcola che finiscano nel bidone, ovvero prodotti inaccettati, per un valore compreso tra i 300 e 400 mila Euro. È un aspetto che si intreccia con il tema dello spreco alimentare. Per fortuna si moltiplicano le iniziative per recuperare almeno una parte di questi alimenti scartati dall’ormai famosa filiera agroalimentare, a vantaggio di quella più etica e alternativa.
21.07.2020, Una giornata di tanti anni fa (contributo di Rino Cornelio, 3/3)
Ecco i nomi e le qualità dei giocatori: in porta c’era Remic a cui piaceva andare a farfalle e di lasciarsi scappare di mano il pallone favorendo così l’avversario che poteva tranquillamente segnare. Come terzini c’erano i fratelli di Remic, Celio e il forzuto Pio . Mediani invece erano i gemelli Erminio e Luigino che spesso litigavano fra loro senza sapere il perché e intanto gli avversari andavano in goal. Al centro della mediana c’era Silvano Diaris che, pur taciturno, dava certe pedate all’avversario! Il suo motto era: “Gamba o pallone, qui nessuno passa”. In attacco c’era Roberto Càrlini, un maratoneta che non si fermava mai. Centrocampista era Carlut al quale non piaceva tanto giocare a calcio, ma aveva un “tocco morbido”, come se avesse paura di far male al pallone. Usavamo un pallone di gomma ricevuto tramite un pacco dall’America. Inizia la partita: Graziano, capitano del Sorzento, ci rifila in pochi minuti due reti. La sua squadra è scatenata. A stento riusciamo a contenere le sue sfuriate. Siamo imbambolati nel veder giocare in quel modo gli avversari! Finalmente riusciamo a pareggiare e così la partita va morendo con risultati altalenanti. L’arbitro fischia la fine della partita con il risultato di 20 a 20 e con la soddisfazione di tutti. Stanchi ma fieri della giornata, ci siamo dati la mano con gli avversari in segno di stima e amicizia e ci avviamo verso casa. Siamo un po’ stanchi, ma ci consola il fatto che per cena ci toccherà una bella fetta di polenta calda e profumata e un bel pezzo di formaggio.
20.07.2020, Ieri al Centro
Una bella domenica ieri, gestita da Marcello e Graziella che, come al solito richiamano numerosi soci e amici. Il termine di chiusura è stato fissato alle 13:00, ma quasi sempre si sfonda quest’orario. Graziella ha preparato un assaggio di “stakanje” (pastòcia), piatto molto gradito come antipasto valligiano. Il parcheggio del Centro era molto affollato anche perché sta diventando un punto di ritrovo per amici che affrontano gite in bici, alcune anche impegnative come la Ponteacco-Marsino-Matajur-Savogna-Ponteacco: ieri infatti numerosi ciclisti hanno affrontato questo tragitto non facile, per assistere alla manifestazione dello sfalcio dell’erba. I ciclisti costituiscono un problema e molta gente è infuriata per il loro modo di guidare, spesso appaiato tra due o tre, zigzagante, incurante del traffico delle vetture, Ieri sono transitate a dir poco centinaia e centina di moto, alcune con la marmitta decisamente truccata. Questa settimana concentreremo i lavori in vista della prossima inaugurazione del 01 agosto. Stiamo mettendo a punto molti particolari. Per un errore di trascrizione non è stata pubblicata l’ultima parte del contributo di Rino Cornelio, che apparirà domani alle 07:05. Buona settimana a lettrici e lettori.
18.07.2020, Una giornata di tanti anni fa (contributo di Rino Cornelio, 2/3)
La nostra divisa erano i vestiti di ogni giorno, spesso usati anche nei giorni di festa. I pantaloni sdruciti, spesso specie sul lato “B”, erano abbelliti con qualche blèk di stoffa. Come scarpe si usavano per la gran parte zoccoli di tiglio con la punta rivestita di una lamina di banda metallica. Per non scivolare erano utili le “brucie” chiodi grossi di cui erano dotati e facevano il servizio di evitare scivolate e permettere una corsa stabile. Sfidammo la squadra del “Sorzento e Biarzo” che indossava una divisa simile alla nostra. Come arbitro ingaggiammo un signore uccellatore, poiché era difficile reperire un fischietto. Era così abile che riusciva ad imitare tutti i fischi possibili. Ogni tanto, però, doveva fermarsi per bagnarsi la lingua secca con un bicchiere di “Puglie” rifornito presso l’osteria di Cras. Come spettatore c’era un signore che si trovava al Tulin per puro caso: si era perso. Ecco i nomi e le qualità dei nostri giocatori: …
16.07.2020, Una giornata di tanti anni fa (contributo di Rino Cornelio, 1/3)
Assieme ad alcuni ragazzi di Ponteacco, parecchi nati come ricordo di guerra, decidemmo di allestire una squadra di calcio per competere con i paesi limitrofi per il “dominio” della zona. Nome della squadra: “Ponteacco-Petiàh” e il suo stadio era il “Tulìn” in pianura a ridosso del fiume Natisone, meta estiva di tanti bagnanti locali e foresti. Nei pressi sgorgava una sorgente di acqua fresca e sana chiamata “Cofadar” alla quale andavano le signore del luogo a fare il bucato e contemporaneamente a fare una “babata” per rallegrarsi la mente. Era come sentire il telegiornale della TV perché riportavano fatti e curiosità del luogo. Il proprietario del terreno era il signor Serafini, contadino immigrato con tutta la sua bella famiglia che gentilmente ci permetteva di fare uso del suo terreno per giocare …
15.07.2020, La volpe … si e/volpe
Hanno dato non pochi grattacapi in paese le volpi con i loro assalti notturni nei pollai. Il proprietario si alzava al mattino, sentiva un inconsueto silenzio nel recinto, nel kakošnjak; man mano che si avvicinava aveva il presagio di qualcosa che non andasse e all’interno il disastro, dal gallo alle galline, un cimitero. La volpe ha la capacità di adattarsi alla furbizia dell’uomo e, a partire dagli anni Settanta-Ottanta è tornata a popolare non solo i boschi, ma anche i fondovalle, le pianure, le campagne e le periferie delle città. È stata avvistata anche in pieno Ponteacco, quando due anni fa è spuntata dalla boscaglia della Tùzuka. Abbiamo scoperto che le volpi sono animali molto territoriali, non tollerano la presenza di simili nella propria area di caccia. Non potendo convivere, tendono ad andare ovunque ci sia posto libero e distribuirsi in modo omogeneo. Si tratta di un animale molto adattabile. La volpe “urbana” pare abbia un morso più forte delle sue colleghe campagnole, che invece sono più modellate per la velocità. In città la volpe non ha bisogno di andare a caccia, di inseguire prede, ma più semplicemente stare in piedi su una pila di rifiuti e nutrirsi del cibo che è stato scartato, forse anche abbandonato in una delle tante vie di Udine dove abbonda l’immondizia.
14.07.2020, Breve riunioner del Consiglio direttivo ieri
Talmente breve che non erano neppure presenti tutti i Consiglieri, ma soltanto chi ha potuto. L’incontro è stato informale, ovvero senza la stesura del verbale. La mini-assemblea ha esaminato la situazione generale e i prossimi appuntamenti che hanno una data ancora variabile, compresa quella dell’Assemblea generale dei Soci, chiamata per esaminare i documenti finanziari e per approvare o non approvare alcune modifiche di Statuto. Salta la data indicata, mentre si fa concreta quella del 23 agosto. Il motivo dello spostamento è dato dall’impossibilità fino a quel giorno, di avere in assemblea un delegato dell’Associazione delle Pro Loco del FVG, un membro che è di diritto deve partecipare ai nostri lavori. Il 23 di quel mese coincide anche con la IV d’Agosto, quindi una giornata di festa per il paese. Nell’incontro di ieri c’è stato un passaggio di carte, è stato fatto il punto dei lavori al Mulino ed è stata fissata la data dell’inaugurazione che, al 90%, potrebbe svolgersi sabato 01 agosto. La conferma definitiva della data la avremo in settimana. Il mini-Consiglio di ieri ha stabilito i turni domenicali per il mese di luglio e agosto e i lavori, iniziati alle 20:30, sono terminati cinquanta minuti dopo.