Riprendiamo la notizia pubblicata l’altro ieri. Il contratto di consegna firmato da una rappresentanza dui paesani da una parte e il parroco dall’altra non avrà valenza giuridica, bensì morale poiché costituirà un impegno per la buona e responsabile conservazione della reliquia. L’oggetto sacro ora è custodito in una cassaforte del paese, fino a domenica mattina, poi troverà spazio in un ostensorio che sarà posizionato sull’altare. Sono ritirati 137 santini che saranno distribuiti domenica, nel corso della messa, durante l’Ufar e il bacio della pace che consisterà, per ragioni di prevenzione sanitaria, su un inchino con mascherina proprio sull’ostensorio che custodirà il frammento della Santa. Il contenitore è dotato sul retro del timbro in ceralacca dell’Arcidiocesi di Udine. Abbiamo organizzato l’evento di domenica prossima, giorno di Santa Dorotea. Festeggeremo il ritrovamento della reliquia con la messa parrocchiale (domenicale e valida per tutte le parrocchie della valle), con il coro, i tonkači (scampanottatori) e un successivo brindisi al Centro. Il prezioso ritrovamento dopo 60-70 anni di oblio potrebbe diventare la trama di una leggenda: chi l’ha “trafugata”? Con quale scopo? È stato informata la fabbriceria a suo tempo in carica? Ha avuto un senso conservarla in una scatola polverosa per tanti anni? Alla fine è tornata alla base, a Ponteacco, grazie a don Alessandro che ci ha fatto un immenso regalo.