06.07.2021, La benedizione delle case

   Era preannunciata in chiesa, durante la messa domenicale. Un appuntamento con la tradizione che, dopo una pausa di alcuni anni, riprende con il nuovo parroco, don Alessandro, molto sensibile alla religiosità di un tempo che va riscoperta, che è stata vissuta con entusiasmo e dedizione dai nostri nonni. Infatti, la benedizione delle case consiste in una piccola cerimonia in cui il sacerdote chiede l’intercessione del Creatore affinché conservi in salute i membri della casa e protegga l’abitazione da ogni ipotetica malasorte. L’ultima volta che il parroco ha apposto con il gesso il cristogramma “IHS” risale a più di 10 anni fa, quando don Mario era ancora in salute. In passato era un giorno assai atteso. Le abitazioni si presentavano linde, i pavimenti erano stati lavati e grattati con la varechina, i copriletto erano candidi, gli asciugamani in lino sul trespolo del catino facevano la loro bella figura. E sì, perché oltre alla stanza principale del pian terreno, il parroco “visitava” anche le camere, affinché in esse non si consumassero le tentazioni del peccato e per verificare se sopra la spalliera del letto ci fosse un’immagine sacra, la preferita era quella della Madonna con Bambino, ritratta di profilo. Il parroco era accompagnato dal mežnar, il nonzolo, che portava con sé la porta-acquasantiera e l’aspersorio. La padrona di casa lasciava un’offerta libera ai due ospiti, un po’ più contenuta per il sacrestano.

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