09.03.2022, Il nostro paesaggio (1/2)

   Negli ultimi due anni, costretti a spiare il mondo dallo schermo della TV o del computer, ci siamo spesso incantati di fronte a immagini di cime ricoperte di neve, di paesi valligiani assolati, di spiagge. Scorci della nostra bellissima regione in cui c’è tutto. Da quei sogni a occhi aperti sono scaturiti progetti di viaggio, voglia di uscire e l’anno scorso il nostro bel Friuli ha registrato un quasi tutto esaurito, inaspettato. Abbiamo alzato il sipario sulle meraviglie del nostro giardino terrestre che è il FVG. Nell’accezione di “paesaggio” c’è tutto ciò che l’occhio riesce a cogliere liberando il suo sguardo: il panorama dal Matajur, la “cordigliera” della Alpi da ovest a est quando ci si trova a UD/nord, le nostre Valli disegnate dalla natura ed edificate dall’uomo. Paesaggio è quell’insieme percepibile che nel caso della nostra regione diventa un insieme coeso e difficilmente separabile al suo interno: non si può staccare l’immagine del borgo antico da quello delle colline o delle montagne che lo abbracciano, poiché per secoli quei terreni sono stati il lavoro e il sostentamento degli abitanti dei nostri paesi. I residenti hanno governato quei campetti, arricchendo il senso e le forme, costruendo muretti a secco per proteggerli. È dunque il tempo, prima ancora che la bellezza, ad averli legati per sempre. È una civiltà parzialmente tramontata, della quale dobbiamo esserne fieri e noi, nel nostro piccolo-piccolo, mai ci stancheremo di ripeterlo. …

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