12.03.2022 I tatuaggi forse si danno una regolata (1/2)

    L’altro giorno in un supermercato di Cividale gironzolava con il suo carrello un giovane talmente tatuato da impressionare tutti i presenti. Da ciò che si poteva vedere di “scoperto”, tutta la pelle appariva coperta di disgustosi segni grafici. Sembrava una maglietta con il collo alto, invece si trattava di tatuaggi che gli ricoprivano tutta la base della sua testa. Mentre spingeva il carrello, si notavano le mani grigio-scure con solo qualche centimetro quadrato di pelle “normale” risparmiata da quello scempio. Ma forse siamo ad una svolta: la moda dei tatuaggi sta cambiando. Appaiono più piccoli, molto più chiari e più colorati. E anche più eleganti, ammesso si possa tirare in ballo il concetto di eleganza di fronte a quel corpo istoriato con graffiti indelebili. Per carità, ognuno è padrone del proprio corpo, così come non si può condannare lo stupore di chi vede certe rovine. Oggi gli inchiostri sono più luminosi, più tossici, il grigio è brillante. Forse quel giovane è, e speriamo lo sia, l’ultimo superstite dei tatuaggi kolossal, la narrativa fiammeggiante, le frasi apparentemente senza senso, il decorativismo barocco e senza offesa a tale stile. Pare tornino le stelline, i delfini, i cuori e forse l’immagine intimista tutta da scoprire. Le frasi tipo “Non sono positivo e me ne vanto” tatuate nell’incavo del braccio pare appartengano a una moda passata. La nostra regione è stata investita dalla moda del tatuaggio, con “vittime” tra l’altro difficili da soddisfare, pretenziose. Oggi cinque o sei persone vorrebbero cancellare i loro tatuaggi, se ne pentono, affrontano sacrifici non indifferenti per ripulirsi e dicono: “mamma, perché non mi hai bloccato?”. Centomila friulani tatuati non è poca cosa e la percentuale del gentil sesso è maggiore …

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