22.03.2022, La grande siccità

   Abbiamo lasciato alle spalle uno tra gli inverni più caldi e asciutti della storia. In paese nessuno ricorda non solo la totale assenza di neve, ma la rilevante assenza di pioggia, fattori che collocano la stagione appena passata tra le più anomale della nostra storia. Si tratta di una situazione che riguarda l’intera Europa centrale e forse più acuta nelle regioni sottovento, quali la Val d’Aosta e il Piemonte. Tranne le alte quote come il gruppo del Canin e del Montasio, la magnifica cordigliera di Alpi e Prealpi che si ammira da Udine nord e che a 180 gradi va da ovest a est, appare pressoché sgombra di neve. A Ponteacco la media annuale delle precipitazioni va da un minimo di 1.700 a un massimo di 2.000 litri d’acqua per metro quadrato. Se dividiamo equamente 1.800 litri per dodici mesi, senza calcolare i singoli mesi più piovosi o più siccitosi, abbiamo una media di 150 litri per metro quadrato. Dal primo gennaio a metà marzo sarebbero dovuti piovere 375 litri e invece, stando al nostro pluviometro elettronico, abbiamo avuto precipitazioni per soli 93 litri, dunque 1/4 del della media, ovvero il 25%. Ci lamentiamo giustamente del caro-bollette, ma ci dimentichiamo che abbiamo avuto un inverno tra i più caldi della storia e che il Natisone ghiacciato è un ricordo del passato remoto. L’anticiclone è ancora ben ancorato, dall’Africa alla Scandinavia, dunque ancora bel tempo, almeno fino al prossimo 1° aprile.

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