22.04.2021, Due salami non sospetti

   Il protagonista della nostra storia è un paesano che frequentava l’Istituto professionale di San Pietro al Natisone, anno scolastico 1959-’60. Nelle famiglie i soldi erano contati e razionati e spesso per gli studenti non c’erano i mezzi per acquistare la necessaria cancelleria da utilizzare per i compiti e per i disegni. Le due cartolerie di San Pietro, Fulla e Elena (quasi di fronte al Ristorante Belvedere) avevano tutto il necessario, ma mancava la materia prima: la pecunia. Dovendo effettuare quest’acquisto necessario, la madre del nostro protagonista consegnò al figlio due salami da venderli al negozio di alimentari “Autmann” a pochi passi dal Belvedere. Il signore accettò la transazione, pesò i due salami, pagò il dovuto o il pattuito e con il denaro incassato, lo studente attraversò la strada e acquistò il compasso, la squadra, la stecca e un album da disegno tecnico. Finita la giornata, il ragazzo rientrò a casa e la madre gli disse: “Sai, è venuto poco fa Autmann e mi ha chiesto se ero al corrente che sei passato in negozio con due salami. Voleva solo sapere se la loro provenienza era lecita”. Era un periodo di ristrettezze e i ladruncoli mettevano a segno vari bottini, anche galline, ma non quelle della famiglia Golles poiché attraverso un piccolo buco, trascorrevano la notte nella stalla e noi nei pollai facilmente accessibili.

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