L’andirivieni di cimici della soia, dette anche “cimice marmorata o cimice asiatica”, la “Halyomorpha halys”, stanno mettendo a dura prova la pazienza di molti paesani. Da settembre a novembre cercano un nascondiglio nelle nostre case e ora vanno alla ricerca della libertà per riprodursi e ripresentarsi a inizio autunno. Responsabili sono le coltivazioni di soia che costituiscono l’habitat privilegiato di questi fastidiosi parassiti. È un insetto fitofago, si nutre prelevando il contenuto di singole cellule della soia, erodendo porzioni di tessuto o sottraendo liquidi interni. Al momento non ci sono possibilità o soluzioni di contrasto. Vittima è la soia il cui contenuto di proteine è pari al 35 per cento contro il 6 di altri legumi. È considerata dai nutrizionisti un valido sostituto della carne, del pesce, del latte, dei formaggi o delle uova. Contiene anche carboidrati, grassi, quelli “buoni” e gli isoflavoni simili all’estradiolo, il principale ormone femminile. Gli isoflavoni possono interferire positivamente con la fertilità, con la funzione tiroidea e ostacolano lo sviluppo del tumore al seno. Hanno una controindicazione per chi è allergico, poiché è potenzialmente allergizzante. Messi tutti questi elementi sui piatti della bilancia, le cimici e le proprietà della soia che abbiamo descritto, il giudizio su questa pianta è ampiamente positivo, nonostante la rompitura di questi insetti che ce li troviamo tra la biancheria, dietro lo specchio del bagno, nelle piegature delle tapparelle.