30.03.2022, Il custode dell’acquedotto (1/2)

    Facendo un bel passo indietro, fino agli anni ‘80, cosa avremmo potuto fare in questo lungo periodo di siccità? I problemi di approvvigionamento di acqua potabile sono stati un grosso problema per il nostro paese che, chissà, magari avrebbe avuto uno sviluppo maggioredi quello che è. Privo di sorgenti di rilievo e comunque insufficienti per i bisogni del paese, per Ponteacco mancava la condizione principale per permettere l’insediamento di stalle e anche di abitazioni. Il Consorzio Poiana è riuscito a risolvere la carenza idrica con una condotta dapprima volante, poi fissa, collegata con l’acquedotto di Tiglio, nei pressi dell’hotel. Un tubo del diametro di 8 centimetri provvede ancor oggi a mantenere il livello idrico del deposito del paese. Senza quest’impianto e con questo tanto prolungato quanto anomalo periodo di siccità che termina oggi, i nostri rubinetti sarebbero stati a secco per buona parte della giornata. Probabilmente un’ora al mattino e un’ora alla sera di acqua. Ma come avveniva la distribuzione prima di quest’importante contributo idrico? C’era una persona di fiducia che possedeva la chiave dell’acquedotto: Antonio Iussa, conosciuto in paese con il diminutivo affettivo di Tonison.

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