13.01.2023, Come rallentare l’invecchiamento

   Un gruppo di gerontologi ha pubblicato recentemente uno studio sulla rivista scientifica “Aging” (ultimo numero) in cui si riassume i punti di un programma di otto settimane che permette di ringiovanire di tre anni, misurati con il test della metilazione del Dna. È suggerito un minor consumo di carne al fine di ridurre le proteine animali in favore di quelle vegetali dei legumi e aumentare l’introito dei vegetali per un buon apporto di antiossidanti. Nell’alimentazione, cercare di preferire i carboidrati da cereali integrali e i grassi da fonti come frutta secca, semi e avocado. Una buona pratica per riordinare i propri pensieri è la meditazione: basta poco, una decina di minuti con costanza, ogni giorno; molto importante è anche l’igiene del sonno in cui si suggerisce di dormire almeno sette ore per notte. Lo studio termina con la raccomandazione di una costante attività fisica per agevolare la tonalità muscolare: fare esercizi per almeno mezz’ora cinque volte a settimana, con uno sforzo che tenda ad aumentare la respirazione e la sudorazione. Quando si  entra nella terza età anagrafica i giochi sono fatti in tema di prevenzione delle malattie che possono farci dimostrare qualche anno di troppo. Infine, importante è curare le relazioni sociali: i rapporti con altre persone davvero allungano la vita, mantenendo giovani, informati, interessati.

12.01.2023, Dobbiamo cercare di vivere bene (3/3)

   Spesso i non più giovani commentano dicendo: “Ah, non sono più quello di una volta!”. Ma quando si comincia ad invecchiare? Secondo uno studio basato su un recente sondaggio pubblicato dall’Università di Milano, l’età della svolta è 42 anni, poco dopo il passaggio negli “anta”: appaiono le prime rughe, capelli e sopracciglia iniziano ad imbiancare, la forza e l’elasticità fisica non sono quelle di un tempo, appaiono spesso dolori alle articolazioni, la pressione alta e il diabete sono in agguato, il peso tende ad aumentare e si legge meglio con gli occhiali acquistati in farmacia. Sempre secondo il sondaggio citato, dopo i 34 anni inizierebbe la parabola discendente. E non è solo il nostro sguardo allo specchio a condizionare quanto ci sentiamo vecchi, ma anche quello con cui ci vedono gli altri. A 40 anni un ricercatore universitario è considerato giovane, mentre un giocatore di pallone è da anni a fine carriera. C’è poi l’età psicologica, ovvero quella che ci sentiamo addosso, che incide molto sull’età biologica e sulla salute perché il sentirsi giovane rallenta il decorso della malattia. Gli anni vanno su, certo, ma bisogna abbandonare l’idea che invecchiare sia sinonimo di malattia, morte vicina, mancanza d’amore e di intimità. Anche nella terza e quarta età è necessario guardare al futuro, avere e creare progetti, essere motivati e mantenere attive le facoltà mentali. Domani aggiungeremo una breve appendice, una sorta di piccola guida che potrebbe contribuire ad effettuare qualche riflessione …

11.01.2023, Dobbiamo cercare di vivere bene (2/3)

   Il miglioramento delle condizioni di vita degli ultimi anni è dovuto da vari fattori, anzitutto grazie a condizioni igieniche meno precarie per la maggior parte della popolazione, al miglior accesso all’alimentazione di qualità, alla minor diffusione di lavori logoranti (pensiamo ai famosi muratori di Ponteacco degli anni ’60-’70), a terapie curative sempre più avanzate e mirate che mantengono sempre più a lungo un buon funzionamento dell’organismo. Ad averci guadagnato e sembrare più giovani sono soprattutto gli uomini che negli ultimi anni hanno abbandonato più spesso le sigarette rispetto alle donne: non fumare è cruciale, perché il fumo invecchia sia l’aspetto esteriore (denti giallastri e pelle grigia, sia organi e tessuti). Dobbiamo rallentare l’invecchiamento e abbassare il più possibile l’età biologica, che dipende da come e quanto manteniamo un buon funzionamento fisico e mentale. L’età biologica si abbassa quando si è in buona salute, quando si prevengono malanni con un accesso facilitato alla diagnostica, aspetto decisamente inesistente alcuni decenni fa: se un ottantenne è “giovane”, si può curare come se avesse vent’anni di meno. Mantenersi giovani, dunque, conviene a noi e alla società …

10.01.2023, Dobbiamo cercare di vivere bene (1/3)

   Scorrendo il registro delle persone decedute dei nostri tre paesi, spesso si fanno considerazioni del tipo: “Come? Aveva solo 57 anni, ma ne dimostrava almeno 85!”. L’aspetto a volte un po’ dismesso degli uomini, oppure l’inseparabile fazù -fazzoletto- nero sulla testa  delle donne attribuivano a tanti paesani e paesane generose manciate di anni in più. Sono bastati un paio di decenni per rivoluzionare l’estetica delle persone, non tanto anziane per numero, quanto per atteggiamento. Possiamo dire che oggi vecchio è chi vecchio si sente. Infatti, anche se ogni dodici mesi dobbiamo aggiungere una candelina sulla nostra torta, ognuno di noi invecchia con un ritmo differente e la scienza aiuta a rallentarlo. Tornando alla persona sopra menzionata, confrontando la sua foto con quella di un suo attuale coetaneo, sembrano padre e figlio. Non si tratta solo di vestiti fuori moda, di immancabile cappello in testa, ma l’aspetto e la forma fisica oggi appaiono più giovanili: non abbiamo soltanto guadagnato tempo, passando da un’aspettativa di vita media di circa 60 anni a inizio ‘900 agli 83 di oggi, parlando sempre più non solo di terza, bensì di quarta età vissuta nel pieno delle risorse mentali e fisiche. Certo, si potrà confutare questa tesi paragonando lo stile di vita: i nostri avi erano persone di fatica. Non esistono oggi persone capaci di sopportare gli sforzi per mantenere la famiglia. Ci vengono in mente i lavori nei campi al sole dal mattino alla sera, il duro lavoro in cava a Ponteacco, il sacrificio fisico ed economico per costruire la casa. Tutti aspetti che comprensibilmente hanno influito sulla qualità della loro vita e del nostro conseguente beneficio. …

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09.01.2023, Ieri al Centro

   L’ultimo appuntamento, quello che conclude ogni ciclo di feste, ferie o lunghi ponti, generalmente si presenta un po’ fiacco soprattutto dopo i numerosi appuntamenti e le derivanti occasioni d’incontro. La giornata di ieri non si è discostata da questo che oramai definiamo un “cliché”. La nostra gratitudine va a Lorenzo che si è prestato a svolgere il turno e a lasciare la sala in ordine e ben riscaldata per la successiva festa di compleanno che si è svolta in pomeriggio. Tutto sommato, la presenza di soci è stata discreta e non sono mancati gli scambi degli ultimi auguri. Domenica prossima il turno sarà gestito da Federica e Enzo, dopo una settimana feriale che vede il ritorno al lavoro della maggior parte delle persone e il rientro a scuola degli studenti. Auguriamo una bella settimana, confidando nella buona stella 🌟 del nuovo anno.

08.01.2023, Archiviamo le feste di Natale (2/2)

   Spente le stelle, disfatti gli alberi e i presepi, con domani si ritorna al feriale. Qualcuno rimpiange il periodo di vacanza, qualcuno torna volentieri alle abitudini di sempre, gli studenti  in classe arricchiti dai tanti regali ricevuti. Ieri abbiamo pubblicato la prima parte del messaggio che ha accompagnato la pagnotta di pane, ora concludiamo la trascrizione del testo, indirizzata soprattutto alle persone che che ci seguono da lontano: “I volontari della Pro Loco consegnano casa per casa una pagnotta a ricordo delle vecchie tradizioni e come simbolo di appartenenza comunitaria. È un umile gesto nella speranza che avvicini tutti e ci coinvolga nella partecipazione attiva al mantenimento delle ricorrenze che sono l’identità dei nostri tre paesi”. Un tempo la tradizione comprendeva anche la distribuzione di un boccale di vino, operazione oggi impossibile da eseguire se non muniti di specifiche autorizzazioni. Inizia così il nostro quattordicesimo anno di attività che poniamo al giudizio di chi segue. Senza presunzione, riteniamo che di strada ne abbiamo fatta e l’avevamo promesso: lunga vita alla Pro Loco!

07.01.2023, Archiviamo le feste di Natale (1/2)

     Che continuano oggi con il Natale ortodosso in quasi tutta l’Europa orientale. C’è sempre un po’ di tristezza quando si procede allo spegnimento  delle stelle. Ieri sera infatti è stata l’ultima serata e la Pro Loco ringrazia le famiglie per la collaborazione. Si è svolta sempre ieri la distribuzione della pagnotta -panjùt- di Santa Dorotea (vedi foto in home-page) nelle case di Ponteacco, Tiglio e Mezzana, apprezzata da tutti e accompagnata da un breve testo che pubblichiamo in due parti per chi risiede lontano, persone che sono sempre nei nostri pensieri: “Anche quest’anno la Pro Loco Ponteacco rinnova l’antica tradizione, risalente al Settecento, che si svolgeva il giorno dell’Epifania e che ancora molti ricordano: il dono della fabbriceria della chiesa di Santa Dorotea. Ogni anno si offriva alle famiglie di Ponteacco, Tiglio e Mezzana un panetto e un boccale di vino come segno di restituzione dei proventi di affitto di beni immobili della chiesa amministrata dai paesani …”.

05.01.2023, Stasera arriva la Befana

   Poiché si tratta di un giorno feriale, abbiamo convinto la Befana a posticipare la sua visita di un’ora, dunque alle 18:30 e come l’anno scorso, attendiamo molte persone. Quello di stasera è il penultimo evento in programma del nostro calendario natalizio. Stasera il Centro sarà aperto dalle 18:00 per accogliere le persone e i regali. Dalla cabina scorgeremo una luce fioca in fase di avvicinamento, mentre il pubblico dal loggiato attenderà con impazienza il suo arrivo. In sala avverrà la distribuzione dei regali. Domani la Pro Loco distribuirà il Pane di Santa Dorotea accompagnato da un messaggio augurale il cui testo sarà pubblicato su questo sito in due parti (domani e dopodomani). La consegna del panjut avverrà poco dopo le 8:00, casa per casa a Ponteacco, Tiglio e Mezzana. Numerose persone faranno colazione con il pane ancora caldo. Sarà anche l’ultimo giorno di accensione delle stelle che, riposte in cantina, saranno nuovamente riaccese venerdì 8 dicembre prossimo.

04.01.2023, La farmacia Strazzolini (2/2)

   Era una fortuna a quei tempi godere di buona salute. Bastava una caduta o una frattura mal curata per finire i giorni della propria vita a letto. I medicinali erano disponibili in quantità ridotte. Molti paesani si rivolgevano anche per il ritiro di prodotti veterani accentuando così quel ruolo istituzionale cui accennavamo ieri. L’evoluzione della medicina negli anni è stata rapida e sorprendente e anche la farmacia di San Pietro al Natisone si adeguò trovando una collocazione più spaziosa nel nuovo stabile gestito dapprima dal figlio Giancarlo coadiuvato da Bruna, ora dalla dottoressa Claudia. Insomma, tre generazioni ininterrotte di farmacisti. Oggi la gestione è pari a quella di un piccolo emporio dove si possono acquistare i più svariati articoli, dalle calzature ad accessori di parafarmacia, compresi i prodotti di bellezza. E si è evoluta anche la professione del farmacista grazie alla tecnologia e alla gestione complessa dei medicinali. Buona parte delle ricette arriva on-line e si posso fare e consegnare prelievi: attività impensabili con i metodi tradizionali di un tempo.