18.10.2022, Sempre meno denaro contante

      Lentamente anche in paese ci stiamo allontanando dall’uso del denaro contante al posto di carte di credito o debito. Ci sono esercizi commerciali dove l’utilizzo di denaro elettronico è ben superiore rispetto al contante -ce lo ha confidato una dipendente del CCD-Centro Commerciale Discount della Barbetta di Cividale. Grazie alla ripresa dei consumi e alla recente “calata” degli sloveni a fare la spesa, l’uso delle carte non solo è pratico e abbastanza veloce, ma mette al riparo i dipendenti dai rischi legati alla gestione delle banconote. La percentuale delle transazioni pare sia cresciuta di un quarto nel solo ultimo anno. Risulta molto diffusa la pratica degli acquisti “on line”, con il vantaggio di ritrovarsi la spesa all’ingresso di casa, senza dover trascinare pesanti borse dalla macchina alla dispensa. Un impulso al pagamento con carte è dato anche dalla praticità del “contact-less”, il sistema di avvicinamento della carta al POS e al relativo addebito sul conto senza dover digitare il proprio codice segreto. Non da meno risulta utle il meccanismo di rimborso sugli acquisti digitali (-10% su ogni transazione). C’è anche la progressiva estensione del “buy now, pay later” -compra ora, paga dopo- sempre più diffusa, così tra non molto il denaro in contante sparirà del tutto a vantaggio della pratica, del muoversi in sicurezza, ma anche a svantaggio della propria sfera privata poiché, volendo, con il denaro elettronico è possibile fare una mappatura delle abitudini degli acquisti di ogni correntista.

17.10.2022, Ieri al Centro

   Siamo nel cuore della stagione dei funghi. Quest’anno gli amanti di tale specialità non si possono lamentare né per la loro qualità, né per la quantità. Ieri mattina è arrivato al Centro Enzo assieme ad una cassetta ripiena di chiodini: sono bastati pochi minuti per far sparire il prezioso carico. Graziella e Marcello hanno condotto un bel turno e meritano il nostro ringraziamento. È stato buono il transito di Soci che hanno atteso con impazienza l’assaggio di cinghiale e polenta, autentica specialità stagionale preparata da Graziella, riscaldata a puntino nella nostra cucinetta esterna, quindi servita ai presenti. L’assaggio è stato apprezzato da tutti e le specialità della nostra cuoca per hobby sono note non solo a noi, ma a un gran numero di estimatori. Il Centro ha chiuso il cancello alle 13:00 per lasciare il posto alla piccola Bianca che ha festeggiato i suoi tre anni. La settimana feriale che inizia oggi non dovrebbe essere ricca di novità. Si azzardano i primi programmi in vista del prossimo ponte di Tutti i Santi. Auguriamo giorni sereni, mentre l’autunno pian piano avanza.

16.10.2022, Il vestito del dì di festa

   Era una prerogativa tutta e solo maschile il concedersi una pausa di lavoro almeno la domenica pomeriggio, da trascorrere generalmente nelle osterie del territorio, che erano presenti in tutti i paesi delle Valli. Finite le opravila (i compiti), dopo il pranzo costituito dal brodo, da un osso da un pezzetto di carne in umido, iniziava il relax maschile, mentre le donne svolgevano quelle opravila lasciate indietro: lavare la casa, fare il bucato, sistemare l’orto, ripulire la stalla dal letame, mungere. Questo nell’attesa del ritorno del marito e chissà in quali condizioni, dopo aver trascorso il pomeriggio in osteria, dalla Mihelinka o Cosmacini di Sorzento, oppure a Cras con ultima sosta a Tiglio. Se la donna raramente dismetteva i vestiti da lavoro, l’uomo invece non usciva da casa senza aver indossato il “ghvànt”, ovvero il vestito del dì di festa con il cappello più bello e spesso anche il bastone. Insomma, agghindato così come succede oggi, che si attende con impazienza il freddo per roteare la sciarpetta leggera al collo. Ci sono molte testimonianze fotografiche che immortalano i nostri nonni e bisnonni tutti eleganti e ben disposti a santificare la festa.

15.10.2022, La grande fuga dei nati negli ’80

  Per “piramide della popolazione” si intende la rappresentazione grafica della struttura della popolazione residente in uno Stato, oppure in una regione o paese. Il grafico riassume le varianti suddivise per criteri d’età e sesso, mentre la sua forma dipende dall’andamento demografico con una base costituita dai giovanissimi e un’altezza da centenari. La piramide è costituita da un gradino della durata di cinque anni, diviso da una linea verticale dove a destra sono rappresentati i dati dei maschi e a sinistra quelli delle femmine. Facendo due esempi, un Paese con molti giovanissimi avrà la base larga; la piramide bosniaca vedrà la mancanza degli attuali cinquantenni maschi deceduti nel conflitto di trent’anni fa. Applicato questo criterio a Ponteacco, cosa che tutti posso fare dotandosi di matita, gomma e foglio bianco, si può constatare che oggi la piramide ha una base stretta (pochi nati), una dilatazione verso il centro che sfuma verso l’alto, degrada verso la cima a dimostrazione che in paese risiedono numerosi anziani. È ben evidente la rarefazione dei quarantenni-cinquantenni, dovuta alla grande fuga dei nati negli anni Ottanta, un decennio tragico per la storia della nostra demografia. Quanti (e perché) sono i giovani d’allora che hanno preferito vivere altrove? È una domanda molto interessante alla quale tutti noi, al momento, possiamo dare la sola risposta grafica.

14.10.2022, I nonni, grande risorsa

  Lo scorso 2 ottobre eravamo in pieno blackout del segnale Internet, pertanto non siamo riusciti a pubblicare gli auguri ai nonni, giorno della loro festa. Quella del nonno o della nonna, resta una figura di primo piano all’interno della famiglia, sia per motivi di ordine pratico, che affettivo. La Festa dei Nonni è simbolicamente collegata alla ricorrenza degli Angeli custodi, celebrata dalla Chiesa cattolica proprio quel giorno. In FVG la festa è stata introdotta 17 anni fa. I nonni rappresentano un autentico tesoro per nipoti e figli, anche in termini monetari. In paese, le buone pensioni percepite da chi giovane più non è, consentono di fornire alla famiglia un importante sostegno economico, soprattutto in questo periodo di caro-bollette e di elevata inflazione pronta a erodere gli stipendi. Meno male che c’è il nonno o la nonna, che nella nostra regione fanno la bella somma di 130.000 persone, la maggior parte impegnate nella cura e assistenza dei nipoti, per un valore di alcune decine di milioni di euro. Si tratta di una gradita e positiva spirale economica che permette alle mamme di riprendere il proprio lavoro e alle famiglie di risparmiare i costi dell’asilo nido o della baby-sitter a cui affidare i pargoli. Anche a Ponteacco ci sono numerosi esempi di nonni perfetti: stanno con i nipoti, spesso li assistono nello svolgimento dei loro compiti, si occupano  delle piccole spese, … sgangiano, insomma sono un’autentica risorsa.

 

 

13.10.2022, È meglio pagare il coperto o elargire la mancia?

  Ne parlavamo recentemente durante un appuntamento conviviale, o al Centro. Quando andiamo al ristorante, sul conto finale troviamo la voce “coperto” con importo variabile da struttura a struttura. Una nostra paesana ha commentato: “Ma come, dobbiamo pagare una tassa perché siamo venuti qui?”. Una rapida ricerca ha risolto l’origine di questa consuetudine, che ha addirittura una sua storia. Risale alle taverne medievali quando, in cambio di una piccola quota, i viandanti a zonzo per il Friuli, potevano consumare il loro pasto al sacco su tavoli apparecchiati. Era un contributo che versavano all’oste per trovare riparo dalla pioggia e dal freddo, dunque al “coperto”, nome che è rimasto e comprende l’uso degli accessori della tavola apparecchiata, il costo del pane e la pulizia del posto occupato al fine di accogliere il cliente successivo. Il “coperto” non va confuso con il “servizio” o con la mancia lasciata al cameriere in forma discreta, dell’importo compreso generalmente tra il 10-15%, rituale diffuso in molti altri Paesi. Anche la mancia affonda la propria origine nel passato, quando il personale della locanda lavorava senza un contratto di lavoro e senza stipendio ed era pagato a percentuale sulle ordinazioni dei clienti che serviva. Entrambe le usanze sono sopravvissute fino ai giorni nostri con un’unica differenza: la mancia è un gesto spontaneo che premia la cortesia e gentilezza del cameriere, mentre il coperto è un’autentica voce di spesa, quindi inserita nel conto e rientrante della fiscalità dello stesso. Pagando il coperto, generalmente non si lascia anche la mancia (tranne gli eventuali spiccioli di arrotondamento della ricevuta), non c’è l’abitudine e all’estero i locandieri ci conoscono. Con il pagamento effettuato con carte, mentre il coperto è contributo garantito, la mancia non lo è: appare inconsueto lasciare solo un mucchietto di spiccioli così come si fa con la musnìza.

12.10.2022, Manca la figura del castanocoltore (2/2)

   La purcinka è il simbolo dell’autunno. Un tempo la castagna era il cibo dei poveri e permetteva a chi viveva in montagna di sopravvivere. La raccolta dei ricci e il recupero delle castagne ancora oggi è ricordata come un momento di festa per tutto il paese.  Davanti alle lobie si sparpagliavano sbrinzie di ricci che successivamente erano passati a setaccio separando la castagna dal suo involucro spinoso. Da un lato lo spopolamento della montagna, dall’altro i 25 anni di danni causati da un parassita, ora quasi debellato, avevano messo in ginocchio la produzione delle castagne. Ecco che è il momento opportuno per rivalutare questo prezioso frutto, penultimo dell’anno prima del caco. Merita un futuro  dare il valore a una coltivazione come quella della castagna. Non è  giusto ricordarsi di questo nobile albero, che è  una delle immagini delle Valli, solo quando si rimane stupiti nel vedere dai turisti le dimensioni e l’età del grande castagno di Pegliano. La castagna è anche ingrediente della nuova cucina. Si spazia dalle marmellate ai dolci e dalle minestre ad altri primi. Tutto ci dice che questo frutto merita molta più attenzione.

11.10.2022, Manca la figura del castanocoltore (1/2)

   Conosciamo un castanocoltore? Forse è una figura che manca nelle Valli. I prodotti di nicchia hanno ritagliato uno spazio ben definito nell’ambito della produzione agricola, parliamo di mele, prodotti caseari, miele, zafferano, ma il grande ambito della castagna pare sia rimasto un po’ indietro. I castagni che,ad esempio, sono dislocati nel bosco che va da Rodda  a Sorzento producono frutti di ottima qualità grazie ai versanti soleggiati. Gli esperti sostengono che in questi periodi i ricci siano ancora verdi dopo una lunga siccità che ha messo a dura prova tutto il bosco anticipando la precoce caduta delle foglie. Manca la figura del castanocoltore, che immaginiamo possa essere un imprenditore agricolo di nuova generazione in grado di gestire più castagni con il fine ultimo di creare un prodotto locale capace di conquistare il mercato così come avviene in molte vallate piemontesi. Il castanocoltore potrebbe essere una figura in grado di adottare più piante dislocate nei nostri  boschi curandone lo sviluppo, mantenendo una base erbosa pulita per poi procedere alla raccolta dei ricci, affiancata da tecnologia di produzione moderna. La maggior parte dei castagni appare abbandonata al proprio destino, con un intrico di piante infestanti e con erba alta. Si eviterebbe la raccolta effettuata puntualmente da foresti dotati sempre di buon fiuto.

10.10.2022, Ieri al Centro

   Una domenica assai tranquilla quella di ieri al Centro. È stata piuttosto bassa l’affluenza di soci in quanto la bella giornata ha favorito l’esodo di molte persone verso mete fuori-porta e verso i numerosi appuntamenti di richiamo. Laura e Patrizia hanno condotto il turno con il loro consueto entusiasmo e accoglienza. La nostra cronaca riporta la scomparsa di due persone legate al paese: sabato Guido Tracanzan e ieri Rosetta Iussa. Il dr Guido (87), marito di Lidia Cedarmas, divideva la sua quiescenza tra Trieste e Ponteacco. Ieri la Pro Loco ha contattato la sostenitrice Lidia esprimendole un messaggio di cordoglio. Il decesso di Rosetta (89) è avvenuto ieri notte all’ospedale di Mirano VE per le complicazioni seguite ad una brutta frattura e a quasi due anni di distanza dalla morte del marito Paolo. Con la dipartita di Rosetta cala il sipario sui figli del Colonnello Doro, i fratelli della cinque “R”: Romano, Renzo, Renato, Roberto e Rosetta. Ai nipoti Lorenzo, Giovanni e Annarosa le condoglianze della Pro Loco. Auguriamo una buona settimana.

29.09.2022, Il miele è davvero più salutare dello zucchero?

   Questa notizia potrebbe far sobbalzare l’anima di Bebe. Ricordate? Poco prima dell’imbrunire si recava ai suoi alveari di Ponteacco per controllare la produzione delle sue 150mila operaie ed è in grado di sorprendere i numerosi apicoltori delle Valli. Un giornale scientifico sostiene che il prelibato e ricercato nettare delle api, prodotto rinomato delle Valli del Natisone, sia in grado di scatenare nell’organismo umano le  stesse identiche reazioni provocate dallo zucchero bianco, da quello di canna e dallo sciroppo di mais. Così come gli altri elementi zuccherini appena citati, anche il miele fa acquisire peso, accresce il quantitativo di glucosio ematico e, oltretutto, il livello della pressione sanguigna, facendo infine crescere i valori dell’insulina. Di certo però, esso mantiene alcuni benefici che altri dolcificante non hanno: è ricco di antiossidanti, ha livelli di trigliceridi più bassi oltre a una serie di proprietà calmanti in caso di tosse e mal di gola. Anche il miele, come tutti i restanti alimenti zuccherini, va preso in dosi ragionevoli tali da non compromettere involontariamente il benessere del proprio organismo.