Chi pensa di vedere in Massimiliano Fedriga, presidente del FVG, la figura del tipico politicante a caccia di applausi, si sbaglia di grosso: è una persona umile, collaborativa, ascolta con attenzione il suo interlocutore, prende appunti. «La mia Amministrazione cerca di andare al di là della politica. Si investe per godere i frutti nel tempo, per rispettare l’imposizione fiscale del contribuente, non certo per tagliare nastri alla vigilia di un appuntamento elettorale». Questo è un passaggio del suo discorso nell’incontro con i Sindaci delle Valli, con il neo-presidente della Comunità di Montagna, i vertici regionali dell’ANAS e i rappresentanti delle associazioni del territorio, tra queste anche la nostra Pro Loco. Il piccolo corteo del Presidente è arrivato in sala consiliare a San Pietro al Natisone alle 11:35, dopo un sopralluogo a Ponte San Quirino, dove sorgerà il nuovo ponte su Natisone, presentato in varie ipotesi di costruzione dall’ingegnere prof. Sivieri, una vera e propria autorità italiana in fatto di ponti. Con varie “slides” (= diapositive) ha illustrato alla sala alcune soluzioni così riassumibili: un ponte ex-novo, largo quanto basta per far scorrere le due corsie di marcia, far accedere i pedoni in sicurezza e la pista ciclo-pedonale. Partirebbe come prosecuzione della statale verso le valli, all’altezza del bar Moreale, per poi attraversare il fiume in diagonale circa 70-100 metri a monte del ponte attuale; la creazione di una specie di “circuito” con un senso di marcia verso le Valli sul ponte nuovo e l’uscita a senso unico verso Cividale lungo l’attuale ponte. Si tratterà certamente di una costruzione architettonica, non prettamente o solo ingegneristica. La parola poi è passata ai sindaci. Mariano Zufferli ha sottolineato la priorità della viabilità come volàno per l’economia, per il turismo e per agevolare la comunicazione tra le 188 frazioni delle Valli del Natisone. Si è soffermato sulla valenza del turismo e il suo sviluppo, serbatoio di occasioni imprenditoriali; altro argomento toccato da Zufferli riguarda l’istruzione. Il Primo cittadino ha riconosciuto il grande impegno della Regione sia per regionalizzare il sistema scolastico, sia per l’attenzione verso le innumerevoli necessità collegate al mondo della scuola …
25.10.2021, Ieri al Centro
L’assaggio di muset preparato da Savina, di turno con Enzo ieri, ha stimolato l’acquolina nella bocca degli assaggiatori: un’autentica squisitezza. Li ringraziamo per la loro disponibilità, cortesia e simpatia: «Quando c’è bisogno, siamo qui», così ha detto Savina al momento di chiudere la sala. L’inizio è stato un po’ fiacco, ma dopo le 11:00 la mattinata si è ravvivata grazie alla presenza di vari soci. La bella giornata e i numerosi appuntamenti nel circondario non hanno causato particolari assenze, pur incidendo nella presenza consueta. La settimana che inizia oggi vedrà l’incontro con il presidente della Regione Fedriga, al quale parteciperà anche la Pro Loco assieme ai rappresentanti delle Associazioni del territorio. Riferiremo nelle news di domani ciò che i Sindaci hanno illustrato all’ospite e quali le sue risposte. La settimana terminerà con la fine del mese, con il ritorno all’ora solare e con quell’inutile festa importata dall’America, Halloween, a ridosso della ricorrenza di Ognissanti, da sempre molto sentita nel nostro territorio. Auguriamo giorni sereni.
24.10.2021, I collezionisti di figurine
Spopolavano negli anni ’60-’70 per la gioia dei ragazzi da una parte, della famiglia Panini che quest’anno ha festeggiato i 60 anni della sua fantastica carriera commerciale dall’altra e non di meno anche Feliciano Fulla, il cartolaio di San Pietro al Natisone, originario del Borgo Fulla di Ponteacco, che provvedeva a vendere le bustine con all’interno le tanto ricercate figurine con i calciator, oppure con le città europee e italiane. “Ce l’ho … ce l’ho … ce l’ho … manca …” quante volte queste miticge parole, quasi un codice per iniziati, sono risuonate e pare riecheggino tra i collezionisti di 50 e più anni fa. Tutti abbiamo comprato gli album e le figurine che poi erano scambiate a scuola durante la ricreazione. I tempi non erano dei migliori e la collezio, ve andiamo a vedere, era piuttosto costosa per il bilancio già di per se molto modesto. Chissà se in qualche soffitta del paese c’è ancora qualche album. Se è così, non gettatelo nelle immondizie: potrebbe essere utile a noi. Chissà se un giorno faremo un’esposizione chiedendoci chi siamo, o chi crediamo d’essere.
23.10.2021, La raccolta delle castagne (2/2)
Quando i primi ricci già maturi cadevano a terra, scattava l’ordine del capofamiglia: era arrivato il tempo di andare a raccoglierli. Muniti di lunghe “làte” (pertiche), gli adulti percuotevano i rami e facevano cadere a terra i ricci. Si trattava di un’operazione non molto semplice, che durava alcune ore, tutti con la testa in su alla ricerca dei piccoli involucri spinati. Una volta a terra, iniziava il raccolto: si riempivano i “košì”, le gerle, con la massima quantità di ricci e percorrendo il sentiero dell’andata, gli stessi erano svuotati davanti a casa in un mucchio il più possibile elevato. All’interno di quest’ammasso si formava una tenue fermentazione lattica che favoriva la maturazione e soprattutto eliminava la presenza di vermi. Trascorso questo breve periodo, il mucchio di ricci era sparpagliato e iniziava subito il “pestaggio”, con il recupero completo delle castagne anche dagli involucri verdi, apparentemente non maturi. Il venerdì nelle case si svolgeva un’operazione divertente, rilassante e gratificante. Tutte le purčinke, qualità pregiata di castagne che in lingua friulana prende il nome di “canalùte” erano distribuite sull’ampio tavolo della cucina e si dividevano per il loro aspetto: le più belle erano destinate al mercato cividalese dell’indomani, quelle più piccole e più grinzose invece per il consumo delle famiglie, mentre le più piccole, le cosiddette “impresentabili” costituivano un ghiotto alimento per i maiali. I ricci privi di contenuto generalmente finivano nel ghnojàk (letamaio), oppure come lettiera per le mucche.
22.10.2021, La raccolta delle castagne (1/2)
Premessa: ciò che noi oggi definiamo “bosco”, un tempo era prato, ben falciato, con macchie isolate di bosco composto da latifoglie, tra le quali gli storici castagni, usciti da poco tempo da una lunga malattia durata circa trent’anni. La raccolta delle castagne era l’ultimo impegno prima del riposo invernale. Si trattava di un lavoro piuttosto pesante, che riguardava tutti i membri delle famiglie di un tempo. Gli alberi di questo pregiato frutto erano molto rispettati, curati e costituivano una piccola oasi d’ombra in un mare di superficie prativa. Sul ramo più grosso ed accessibile gli zii, papà o nonni installavano la “plènghalza”, l’altalena, per la gioia dei bambini, mentre gli adulti falciavano e rastrellavano. Questa era proprio la stagione della raccolta di castagne e le varie proprietà di terreno erano indubbiamente rispettate dagli altri, non come adesso che il bosco si riempie di persone che si sentono autorizzate ad aprire i ricci ed asportarne il contenuto. Proprio ieri una signora di Sorzento ha trovato nel suo bosco una donna intenta a raccogliere le sue castagne. Ripresa dalla proprietaria che le contestava la sua azione, la turista le ha risposto: «Oh, ancora un chiletto e ho finito …» …
21.10.2021, L’autunno ci rende malinconici? (2/2)
E pensare che nei Paesi del Nord-Europa il crepuscolo polare riduce drasticamente la presenza del Sole, mentre il giorno dura solo qualche ora. Parte della popolazione ricorre alla cosiddetta “terapia della luce”, cioè si espone a sedute di luce bianca, molto intensa, omogenea attraverso finti lucernai che hanno l’aspetto di un grande monitor. Il trattamento stimola la produzione di serotonica, ossia l’ormone del buon umore. Il nostro paesano Matteo Cencig, specialista in scienze motorie, dice che il movimento aiuta a bruciare la massa grassa e a drenare il cortisolo (ormone dello stress), favorendo la produzione degli ormoni antidepressivi. Strafare non serve. Ci si può avvicinare a uno sport o fare movimenti ginnici che coinvolgano, divertano e che facciano stare bene in mezzo agli altri. «Gli sport di squadra, la ginnastica ritmica, il ballo -conclude Matteo- hanno questo grande vantaggio e aiutano a stare bene». Sappiamo che è un po’ dura uscire da casa, ma se poi si sta bene, il gioco vale proprio la candela.
20.10.2021, L’autunno ci rende malinconici? (1/2)
In paese i camini fumano, soprattutto verso sera. Le giornate si accorciano, diminuiscono le ore di luce. Se è bel tempo, come in questi giorni, alle 18:00 si vede ancora qualcosa, ma domani e dopodomani con il maltempo, con la pioggia avremo un altro umore. Infatti, in autunno molte persone provano malinconia, complice molti fattori, tra cui anche il prossimo cambio dell’ora che ci farà precipitare verso il semestre buio. Uscire dal tepore delle coperte per iniziare la giornata è faticoso; spesso ci si sente stanchi e immotivati, a volte anche apatici. Questo fenomeno è chiamato dagli specialisti comportamentali “tristezza autunnale”. Forse perché il nostro orologio biologico, che regola le funzioni del corpo in rapporto al giorno e alla notte, è sintonizzato con le variazioni stagionali e, a sua volta, influenza i processi che sostengono l’umore. Negli ultimi decenni siamo diventati molto più sensibili, forse più esposti a questi cicli. Ma non è il caso di allarmarsi: non c’è nulla che non va dell’essere tristi, forse giù di corda o vivere un periodo di calo motivazionale, un po’ come in questa stagione in cui cadono le foglie…
19.10.2021, I giovani possono abitare in banca
Oggi tutto è più facile, anche acquistare una casa di proprietà senza avere un euro sul conto corrente. Quella che a lungo sembrava un’utopia, oggi sta diventando realtà grazie all’introduzione della garanzia statale per chi sottoscrive un mutuo, età fino a 35 anni, che sta spingendo le banche a proporre finanziamenti fino al 100% del prezzo pagato per acquistare l’immobile. Dai, giovani! È l’occasione per acquistare case sfitte a Ponteacco, ripristinarle e venirci ad abitare. I giovani, anche del nostro paese, sono stati i grandi penalizzati degli ultimi anni. Tra crescente precarietà sul lavoro, stipendi da fame, prudenza delle banche, la quota dei mutui sottoscritti dai giovani è crollata negli ultimi 10 anni. Il fondo di garanzia dello Stato, al 50%, non aveva dato i risultati previsti, ma ora l’occasione c’è. I tassi sono estremamente competitivi con due raccomandazioni: considerare, oltre al tasso, anche la presenza di eventuali ulteriori agevolazioni e ricordarsi che il costo totale cresce se si allunga la durata del finanziamento.
18.10.2021, Ieri al Centro
Complici il bel tempo e il richiamo irresistibile del “Burnjak”, la festa delle castagne di Tribil Superiore, ieri la domenica al Centro è trascorsa sottotono, con poche presenze. Per niente sconsolato, Lorenzo di turno ha fatto il possibile per gestire la giornata in piena autonomia. Molta gente a passeggio lungo la pista ciclo-pedonale, “allietata” da qualche sparo qua e là dei cacciatori, che continuano a segnalare l’elevata presenza di selvaggina nelle Valli. Si sarà trattato di un probabile moto-raduno in Slovenia: poco dopo le 10:30 sono transitate numerose moto in fila indiana, più di una trentina. La settimana che inizia oggi definiamola “di transito”: si fanno ipotesi e progetti sul prossimo mese di dicembre, mentre dal punto di vista meteo, assisteremo ad un peggioramento nella seconda parte della settimana. Auguriamo giorno sereni, anche con i nostri aggiornamenti.
17.10.2021, La collinette della Bàrza
Appena fuori dal paese, verso Sorzento, sentiero superiore a sinistra, si nota ancor oggi la presenza insolita di quattro collinette, che possono stupire la persona che per la prima volta percorre quel tratturo che ha una lunghezza di poco superiore al chilometro, ovvero la distanza che intercorre tra i due paesi. Si tratta di colline artificiali, create con il materiale di scarto proveniente da un piccola cava di marna utilizzata fino agli anni ’40. Con il tempo la superficie di questi ordinati ammassi di detriti si è ricoperta di vegetazione, alla fine degli anni ’50 sono apparsi i primi alberi da frutta e oggi versano in condizioni di sostanziale abbandono, così come sono stati abbandonati i bei prati delle vicine Màkota, le alture che si sviluppano ancora più a sinistra delle Barza. Le Màkota annunciavano la neve: quando il vento di bora proviene da quell’area, la neve ancor oggi è imminente. Da giovani, le collinette erano utilizzate per escursioni in bicicletta, dall’una all’altra, con la raccomandazione di fare attenzione ai serpenti che a quel tempo trovavano facile tana nel materiale friabile.