Le donne dei nostri paesi, senza distinzione alcuna, preparavano gli strucchi lessi con il “gubančanje” (il ripieno) che avevano conservato per quest’occasione, rimasto dopo le cotture natalizie. La sera del 05, guidati dalla “fàgla-fiaccola”, gli uomini e i ragazzi del paese si recavano in chiesa a suonare le campane a distesa, un buon auspicio per la campagna ancora addormentata nel sonno invernale. Terminata la messa durante la quale si benediva l’acqua, si preparava il vin-brulé che si beveva anche mangiando il pane di santa Dorotea, per ricordare l’offerta che la chiesa riceveva per aver dato in affitto due terreni di sua proprietà. L’acqua benedetta si conservava a casa e si beveva a piccoli sorsi in caso di malattia. I numerosi contadini portavano un po’ di acqua benedetta anche nei campi e la versavano sul suolo per benedirlo. Prima di andare a letto i bambini esponevano sull’uscio la scarpa più grande affinché la Befana la riempisse di dolci e la mattina dopo tutti felici, analizzavano “il raccolto” fatto di mandarini, arachidi, noccioline, torroni, carrube. Tutti felici, non come i loro coetanei odierni che manco hanno voglia di esporre gli stivali e non dimostrano emozione neppure davanti a smartphone, videogiochi e giochi elettronici!
03.01.2020, Gli acquisti d’oggi.
Una signora del paese è rimasta stupita quando si è recata l’altro giorno in un noto negozio di scarpe di Udine. Chiedendo di provare al piede un determinato e preciso modello, si è sentita rispondere dal commesso, o probabile titolare, le seguenti parole: «Certo signora, si accomodi! La prova costa 5 Euro». Sconcertata, ha acconsentito, il modello le andava bene, lo ha acquistato e al momento del pagamento ha notato che i 5 Euro non erano stati conteggiati. «Sa, qui viene tanta gente, clienti conosciuti che poi indossano proprio ciò che hanno provato qui, ma non acquistato, preferendo altri canali quali Internet, dove si ordina l’esatto prodotto provato qui, scontato del 30 o 40% poiché mancano alcuni passaggi commerciali». La piccola e media distribuzione soffre per queste distorsioni di mercato che vanificano l’istituzione “negozio”, relegandola a semplice galleria. Oggi molti acquisti si fanno da casa, sfogliando le vetrine virtuali, scegliendo la merce e vedersela recapitare a casa. Più comodo di così? Gli esperti sostengono che il futuro di molti negozi è purtroppo segnato: burocrazia, tasse, approvvigionamenti alternativi rendono difficile la sopravvivenza di queste imprese e del loro indotto.
02.01.2020, Natale e Capodanno sono passati.
Le ricorrenze più attese dell’anno, quelle in cui la popolazione ripone le maggiori attenzioni, sono passate bene, in tranquillità. La messa di Natale in paese è ormai un ricordo inchiodato ad una ventina d’anni fa, ma in compenso si sono formati nuovi equilibri e numerose occasioni per festeggiare assieme. La serata dell’altro ieri, il Veglionissimo di Ponteacco, o lo scambio di auguri il giorno di Natale costituiscono ormai due capisaldi irrinunciabili, mentre l’arrivo della Befana, previsto anche quest’anno, domenica alle 18:00, rappresenta il primo appuntamento dell’anno che ci vede riuniti in sala, protagonisti i bambini e l’oramai famosa vecchietta che viene dal fiume o da Sorzento. Il 06 gennaio sarà distribuito in tutte le case di Ponteacco, Tiglio e Mezzana il pane di santa Dorotea, un piccolo gesto, carico di significato e distintivo d’appartenenza. La salute dei ponteacchesi è discreta: numerose persone hanno fatto i conti sindromi influenzali, ma per fortuna, i “grandi anziani” hanno retto l’impatto senza problemi. Riprendiamo con i nostri appuntamenti, i nostri aggiornamenti e ancora auguri di buon anno!
01.01.2020, Auguri!
Un nuovo anno assieme per raccontarci le storie del nostro territorio. Un anno di felicità e serenità, con un piccolo occhio di riguardo per il nostro paese. Come recita la massima di oggi: “Capodanno è il compleanno di tutti”. La Redazione e il Consiglio direttivo porge auguri affettuosi.
31.12.2019, Aguri di buon Anno.
Gli ultimi scampoli del 2019 ci fanno sperare in un buon anno nuovo per tutti e in partcilar modo per i soci il Consiglio, lettrici e lettori. Abbiamo bisogno di speranza e di serenità, sentimenti che possiamo riporre nel nuovo anno che inizierà tra alcune ore. Auguriamo una picevole serata e un genuino divertimento per accogliere come si deve il 2020.
30.12.2019, Ieri al Centro.
Vivace la giornata ieri al Centro. Elide e Martina hanno uno stile tutto particolare nell’offrire bevande e nel trattare le persone, mentre le loro tartine fanno parte della leggenda delle Pro Loco. Una bella domenica dove si è parlato un po’di tutto, soprattutto delle scelte riguardanti la serata di domani. C’è chi ha deciso di starsene a casa, chi fuori a cena in ristoranti o da amici, chi invece al Centro. Numerose sono le adesioni raccolte da Claudia. Dalle 21:00 fino a ore tarde si assaggerà le delizie del buffet, dove chi se la sente, può portare qualcosa da casa. Tornando a ieri, la giornata è terminata con le solite partite a carte, fino alle 19:00. La Redazione si congeda domani e il primo giorno dell’anno. Ringraziamo le persone che ci hanno seguito, i loro contributi e l’appuntamento con i prossimi aggiornamenti è fissato per il 02 gennaio alle 07:00.
29.12.2019, La decadenza di Cividale (2/2).
Oggi Cividale è un po’irriconoscibile. Nessuna comodità garantisce quel servizio minimo che ha sempre risparmiato viaggi e attese a Udine. L’ospedale civile si sta trasformando in un mega-ricovero con la soppressione definitiva di tutti quelli che erano reparti degni di lode: ostetricia (quanti sono nati a Cividale?), chirurgia, medicina, cardiologia, ortopedia… anche il Pronto soccorso sarà ridimensionato e probabilmente trasformato in semplice infermeria. C’era l’INPS a Carraria, autentica succursale dell’affollata sede di Udine, c’era uno sportello della Camera di Commercio, la Pretura trasformata poi in Tribunale, due scuole-guida, sedi di prestigiose associazioni e partiti. Oggi Cividale è solo una brutta copia di ciò che la cittadina è stata. Resiste solo la categoria degli avvocati, sempre folta e pronta a seguire le controversie e ancora ben foraggiata dai valligiani. È sotto gli occhi di tutti l’alto numero di negozi chiusi al punto che acquistare semplici alimentari quotidiani è un problema per gli stessi cividalesi, soprattutto gli anziani. Ci sono colpe? Certamente l’inerzia dei cividalesi, la loro incapacità di proporsi e riproposi, il non riuscire a trarre beneficio neppure dal suo inserimento nell’elenco dell’UNESCO, la polizia urbana aggressiva nel dare multe, i parcheggi a pagamento in tutto il centro. Peccato, da città Cividale si è trasformata in un paesone, del tutto satellite a Udine.
28.12.2019, La decadenza di Cividale (1/2).
Nel Quanntrocento-Cinquecento c’era una lotta campanilistica tra Cividale e Udine. Ognuna delle due città rivendicava il proprio ruolo storico e di guida. Spesso si è venuti alle mani e non si contano gli agguati ai danni degli uni o degli altri. Fino a pochi anni fa, Cividale era una cittadina autentica, con tutta una serie di servizi che la rendevano speciale ed indubbiamente alternativa a Udine, considerata già molto lontana. Alla fine degli anni ’60 la Pia Vigiazova ed Ermìn erano andati addirittura in viaggio di nozze a UD, prendendo la corriera del mattino e ritornando con quella della sera. Era un viaggio, Udine la si percepiva lontana. Il ricoverato all’ospedale sembrava grave se trasferito da quello di Cividale a Udine. La cittadina longobarda offriva tutti i servizi degni di un centro di rilievo. Nei negozi c’era tutta la merce richiesta dalla popolazione e a UD si recava solo la Pia Bečka, due o tre volte all’anno, ad acquistare le tira-molle, le acque colorate e i kolaci che rivendeva dal suo storico banchetto per le sagre delle Valli…
27.12.2019, Le campane della Vigilia.
«Che bello è sentire le campane la notte di Natale», questo è il commento di Graziana dopo le suonate effettuate la sera di Natale. A sentire l’atmosfera di quella sera di tre giorni fa, eravamo solo noi, solo il campanile di Ponteacco le cui campane suonavano a festa. Poi, a mezzanotte, hanno suonato per un paio di minuti le campane di Antro, considerando che nella Grotta iniziava la suggestiva messa di mezzanotte. Tutti ricordano la sera di Natale, che moti uomini trascorrevano nell’ingresso del campanile della chiesa di Santa Dorotea. I migliori specialisti del suono si davano il turno dalle 20:00 a mezzanotte, mentre ai giovani specializzandi, quelli dal suono ancora un po’ incerto e in via di “rifinitura” era riservata la sera del 5 gennaio, l’accoglienza dei Re magi o della Befana. La notte di Natale i suonatori di campane si ritrovavano in chiesa. Nel campanile all’ingresso, a sinistra accendevano il fuoco (tanto, il fumo andava in su, lungo il campanile che fungeva da camino) ed ognuno attendeva il proprio turno seduto sulla panca in legno contenente i vecchi messali. Non mancava il vino, copioso, che dissetava i suonatori dalle fatiche. Il campanile diventava un luogo d’incontro anche per i restanti paesani, pronti a sfidare il freddo pur di far compagnia e di bere un bicchiere.
26.12.2019 Santo Stefano.
Redazione in breve pausa anche oggi, ricorrenza di Santo Stefano. Auguri a Stefania e Stefano.