08.01.2021, Il Cinquantin di Sorzento

  Alla raccolta delle pannocchie seguiva anche una certa de-umidificazione dei grani, dopo averle ridotte in “čukòni” (tutoli, ottimi per accendere il fuoco) con il “čužnjak”, un attrezzo da infilare al polso a mo’ di semi-bracciale, munito di “denti” per consentirne la sgranatura. Ustìn del mulino non accettava il mais troppo fresco perché avrebbe impastato le macine e al posto della farina sarebbe uscita della poltiglia. Molte serate ponteacchesi si trascorrevano a mescolare su una rete apposita, collocata a poca distanza dalla piastra, quantità di grano, per asciugarlo, per togliere l’umidità. Altrimenti non c’era altro da mangiare se non il “cinquantin”, pannocchiette piccole, con i grani tondeggianti adatti a fare le “kartùfole”, i deliziosi pop-corn. A Sorzento il cinquantin era ben coltivato ed era considerato particolarmente gustoso. Un giorno, l’allora cappellano, don Francesco Venuti, organizzò una partita di pallone nei prati dove oggi c’è il nuovo insediamento residenziale. Una storica partita Ponteacco-Sorzento contro San Pietro. I ragazzi giocarono, ma durante la pausa tra il primo e il secondo tempo, e soprattutto alla fine, senza farsi notare dal sacerdote, si introdussero nell’attigua piantagione devastandone il raccolto. Infuriati i proprietari dei campi, si recarono in canonica e chiesero il giusto risarcimento per i danni causati dagli “affamati” di kartùfole. Il cappellano aprì il portafoglio, con tante scuse pagò …

07.01.2021, Ieri l’Epifania

   È andata a buon fine la prima iniziativa dell’anno: la distribuzione del Pane di Santa Dorotea avvenuta ieri, giorno dell’Epifania. Tutte le case hanno accolto con simpatia e gratitudine le persone incaricate alla distribuzione. Ecco il testo della lettera di accompagnamento che trascriviamo affinché possa essere letta dalle persone non residenti: ” Cari compaesani di Ponteacco, Tiglio e Mezzana, anche quest’anno la Pro Loco distribuisce, nel giorno dell’Epifania, il Pane di Santa Dorotea. Abbiamo ripreso una generosa tradizione che risale al Settecento, quando i proventi degli affitti di alcuni campi di proprietà della chiesa erano equamente ripartiti tra la popolazione. La condivisione del pane è un gesto pieno di simboli antichi che mai come quest’anno sentiamo il bisogno di cogliere nel loro significato, uniti e partecipi. Questo pane offerto dalla Pro Loco, nello spirito di raccogliere partecipazione e sostegno, sia di augurio per un felice anno”. 

06.01.2021, È vero che siamo più maleducati? (2/2)

 Comportamenti che un tempo erano considerati vergognosi e che sottolineavano l’incapacità gestionale dei genitori, sono usciti in pubblico: abbigliamento trasandato, piercing sulla lingua, naso bocca, parolacce, linguaggio informale, gesti volgari sono tutti sdoganati, grazie anche alla tv che ha tanto contribuito a mettere da parte il galateo. Essere maleducato oggi sembrerebbe anche un valore, quello di garanzia di autenticità (!). Anche l’ignoranza ha subìto lo stesso processo di legittimazione. Dobbiamo cercare di cambiare approccio: pensare all’educazione non come un vuoto protocollo, ma come un piacere relazionale che deriva dall’attenzione verso l’altro. In questo senso la maleducazione non è qualcosa solo di offensivo, ma una perdita di potenzialità nei rapporti umani.

05.01.2021, È vero che siamo più maleducati? (1/2)

   Un tempo il bambino incontrava un sacerdote? La parola d’ordine del giovane era: “Dia lodato Gesù Cristo!”. Alla mamma e al papà i nostri nonni si rivolgevano con il “voi”; in aula, quando entrava qualcuno, tutti si alzavano in piedi. Erano e sono tutt’oggi, seppur con sfumature diverse, la beneducazione, quell’insieme di norme relazionali considerate auspicabili in un certo contesto sociale. All’estero, gli albergatori cercano di non ospitare bambini italiani, considerati tra i più maleducati del mondo perché il problema nasce dai genitori che non li sanno gestire. Oggi le norme della buona educazione pare siano entrate in crisi negli ultimi due decenni del Novecento, mentre la maleducazione si è proposta come alternativa accettabile, se non preferibile, al formalismo delle élite. Dare all’anziano “del tu” è considerato (quasi) normale, pure mettere i piedi calzati sul divano di chi ospita, lasciare la tavola come una porcilaia. In senso un po’più ampio, l’educazione rientra in quel complesso di norme attraverso cui la civiltà pone dei limiti all’originaria libertà dell’uomo, ovvero il cosiddetto “stato di natura”.

04.01.2021, Ieri in paese

   Non c’è nulla di nuovo in paese a quanto è stato già scritto in questi ultimi giorni di festa. La prima domenica dell’anno è trascorsa in “lockdown” da zona rossa, quindi tutti chiusi se non nelle proprie case, nei propri Comuni. Secondo i giornali di stamattina, l’andamento del virus presenta una curva di contagi ancora preoccupante e già si parla di terza ondata pandemica. Anche nella nostra regione le cose vanno così-così e siamo al limite dei criteri assegnati al FVG, con il rischio di passare ad arancione. La settimana feriale che inizia oggi sarà interrotta dopodomani dall’Epifania, ultimo giorno di accensione delle stelle e giornata di distribuzione del Pane di Santa Dorotea. Un’ottantina di pagnotte saranno distribuite nelle case di Ponteacco, Tiglio e Mezzana. Al riguardo, c’è qualche dettaglio in più nel box “Curiosità”. Auguriamo giorni sereni e un buon arrivederci a queste feste asintomatiche che stanno per terminare. 

03.01.2021, I sacrifici del “gentil sesso”

   Senza dubbio la pandemia pesa su tutti. Qualcuno dice che finalmente ci ha fatto tornare con i piedi a terra, alla realtà. Ma l’emergenza sanitaria pesa il doppio sulle donne. Carichi domestici aumentati, posti di lavoro persi, “smart-working” che va e non va. Le donne stanno pagando un conto molto alto per la crisi economica e sociale. E sono in prima linea sul fronte delle prestazioni ai malati, con i rischi che ne conseguono. Lavorare nei ricoveri, negli ospedali, nei centri-Covid significa esporre al rischio una percentuale di donne ben superiore a quella degli uomini. Le signore sono occupate nei luoghi di lavoro più a rischio di chiusura. Quanti posti di lavoro in rosa sono stati persi! L’emergenza sanitaria ha fatto crescere a dismisura la mole di attività in casa, oltre alla cura di bambini e anziani. E la nostra regione parte già male, essendo l’Italia il fanalino di coda dell’Unione in tema di occupazione e qualità d’impiego femminile. C’è ancora una mentalità dura a morire, quella della donna quale regina del focolare, come dire che quel lavoro non abbia bisogno di essere gratificato economicamente. Se si nota, ogni volta che il mercato del lavoro entra in crisi, le donne sono le prime a perdere il posto. Questo è un residuo mentale cavernicolo e una grave ingiustizia sociale, che però il post-Covid potrebbe contribuire a rimuovere. Sarà un’occasione irripetibile per andare velocemente verso il futuro.

02.01.2021, Ben ritrovati

   Archiviate le feste maggiori, non ci resta che l’Epifania preceduta da questo gradito primo fine-settimana di ponte o ferie per tutti. Capodanno è trascorso senza movimenti, senza traffico di auto sulla Statale, con alcuni botti, ma in misura nettamente iferiore rispetto agli scorsi anni. «Mi sono attenuto alle regole: quesdt’anno niente petardi!», ci ha detto ieri Enzo, notoriamente appassionato di botti e piccoli fuochi d’artificio da sparare a capodanno o alla fine della festa di paese. Altri, sia a Ponteacco che in altri paesi della Valle, hanno sparato petardi per pochi minuti dopo la mezzanotte. In paese qualcuno è uscito da casa perr gli auguri a distanza, mentre un vivace scambio di auguri è avvenuto utilizzando Skype o WhatsApp. Ancora auguri dalla Pro Loco e dalla Redazione. In tutti noi c’è la sensazione di forte rinascita!

31.12.2020, Addio 2020

   Da quanto non aspettavamo così ardentemente il conto alla rovescia per il nuovo anno? In questo 2020 abbiamo visto cose che credevamo impossibili: strade di megalopoli completamente vuote; aerei a terra; miliardi di persone confinate a casa propria, quasi due milioni di morti per una malattia sconosciuta. Abbiamo assistito ad esplosioni che hanno sventrato intere città, a guerre, all’esodo di popoli, al trasferimento di profughi a isole remote, a campi di rieducazione, alla repressione di movimenti democratici e alla morte dei nostri idoli d’infanzia e non per ultimo il terremoto distruttivo a quattro passi da casa, con l’incubo di una centrale nucleare posizionata a pochi km dalla faglia. La nostra piccola comunità ha perso Paolo Minto, Sara Iussa, la Baresa, Liso Iussa. Il 2020 è stato quello che è stato. Ma là fuori ci sono degli anziani di quasi cent’anni che sono sopravvissuti ad una pandemia e che ora saranno vaccinati per poter guardare al futuro con ottimismo. Sono loro che ci indicano la luce in fondo al tunnel. Non ci resta che guardare al 2021 con tutta la speranza di cui disponiamo ed attrezzarci affinché questa speranza si traduca in un mondo migliore. Auguri sinceri di buon anno dalla Pro Loco e dalla Redazione del sito.

30.12.2020, Giochi da tavolo, una carta vincente (2/2)

   Il mercato dei giochi di società ha un valore stimato in FVG di un milione di euro e sono moltissime le novità che escono ogni anno, a dimostrazione della popolarità degli appassionati del gioco da tavolo che stimola una serie di comportamenti che ritroviamo nella vita di tutti i giorni: dalla cooperazione alla sfida, dalla voglia di vincere al desiderio di aiutare chi è in svantaggio per non porlo fuori-gioco. Certo, c’è anche l’inganno finto o voluto, le arrabbiature anche violente. Insomma, si gioca entrando nel cosiddetto “conflitto controllato”, mediato da regola precise a cui non ci si può sottrarre. Si dice che chi vuol conoscere davvero una persona, dovrebbe osservare i suoi comportamenti in un gioco di società. Le vendite di giochi in scatola quest’anno sono andate bene, come ci conferma il signor Remo del Buonacquisto, a dimostrazione che in molti hanno pensato che acquistare o regalare un gioco da tavolo fosse la giusta risposta a un intrattenimento invernale casalingo.

29.12.2020, Giochi da tavolo, una carta vincente (1/2)

   I possessori di un vecchio “Monopoly-Monopoli”, del Gioco dell’Oca o della Tombola hanno avuto l’occasione di rispolverarli dallo scaffale della soffitta o della cantina. I giochi in scatola, mai come ora sono tornati alla ribalta. Il mercato di questi preziosi passatempo è in salita da vari anni, ma i lockdown dello scorso marzo e quest’ultimo, non ancora concluso, hanno fatto impennare la domanda legata a questo tipo di intrattenimento, fatto di tabelloni, pedine (“Voglio io il fungo!”) e di carte da distribuire. In molte case del paese si è trattato di una vera riscoperta, un’evasione declinata in ambito familiare. Le persone probabilmente hanno sentito la necessità di distrarsi da un Natale anomalo attraverso il gioco da tavolo. Il motivo del successo è chiaro: oltre ad essere un passatempo intelligente per chi vive in famiglia, oggi la tecnologia aiuta a fruire dei giochi da tavolo, carte comprese, anche a distanza. Si fanno sfide grazie a Skype, Zoom o WhatsApp spostando le pedine con l’avversario in videochiamata. Da Ponteacco al Piemonte o all’Emilia come niente fosse…