L’appuntamento principale del Sabato santo era la benedizione dei cesti di Pasqua, una ricorrenza tra le più gradite perché si raggiungeva la cappella con i cesti stracolmi di cibi per essere benedetti, da disporre sulla tavola imbandita del giorno dopo. Per la seconda volta, l’emergenza sanitaria ha cancellato la tradizione. In un angolo della vecchia osteria si preparava una piccola pira di legna a cui era dato fuoco, per poi distribuire la brace nelle stufe di tutto il paese. Racconta la leggenda che alla fine degli anni Cinquanta, la sacrestana di San Pietro al Natisone dimenticò il silenzio delle campane da giovedì a sabato santo. Era un venerdì sera di un anno bisestile e senza accorgersene, forse per abitudine, andò nel campanile della chiesa parrocchiale e suonò l’Avemaria “illegale”. Ebbene, sarà stata una doppia coincidenza, anno bisestile e “trasgressione” alla regola, sta di fatto che la Valle fu colpita da diverse grandinate estive, che azzerarono certi raccolti. È tempo di laskotàz e barlìuka, due attrezzi molto rumorosi, che facevano le veci delle campane mute. I ragazzi del paese percorrevano di corsa le vie e i borghi con questi strumenti dal rumore infernale. La barlìuka più rumorosa, e quindi più efficace, era quella di Beppino Mattelig. È solo dagli anni Settanta che si benedice il fuoco a Ponteacco. Altrimenti era prerogativa della chiesa di San Pietro. Si accendeva un autentico falò e si radunavano tutti i ragazzi di Ponteacco, Sorzento, San Pietro, Vernasso, Azzida. Era questione di pochi minuti; per guadagnarsi una mancia, era necessario arrivare a destinazione con le bronze ardenti. Andò male a Zolìn: arrivato in bici a Sorzento, con un bel recipiente di braci, si scontrò con Cristina (mamma di Silvana). I due finirono a terra e addio alle braci. Poco dopo, come nella favola della volpe e della tartaruga, arrivarono a piedi Giovanni Coren e Claudio Golles: pian-piano riuscirono ad arrivare a Ponteacco, a distribuire le braci e a godersi la meritata mancia (un uovo o qualche spicciolo). Redazione in pausa fino a martedì alle 07:00. Buona Pasqua!
02.04.2021, Il “bed working”
Sembra che il quaranta per cento delle persone che hanno adottato il lavoro da casa (smart working, che in lingua inglese non ha senso), lavori lungo-disteso, prevalentemente sul letto. Il fenomeno avrebbe due spiegazioni: per chi vive in una casa piccola, o comunque con bambini costretti alla chiusura delle scuole e a far lezione tra le pareti domestiche, la camera da letto è spesso l’unico luogo in cui poter avere un po’ di pace. La seconda è che a letto si sta comodi, nonostante gli ortopedici e chiropratici ammoniscano sulle conseguenze a lungo termine. Immediatamente sono nate le prime guide e i primi consigli: poggiare il personal computer su un vassoio o un tavolinetto pieghevole (tipo quelli da colazione), o almeno un cuscino, in modo di non surriscaldare le coperte e permettere la corretta ventilazione del computer; mettere snaks, stuzzichini, bicchieri e tazze sul comodino per evitare spargimenti sul letto; tenere un cestino a portata di mano con penne, block-notes e cellulare; aggiungere qualche cuscino dietro la schiena; non stare in pigiama, ma indossare abiti comodi. Naturalmente ci sono i favorevoli e i contrari, come in tutti gli aspetti della nostra vita. Dopo i giovani, spesso definiti “sdraiati”, ora è il tempo degli adulti che, in piccola minoranza, li possiamo definire “coricati”.
01.04.2021, Patentino Dad per i giovani
Sono proprio i giovani a soffrire di più dalle restrizioni imposte dall’emergenza sanitaria. In molti sostengono che l’epidemia lascerà tracce molto importanti nel nostro modo di comportamento in società. Probabilmente saremo più individualisti, tenderemo a starcene a casa, le uscite saranno con il contagocce. È uno scenario davvero preoccupante quello che si presenta per il futuro. E poi c’è la didattica a distanza che è testimone dello sfacelo di ciò che un tempo è stata la scuola. Per aiutare i ragazzi a gestire il lato emotivo dell’esperienza in Dad (didattica a distanza) e in generale del “web”, è partito un paio di settimane fa proprio dal Friuli il progetto-pilota del “patentino della navigazione sicura” (PNS?) che comprende quattordici ore di formazione per ragazzi dagli 11 ai 13 anni e per i loro genitori, in cui si acquisiscono le competenze anche per gestire le emozioni quando si è online e per il benessere generale. È uno strumento indispensabile anche per i genitori affinché capiscano le insidie dei social-network e quanto queste possano minare la costruzione dell’autostima di un adolescente. Per gli studenti è utile comprendere che le regole del mondo reale contano anche sul web.
31.03.2021, 12° anniversario
La Pro Loco oggi compie 12 anni dalla sua costituzione. Era la sera del 31 marzo 2009 quando i Soci fondatori si riunirono nella sala dell’ex-negozio e firmarono lo Statuto di costituzione, sul tavolo del vecchio refettorio delle elementari. Ricordiamo, come fosse ieri, il frenetico scambio di documenti d’identità e di testo da firmare in triplice copia. Il Centro era ancora in fase di ultimazione e l’inaugurazione della struttura avvenne dopo sei mesi. La sera di dodici anni fa vedeva coronato il desiderio di creare qualcosa di stabile, che andasse oltre il semplice comitato di festeggiamenti. Il tempo ci ha dato ragione: dodici anni di attività non sono affatto pochi, con la prospettiva di trascorrerne altri nel nome del nostro bel paese che abbiamo contribuito a migliorare e a dargli la giusta visibilità. In questi 12 anni tante cose sono cambiate: soci fondatori che non ci sono più, soci sostenitori pure, abitudini modificate e ultimamente porte chiuse per troppo tempo. In condizioni normali avremmo certamente organizzato una festa. Quest’anno nulla più di un caloroso augurio, buon anniversario, attendendo di riaprire quanto prima per rivederci nuovamente. AUGURI PRO LOCO!
30.03.2021, Il nostro saluto a Emma.
Una persona gentile e discreta, questo è il ricordo che Emma Manig lascia a Tiglio e a tutte le persone che l’hanno conosciuta. Erano 4 fratelli e sorelle i Manig, Valter, padre di Luca e Andrea, Emma, una sorella gemella e ancora un’altra sorella. L’ultimo contatto indiretto con la Pro Loco è avvenuto lo scorso 06 gennaio durante la distribuzione del pane di Santa Dorotea, iniziativa che ha sostenuto con entusiasmo. Quel giorno la sua pagnotta è stata consegnata al suo affezionato nipote Andrea. Emma era rimasta gravemente ferita agli arti, investita da un autobus in Svizzera. Aveva riportato lesioni permanenti che la obbligavano a camminare aiutandosi con le stampelle, per questo motivo aveva una certa difficoltà nel muoversi e si godeva la sua casa, accogliente, ogni dicembre con la stella accesa. L’ultimo saluto a Emma sarà dato domani pomeriggio alle 15:00, nella chiesa parrocchiale di San Pietro al Natisone.
29.03.2021, Ieri in paese
La Domenica delle Palme è trascorsa come l’anno scorso, in piene restrizioni e forse nessuno se la sarebbe aspettata. Tutto chiuso, impossibilità di uscire da casa se non per motivi urgenti, con la prospettiva di una Pasqua casalinga che ripeterà il copione del 2020. Proseguono le vaccinazioni: molte persone anziane del paese hanno ricevuto la prima dose, alcune anche la seconda. In regime di lockdown comunque la chiesa del paese è rimasta aperta: si ringraziano le persone che hanno fatto visita e hanno lasciato un’offerta nella cassetta. È andata bene e si rifarà domenica 25 aprile. La giornata è stata funestata dalla scomparsa di Emma Manig (82) di Tiglio, spirata dopo un breve malore. Accompagnata all’OC di Udine in condizioni gravi, è deceduta nella notte tra sabato e domenica. La signora Emma era la sorella di Valter, di una gemella e di un’altra sorella. È stata per molti anni una bella presenza per Tiglio. Era accudita in questi ultimi tempi dalla cognata Giannina e aveva un rapporto speciale con il nipote Andrea. A loro e a Luca vanno le condoglianze della Pro Loco. Comunicheremo la data del funerale. Oggi inizia la Settimana santa con gli appuntamenti cancellati: riti del Giovedì santo, Via Crucis, Benedizione del pane. Ma torneremo su quest’argomento tra qualche giorno.
28.03.2021, Chiesa aperta in pomeriggio
La Pro Loco aprirà la chiesa di Santa Dorotea ai fedeli e ai visitatori una domenica al mese, esattamente l’ultima, come quest’oggi. Troppo bella per rimanere altrimenti sempre chiusa, visto che la messa oramai è un lusso anche per le stesse parrocchie, non solo per le chiese minori. Oggi, Domenica delle Palme, è simbolicamente legata al ramoscello d’ulivo benedetto, che si distribuisce affinché in ogni casa regni la serenità e la salute. Ad ogni visitatore del pomeriggio, doneremo un rametto d’ulivo benedetto, su iniziativa di Marcello Franz che ha provveduto a far benedire i rami da monsignor Zuanella, parroco del Comune di Savogna. La chiesa sarà aperta dalle 14:30 alle 16:30. Vi attendiamo, sarà la meta di una piacevole passeggiata. Buona domenica!
27.03.2021, Le nostre mele
A duecento metri dal nostro paese sulla destra è stato creato un nuovo meleto. Si notano centinaia di pali ben impiantati, ben allineati che danno all’intera area costituita da vari impianti, una piacevole visione estetica e produttiva. La vocazione delle Valli e della nostra regione per la coltivazione della mela è molto antica, addirittura più di duemila anni fa, durante il periodo della Grande Aquileia. Nei campi attorno a quella città di 100.000 abitanti si coltivava la varietà “matiana” che Diocleziano apprezzava per la sua prelibatezza. Anche nel Medioevo si consumavano grandi quantità di mele, sia al naturale che cotte sotto forma di frittelle del tutto simili a quelle che oggi troviamo sulle nostre tavole durante le festività. Le brezze marine che risalgono dall’Adriatico e i frizzanti venticelli che scendono dalle Alpi condizionano positivamente la produzione di questo frutto che pone la nostra regione ai vertici del settore, assieme al Trentino, SüdTirol e e Emilia Romagna. La mela friulana ha ottenuto la la certificazione “DOP” (Denominazione-origine protetta) nel 1982 proprio per il suo sapore equilibrato nel suo contenuto zuccherino, delicato e ricco di sfumature aromatiche.
26.03.2021, L’indissolubile amicizia uomo-cane (3/3)
Oggi il cane può essere grande o piccolissimo, può pesare un kg come 100. Può avere il pelo lungo o corto, a tinta unita o a macchie. 360 sono le razze, alcune nuove e pare siano in arrivo altre. Oggi gli allevatori più responsabili e qualificati stanno molto attenti a non esagerare con le speculazioni. Ne sono un triste esempio le razze “toy” (giocattolo), oppure gli ancor più tristi “teacup dog”, cani così piccoli da stare in una tazza da the. Oggi le 350-360 razze sono divise in 10 gruppi: pastori e bovari, pinscher schnauzer, terrier, bassotti tedeschi, spitz e cani tipo primitivo (husky), segugi e cani da pista, cani da ferma (bracco, spinone, setter), cani da riporto e da acqua (labrador, golden retriever, cocker), da compagnia (le razze più selezionate: chihuhaua, barboncini) e levrieri. È passato molto tempo da quando i cani erano alla catena per tutta la vita, a volte non più lunga di un metro.
25.03.2021, L’indissolubile amicizia uomo-cane (2/3)
La scienza non è riuscita ancora a spiegare in che modo e dove ha preso inizio la straordinaria amicizia tra cane e uomo: i dati sono ancora troppo scarsi. Si sa che la capra è stata addomesticata 10mila anni fa e fu il primo animale ad esserre “dominato” dall’uomo, seguito dal maiale. Ma tra cane e uomo è verosimile che ci fu un rapporto del tutto speciale, più collaborativo e affettivo. Si ha prove della presenza di cani anche nel Neolitico valligiano, nel nostro sito preistorico vicino al mulino. E fu un grande vantaggio per le tribù insediate nei vari ripari. L’uomo si sentì più sicuro con la presenza del cane, ebbe modo di staccare la mente da una continua allerta. Finalmente l’uomo del nostro Neolitico ha avuto il grande vantaggio di abbandonarsi a un sonno più profondo grazie proprio al servizio di guardia che svolgeva vicino a lui il suo grande amico a 4 zampe, per non parlare del vantaggi determinanti nelle battute di caccia.