15.09.2024  Restauro delle cappelle.

Il nostro Parroco, Don Alessandro, ci ha fatto sapere che si sta interessando per ottenere dei contributi regionali per la sistemazione di cappelle, capitelli e icone presenti nel territorio; noi abbiamo segnalato la Cappella in piazza a Ponteacco che ha grossi problemi di umidità, sperando di rientrare nell’elenco. Sono state segnalate molte piccole cappelle ed edicole che versano in cattive condizioni e devono essere recuperate con un minimo di manutenzione: ad Erbezzo c’è la cappella dell’Addolorata molto venerata; quella della Madonna Kostagnoviza tra Mersino e Loch; altre ad Antro, a Biacis, a Perovizza, a Coceanzi. A Ponteacco gli anziani ricordano la cappella di San Gaetano a Tiglio e le tre cappellette sulla strada di Mezzana, ma sono tutte “sparite”. E in tema di Cappelle, riproponiamo un articolo di Francesco del 2014 che approfondisce l’argomento.  

Tre Cappellette Sparite. (Articolo di Francesco C. del 5 aprile 2014, prima parte)

Il trascorrere degli anni, il movimento del terreno, le scosse di terremoto e la crescita delle radici dapprima, hanno reso pericolanti e fatto crollare poi le tre belle cappellette sul percorso Ponteacco-Mezzana. Erano molto usate dalla popolazione che transitava lungo i due sentieri principali che portavano a Mezzana, uno a destra e l’altro a sinistra della Cava. Le tre edicole sacre erano molto venerate dai residenti, dai viandanti e dai proprietari di appezzamenti di montagna. (…continua)

14.09.2024  Luppolo selvatico.

Camminando per i nostri boschi in questo periodo si possono vedere numerose piante di luppolo selvatico abbarbicate sugli alberi che mettono in bella mostra i loro frutti e infiorescenze. Nelle varietà coltivate si usano  le infiorescenze femminili per la produzione di birra; infatti, contengono la lupulina, una sostanza giallastra e amara che conferisce il tipo sapore alla birra. La coltivazione è iniziata in Germania nel nono secolo (ma era usato già nella preistoria) dove, in seguito, sono stati definiti quattro territori di cultivar specifici: due in Baviera, sul lago di Costanza e in Repubblica Ceca. In primavera si raccolgono gli apici freschi che vengono chiamati in friulano “urticjòns”, da noi “kamej”, per essere mangiati e, infatti, vengono chiamati asparagi selvatici. Sono dei germogli molto gustosi che vengono cotti al vapore o lessati per 10 minuti e utilizzati per numerosi piatti in cucina. Da noi, una volta, se ne trovavano molti vicino al fiume e a Tiglio vicino alla cappella di san Gaetano.  Attenzione però se li raccogliete! Ci sono numerose piante simili a prima vista e molto tossiche.

13.09.2024 Pioggia torrenziale.

La giornata intera di giovedì 12 settembre è stata caratterizzata da piogge torrenziali che non hanno dato quasi tregua, solo pochi minuti di pausa nel pomeriggio. Il pluviometro di Ponteacco ha registrato ben 137,9 mm di pioggia alle 19.00 mentre ancora diluviava e ha diluviato per tutta la sera e parte della notte. Crollo delle temperature con 10 gradi alle ore 20.00. Abbiamo notizia di numerose frane: a Podresca e a Raune e Oblizza, frazioni che alle 20.00 di giovedì erano isolate da due frane, una a monte e una a valle. In montagna deve essere sicuramente caduta la neve, visto il crollo delle temperature, e infatti, a Tarvisio verso le 20 la pioggia si è trasformata in nevischio. Molto colpita la zona di Trieste; a Muggia i torrenti sono esondati allagando frazioni e case. Per domani è previsto un miglioramento e una bora molto forte.

12.09.2024 Biblioteche Umane.

E’ nata in Danimarca diversi anni fa l’idea della Biblioteca Umana; durante un Festival a Copenaghen, nel 2000, i fratelli Abergel organizzano delle letture non di libri ma di persone in carne ed ossa. Da allora si sono create le Biblioteche Umane in tutta Europa e oltre, in più di 80 stati, posti in cui si può ascoltare il racconto della vita degli altri, di persone che mettono il proprio vissuto, le proprie narrazioni di vita a disposizione di chi vuole ascoltarle.  E’ un modo per conoscere la realtà, superare le diversità, conoscere le verità degli altri, abbattendo i pregiudizi. In Italia è stata Torino la città che ha accolto l’idea già nel 2018, durante il “Festival Spiritualità”, in cui numerose persone hanno raccontato in viva voce le proprie esperienze rendendole indimenticabili a migliaia di “lettori/ascoltatori” presenti. Anche a Ponteacco ci sono persone che sono delle vere Biblioteche Umane e che racchiudono ricordi e saperi che, se non narrati o scritti, potrebbero andare persi; basta pensare ai nostri anziani, pieni di ricordi e di esperienze irripetibili; a Giovanni che ne sa e ne racconta di ogni colore; A Marcello e i suoi racconti divertenti; a Daniele enciclopedico…Ognuno di noi potrebbe rappresentare un libro della nostra biblioteca!

11.09.2024  Fastidiosi insetti nel riso.

(Articolo di Elvira C.)

Il riso è un alimento naturale che non subisce modificazioni sostanziali e quindi ha dei problemi solo in caso di una non corretta conservazione per almeno 15-20 giorni, cioè la formazione della “farfallina” ma soprattutto del “punteruolo”. Quest’ultimo insetto è riconoscibile dalla forma allungata e dalla presenza di una specie di proboscide, con la quale scava all’interno del chicco per deporvi le uova; si adatta facilmente all’ambiente domestico e può deporre le uova solo all’interno del cibo e non nella credenza, perciò per eliminarlo è sufficiente gettare via tutti i prodotti infestati. Questo insetto ha le ali e perciò è necessaria comunque un’accurata pulizia della dispensa.
Ma come conservare nel modo migliore il riso?
La dispensa non deve essere né umida né vicina a fonti di calore, come un termosifone o una finestra esposta al sole. Si può lasciarlo nel sacchetto in cui si trova o al massimo travasarlo in un barattolo di vetro. Per sicurezza, in estate si può conservare il riso in frigorifero, meglio se in un barattolo o in un sacchetto per alimenti, per preservarlo dall’umidità. Le ditte produttrici lo immagazzinano in celle frigorifere tenute ad otto gradi. La soluzione migliore è riporlo nel freezer, poiché i chicchi non congelano e quindi si possono prelevare nella quantità desiderata senza difficoltà. Anche se il freezer è più asciutto del frigorifero, è bene comunque inserire il contenitore del riso in un ulteriore sacchetto, perché non assorba l’odore di altri alimenti, soprattutto pesce o funghi.

10.09.2024 Fastidiosi insetti nella farina.

(Articolo di Elvira C.)

La Farina è un alimento fondamentale per la preparazione di innumerevoli cibi, per cui presente in tutte le nostre case. Attenzione però a farne grandi scorte, perché potrebbero formarsi le cosiddette “farfalline”, che ne compromettono l’utilizzo. Queste farfalle si chiamano Tarme della farina e si formano soprattutto se la farina è di buona qualità e non ha subito trattamenti chimici. Nelle farine raffinate il germe del chicco, cioè la parte viva, viene tolta per evitare fenomeni di irrancidimento.

Ma come conservare nel modo migliore la farina?

Il posto dove riponiamo i generi alimentari, deve innanzitutto essere un luogo fresco e asciutto, al riparo da umidità e fonti di calore, dove la temperatura non dovrebbe superare i 25°. Con l’arrivo del primo caldo, si consiglia di eliminare le confezioni già aperte da tempo e controllare le scadenze, riponendo davanti i prodotti con una scadenza più breve; pulire le superfici, ad esempio con acqua e aceto bianco in parti uguali. Si possono poi posizionare nella dispensa cose che abbiano un forte profumo, che infastidisce gli insetti, come delle foglie di alloro, dei chiodi di garofano o un batuffolo di cotone imbevuto di oli essenziali. Se le tarme sono già presenti, si possono acquistare delle “trappole” apposite, che attirano con feromoni i maschi e che non sono tossiche per l’uomo. La farina si può conservare in frigo o in freezer, inserendo la confezione in un sacchetto, per difenderla dall’umidità.

09.09.2024  Ieri al Centro.

Quella di ieri è stata una bella Domenica di incontri e chiacchere tra i soci, molti arrivati anche dagli altri Comuni; una occasione per passare la mattinata in compagnia prima delle piogge previste per il pomeriggio  che si sono presentate puntualmente alle 17.30. Tutti hanno commentato e apprezzato la sala rinnovata dalla tinteggiatura e dal soffitto “ultra-chic” rivestito con eleganti pannelli fonoassorbenti e le file di luci led. La mattinata è stata rallegrata dalla visita di Angelo, il socio  realizzatore della nostra bellissima fontana in pietra, che da parecchio tempo era assente per problemi di salute; tutti lo hanno accolto calorosamente. Inoltre, altro motivo di brindisi lo ha creato Federica che, fresca dei suoi primi cinquant’anni, ha voluto offrire da bere a tutti i presenti. Patrizia e Laura hanno gestito egregiamente il  bar offrendo uno spuntino con bruschette e nachos con salse per accompagnare gli aperitivi; una di queste salse, la Sweet Chilli Sauce”, è stata particolarmente gradita…tanto che, nella rubrica” Curiosità – cucina e dintorni” potrete trovare la ricetta. Provare per credere!

08.09.2024 Inizia la Scuola…con pochi alunni.

I numeri dei bambini nelle Valli è da anni in netto calo e le chiusura degli edifici scolastici procede di anno in anno; i dati sono impietosi, infatti solo i Comuni di San Pietro e San Leonardo mantengono le Scuole Statali  di base aperte ma con numeri preoccupanti. Leggiamo i numeri dai siti. La Scuola dell’infanzia di San Leonardo  ha 9 alunni; la Scuola  Primaria  ha una pluriclasse (1^  e 4^ ) di 10 alunni, un’altra pluriclasse (2^ e 3^)  con 15 alunni e una 5^ di 11 bambini; per quanto riguarda la Sc. Primaria di Primo grado, una volta chiamata  Scuola Media, ha 15 alunni nella pluriclasse di 1^ e 2^ e 7 alunni in 3^.  A San Pietro al Natisone la Sc. dell’ infanzia ha 26 iscritti mentre la Sc. Primaria  conta 10 alunni in prima, 14 in seconda, una pluriclasse con 12 alunni per la terza e la quarta e ben 20 alunni in quinta. Le Medie hanno 2 classi per ogni anno con un totale di 6 sezioni e 94 alunni. Poi c’è la Scuola Bilingue di San Pietro che accoglie bambini non solo dalle valli ma anche dal Cividalese e dintorni e ha un totale di 247 bambini iscritti che vanno dalla sezione primavera alle Medie, suddivisi in 16 classi con una media di 15 alunni per classe.

07.09.2024  Žlikrofi, i ravioli sloveni.

Spesso ci rechiamo in Slovenia per una gita, per un weekend di relax alle terme, per fare benzina o per andare al ristorante, dove sicuramente si mangiano ottimi piatti di carne. Ma avete mai assaggiato gli žlikrofi? Sono degli ottimi ravioli originari di Idrija ma preparati con maestria in quasi tutti i ristoranti sloveni, tanto che ogni anno si svolge, a fine agosto (il sabato prima della Sagra di Ponteacco), il Festival degli Žlikrofi con l’elezione della migliore cucina ( per l’Italia ha partecipato la Gastronomia Bernardis di Gorizia e GO!Pasta di Tolmezzo). Sicuramente è una ricetta mitteleuropea perché ricette simili si trovano in Transilvania, Ungheria e Austria. La lavorazione è relativamente semplice: si prepara un panetto di pasta con farina, uova e acqua e si lascia riposare per qualche ora; quindi si prepara il ripieno che è fatto sempre con patate bollite e schiacciate condite con un soffritto di cipolle, pancetta affumicata, maggiorana e erba cipollina. Si preparano i ravioli a forma di…cappello napoleonico, si lessano e si condiscono soprattutto con la “Bakalca”, sugo a base di montone. Nei ristoranti si trovano conditi con una varietà di sughi, a seconda della stagione: con i funghi, con la zucca, con pesto di zucchine ecc. Provateli!

06.09.2024 Conosci le noci?

Una alimentazione sana ed equilibrata prevede la consumazione di frutta secca, preziosa fonte vitamine, minerali, grassi salutari e sostanze benefiche per il nostro metabolismo. Conosciamo bene le noci e le nocciole che storicamente costituiscono un cibo conosciuto e consumato da sempre nelle Valli, tanto da essere tra gli ingredienti della gubana. Ma quanti tipi di noci conosciamo? Con la globalizzazione e i mercati aperti oggi possiamo gustare molte varietà. Le noci di Sorrento ben le conosciamo; le noci di Lara, un cultivar francese di forma rotonda; la noce Chandler, di forma ovale e guscio liscio e marrone, resiste bene alle infezioni batteriche; noce Pecan, originaria del Nord America ha alto contenuto calorico (700 cal per etto); noce Brasiliana, supporta la funzione tiroidea,  ha un  gusto particolare e forma a spicchio, vengono vendute già sgusciate perchè il guscio è veramente duro! Noce Acagiù, antidepressiva e rilassante, è il frutto dell’anacardio, albero sempreverde che compare giardini più belli. In fine, la noce Macadamia. Il 70 % delle noci di macadamia hanno un unico albero antenato da cui derivano ed è un albero australiano del Queensland. A divulgare i suoi semi nel mondo sono stati due fratelli hawaiani nel 1896 e ora le noci di macadamia dominano il mercato mondiale. Il nome è un omaggio allo scienziato John Macadam che per primo le descrisse nell’ottocento. Attenzione a cani e gatti! Per loro sono molto tossiche.