14.08.2024  Olive verdi, olive nere.

(Articolo di Elvira C.)

Ma le olive nere e le olive verdi nascono da piante differenti? Siamo abituati a scegliere le olive in base al loro colore, ma in realtà la diversa tonalità in natura non è data da due tipi distinti di piante, ma dalla maturazione delle olive: cioè le olive nere sono semplicemente olive più mature. Con olive nere si intendono quei frutti dal colore nero, non marrone scuro o violaceo. Il problema delle olive nere è che, essendo più mature, sono meno sode e più difficili da denocciolare, hanno la polpa più morbida e un gusto più amarognolo rispetto a quelle verdi. Quindi come facciamo ad avere quelle belle olive nere lucide e sode che troviamo in commercio? Semplicemente con l’aggiunta di additivi permessi dalla legislazione europea e che non hanno alcun effetto nocivo sulla nostra salute. Troverete sulle confezioni delle olive nere la scritta “trattate con gluconato ferroso o lattato”, che sono nelle sostanze che hanno una funzione stabilizzante. Tutto questo per un motivo ovviamente commerciale. Se prendete delle olive nere e vedete che il nocciolo è verde ma la pompa è scura, sicuramente le olive sono state “colorate”.

13.08.2024  “Saporibus” a Ponteacco.

Domenica scorsa, 11 agosto, ha fatto tappa a Ponteacco il tour turistico-gastronomico “Saporibus”, organizzato dal Consorzio Pro Loco Torre Natisone, giunto alla seconda edizione. Il bus, con  una ventina di partecipanti, è partito da Udine ha fatto tappa a Cividale per poi arrivare a Tiglio per una visita con degustazione all’Azienda Agricola Manig; alle 12.30 tutti si sono recati a pranzo a Montemaggiore in occasione della Sagra paesana. Alle ore 14.00 hanno seguito una conferenza su “Le Erbe selvatiche in cucina” e alle 16.15 circa sono giunti nella nostra Pro Loco dove sono stati accolti dalla Presidente e da alcuni Soci; con la guida esperta e i racconti di Giovanni Coren sono scesi lungo il Sentiero dei Ciclamini per visitare il mulino e il sito del riparo di Biarzo. Hanno concluso la gita nella nostra sede dove hanno trovato ristoro dal gran caldo della giornata, riposandosi grazie all’aria condizionata e alle fresche bevande. Tutti erano molto soddisfatti del giro turistico e molti si sono meravigliati della bellezza dei nostri luoghi, che non conoscevano. Una giornata di buona collaborazione tra le Pro Loco del Territorio e di promozione dei nostri prodotti locali.

12.08.2024  Cucina Olimpica.

Organizzare una mensa per quindicimila persone, tanti sono atleti e accompagnatori alle Olimpiadi, non è cosa da poco, anche perché si deve accontentare una miriade di esigenze tra diete, allergie e tradizioni etniche diverse; la scelta tra cucina francese, asiatica, halal, ecc., è vasta. E quindi, oltre alla logistica, la sfida era garantire la quantità e diversità di derrate ( 550 ingredienti e prodotti diversi) necessarie alla realizzazione dei pasti. La Francia ha fornito tutta la carne, le uova e parte delle verdure mentre si è dovuta affidare agli altri Paesi per i prodotti non nazionali come il caffè, il cioccolato e le banane; e proprio le banane sono il frutto più gradito e consumato (abbiamo visto ginnasti, tennisti e atleti mangiarle anche durante le gare); se ne sono acquistate tre milioni! Nel Villaggio Olimpico sono presenti anche sei ristoranti e diversi centri per cibo da asporto aperti 24 ore su 24.

11.08.2024  Notizie dal Mondo

Serbia: Lo scorso 19 luglio la Serbia ha firmato un accordo con l’Unione Europea per lo sfruttamento della miniera di litio di Jadar; dal 2022 ogni progetto era stato bloccato a causa dei pericoli di inquinamento ambientale. Di fronte ai prodotti di energia e materie prime pare che ora si possa chiudere un occhio…

Sud Sudan: Il piccolo e giovane Stato Africano, nato nel 2011 dalla secessione dal Sudan, ha ottenuto la qualificazione per le Olimpiadi e ora è impegnato nelle gare con la sua squadra di basket, i Bright Stars.

India: Fa discutere in India il fastoso matrimonio del figlio dell’uomo più ricco del Paese, Mukesh Ambani, che ha speso più di 600 mila dollari per i festeggiamenti. I ricchi in India sono sempre più ricchi mentre la Classe Media e il resto della popolazione fa fatica a tirare avanti.

Groenlandia: E’ stato arrestato in Groenlandia l’attivista Paul Watson, fondatore di Sea Shepherd, su mandato internazionale del Giappone. L’Ong è da anni impegnata nella salvaguardia delle balene e cerca di boicottare le baleniere giapponesi che hanno ripreso di nuovo a cacciare e a lavorarne le carni.

10.08.2024   Trota o salmone affumicati?

(Articolo di Elvira C.)

La carne del salmone e della trota è ricca di minerali, vitamine e proteine che hanno un elevato valore biologico: potassio, fosforo, calcio, ferro, omega 3 e vitamine del gruppo B. Mangiare la trota è sicuro dal punto di vista igienico-sanitario, infatti non risultano segnalazione di prodotti ritirati dal mercato. L’impatto ambientale di un allevamento di trote è ridotto rispetto ad altre attività produttive, poiché questi pesci sono particolarmente sensibili agli inquinanti e alle condizioni di stress ambientale, che predispongono gli animali alla malattia, rischiando di compromettere la produzione. È quindi lo stesso allevatore il primo interessato a vigilare sulla qualità dell’acqua e sull’ambiente esterno. Il salmone viene allevato in modo intensivo, con problemi di malattie, quali virus e pidocchi, che costringono gli allevatori ad usare elevate quantità di medicinali, in particolare antibiotici, con conseguenze gravi sull’ambiente ma anche sulle qualità delle carni. Curiosità: per l’affumicatura, bisogna leggere sulla confezione se fatta a legna; se c’è solo la scritta “fumo/aroma di affumicatura/fumo naturale” vuol dire che il pesce è stato trattato con del “fumo liquido” vaporizzato.

09.08.2024 I bambini ponteacchesi e le colonie estive.

(Articolo di Francesco C. del 01.07.2011, in correlazione con l’articolo di Elvira C. di ieri)

E chi poteva permettersi, anni fa, un soggiorno con i bambini al mare o in montagna? Era un lusso. E i bambini necessitavano di aria di mare o di montagna, considerando le numerose patologie respiratorie che li colpivano. Con il 1° luglio molti bambini dei nostri tre paesi prendevano la via delle colonie: a Lignano e ai Piani di Luzza, gestite dall’EFA, Ente Friulano di Assistenza, oppure a Caorle, gestita dalla Mutua. Per i bambini si trattava di una mezza tragedia: l’abbandono dei genitori per 14 interminabili giorni, i pianti all’ingresso, la promiscuità, la severità degli assistenti…Il tutto iniziava con un foglietto informativo recapitato a casa e seguito da un foglio di partecipazione da compilare da parte dei genitori. Subito dopo la mamma andava a Cividale dalla ”Amelia” e comprava la fettuccina con il numero rosso attribuito al bambino da cucire su tutti gli indumenti destinati per questa vacanza in modo da identificarli in lavanderia. Giunto il giorno della partenza, per alcuni da via Bersaglio a Udine (mai dimenticata!), si riempivano i pullman tra lacrimoni di mamme e bambini. Arrivati sul posto i bambini venivano sottoposti a visita medica e poi cominciava la conta dei giorni di rimanenza, il countdown, come si dice oggi. A metà del soggiorno molti ricevevano la visita dei genitori e si contavano le ore residue di forzato allontanamento.  Tornavano a casa tutti abbronzati e felici per il ritorno nel loro mondo. Nessun bambino ha pianto per aver lasciato le squallide colonie che, comunque, hanno contribuito al miglioramento della salute dell’intera società.  

08.08.2024  Dalle colonie ai campus.

(Articolo di Elvira C.)

Chi tra quelli nati tra gli anni ‘60 i primi anni ‘70 non è stato spedito in una colonia al mare o in montagna? Quante lacrime! Si veniva presi e portati lontano da casa, per vivere un’esperienza che poteva essere per alcuni divertente e per altri paragonabile un servizio militare! Al giorno d’oggi le cose sono decisamente cambiate, non si chiamano più colonie ma campus o campi estivi e vengono svolti soprattutto per migliorare la crescita dei ragazzi o per svagarsi. Questi campi sono presenti sempre in località marittime o di montagna, con attività incentrate sullo sport, sulle passioni che hanno i ragazzi o sull’apprendimento delle lingue straniere, comunque sempre attività finalizzate al miglioramento della salute fisica, della crescita culturale della persona, attraverso anche lo sviluppo delle relazioni sociali. Comunque sia, trascorrere da adolescenti dei giorni lontano dalla propria zona di conforto famigliare è sicuramente un’esperienza formativa. Quelle che venivano chiamate colonie, in Italia sono nate nei primi decenni dell’Ottocento in Toscana e poi si sono lentamente allargate anche in Emilia Romagna e in altre zone dell’Italia. Con l’avvento del Fascismo vennero poi diffuse ulteriormente come strutture rivolte al sostegno delle famiglie disagiate. Dopo la Seconda Guerra Mondiale, la Repubblica Italiana riconobbe il carattere formativo di queste strutture, che vennero rivolte a tutti i bambini e ragazzi, non solo a quelli appartenenti a fasce svantaggiate, e passarono sotto la competenza di amministrazioni locali o di enti pubblici. In alcuni casi poi ci furono anche delle colonie organizzate da grandi aziende private, come colonie estive per i figli dei dipendenti.

07.08.2024  Orsi e Lupi.

(Articolo di Renzo O.)

La pericolosità dell’orso e del lupo, assenti da secoli, e reintrodotti nelle alpi negli ultimi decenni, è molto alta in particolare nelle alpi orientali che conosco bene. Secondo me l’orso marsicano e i lupi dell’appennino, che convivono da sempre con l’uomo ne hanno paura, hanno nel loro DNA le esperienze negative avute dall’umano che li ha da sempre cacciati e uccisi per difendere i propri animali domestici; cercano di evitarne l’incontro e si ritraggono. Lo stesso succede in Slovenia, so di certo che quando un orso attacca una pecora, o altri animali domestici, viene sottoposto ad un processo dal tribunale dal quale viene perdonato la prima volta, mentre, dopo un secondo attacco ne viene decretata la condanna a morte e puntualmente eseguita. Là il numero degli orsi viene mantenuto costante, e se si amplia viene ripristinato dai cacciatori. Nei nostri monti, invece, questi predatori non conoscono ancora il pericolo che l’uomo rappresenta per loro. Gli orsi che si sentono minacciati, specie le femmine con prole, attaccano e a volte uccidono, non per predazione ma per difesa. I borghi delle nostre montagne, una volta pieni di vita, ora sono spopolati e ridotti a poche presenze (per lo più anziani); i territori, tutti ben curati allora, ora sono abbandonati al bosco che li invade; così questi predatori, protetti dalla vegetazione e attratti da golosi odori e magari dal miele, girano per le stradine deserte, e incutono paura nei pochi residenti rimasti. I lupi, anche per il numero esiguo dei cacciatori rimasti, oltretutto anche loro anziani, hanno avuto buon gioco nel forte numero di prede presenti e a loro congegnali: cervi, caprioli, camosci ecc., il loro numero cresce sempre più. Gli allevatori, i pastori e gli animali domestici sono sempre più in pericolo. Non ci sono cani da pastore addestrati a contrastarli, neppure i cani e i gatti domestici sono al sicuro, (qualche cane è stato sbranato e molti gatti mancano all’appello). Alcuni di questi lupi si stanno incrociando con cagne randagie, il prodotto sono lupi con sangue di cane, cane che non ha paura dell’uomo, quindi, questi incroci perdono la paura atavica che i lupi hanno verso di noi e sono in grado di attaccarci, specie se si tratta di bambini. Secondo me, le politiche, specie europee adottate negli ultimi lustri verso la montagna ma anche la pianura, hanno generato danni enormi: le acque meteoriche non regolate e incanalate con criterio, i fiumi che rodono gli argini, i muri a secco che trattenevano le frane, l’abbandono quasi totale del territorio, il cambiamento del clima ed altro sono divenuti l’anteprima di disastri ambientali sempre più onerosi per danni e vittime. La società deve scegliere tra l’orso, il lupo oppure l’uomo, specie nella nostra bella Italia sempre più povera di territorio, di bambini e sempre più ricca di pericoli di ogni genere… Ad maiora!

06.08.2024 L’Intervista.

Un bel articolo sul quindicinale “Dom” riporta un’intervista al nostro paesano Marcello Franz, che è presidente della Casa di Riposo “Sirch” di San Pietro al Natisone, in cui risaltano le sue doti umane. Marcello, infatti, segue con cura e attenzione gli ospiti del Centro anziani e li intrattiene, quasi giornalmente, con la sua simpatia e allegria; la cosa che più fa piacere agli ospiti è il fatto che Marcello si rivolge a tutti parlando nel nostro  dialetto e questo li fa sentire più “a casa”. La Casa di Riposo di San Pietro ha un’alta qualità di servizi e assistenza, certificata dai questionari dei parenti e dai test della Regione; è una struttura piccola, a misura di persona, funzionale e colorata. Marcello conferma che la Regione dovrebbe favorire l’apertura di centri per anziani di piccole dimensioni e più capillari sul territorio . A San Pietro ci sono 60 posti e il 90 % degli anziani non è autosufficiente; sono soprattutto donne e provengono dai sette Comuni delle Valli del Natisone; sono ultraottantenni e molti raggiungono i 90 e 100 anni. La signora più anziana proviene da Drenchia e ha 103 anni, seguita da un’altra signora di Vernasso che ne ha 102. Molto lunga è la lista d’attesa per i nuovi accessi che varia tra i 3 e i 4 anni e perciò sarebbero necessari almeno altri 15 posti: i locali ci sono, manca un contributo regionale per attrezzarli. Marcello termina la sua intervista valorizzando il lavoro dei volontari e della Croce Rossa che si prodigano per rendere le giornate degli anziani ospiti più animate e divertenti organizzando moltissime attività.

05.08.2024 Firmino Marinig 

Lo scorso 1 agosto scorso è morto Firmino Marinig, da tempo malato, aveva 83 anni. E’ stato sindaco del Comune di San Pietro al Natisone per ben quattro mandati. Originario di Clenia era docente di lingua e letteratura inglese al liceo a Spilimbergo e poi allo Stringher di Udine; entrato in politica nel 1964 con il PSI e poi dal 1970 entra in Consiglio Comunale a San Pietro al Natisone e vi rimane per ben 44 anni ricoprendo il ruolo di sindaco per 4 volte. E’ entrato poi nel Consiglio Provinciale e ha ricoperto numerose cariche, in Comunità Montana, nell’Uncem, convinto europeista, insomma era una persona molto attiva in politica, nel sociale e nella tutela delle minoranze. I funerali si terranno il 6 agosto alle ore 17.00 nella chiesa di Clenia. Sentite condoglianze alla moglie e alla sua famiglia da tutta la Pro Loco Ponteacco.