08.08.2020, La scomparsa di Beppina

   Ieri pomeriggio, poco dopo le 17:30, è suonata la campana per Beppina, da alcuni anni ospite della struttura per anziani “Sirch” di San Pietro al Natisone. La signora Beppina, conosciuta da tutti in paese come “la baresa” per le sue origini pugliesi, aveva compiuto da due mesi 88 anni. Era la moglie dell’indimenticato Dario, che per molti anni ha svolto l’incarico di nonzolo (o sacrestano a dir si voglia) di Ponteacco. Le recenti disposizioni in materia di sicurezza sanitaria non hanno certamente giovato per il suo morale e per quello degli ospiti di tutte le case di riposo della regione: all’improvviso sono state vietate le visite dei parenti, senza poter abbracciare nipoti e pronipoti, il personale in tuta verde, con mascherina e guanti. Non tutti gli anziani avevano compreso i contorni di un’emergenza sanitaria senza precedenti e ritenevano di essere loro il problema. In questo quadro le condizioni di salute di Beppina si sono progressivamente deteriorate, fino al sopraggiungere di un’ischemia per la quale non c’è stato nulla da fare. Si chiude così un capitolo di storia, quello di Beppina giunta dal Belgio negli anni Sessanta, madre di tre figli, Pinuccio, Anna e Graziella ai quali vanno le nostre commosse condoglianze. Su richiesta dei familiari stasera alle 20:00 si pregherà il Rosario in cappella,  considerato che Beppina fin che ha potuto, andava a messa proprio a pochi metri da casa. La ricorderemo come una persona buona, un’ottima cuoca, una mamma ammirevole con i suoi figli tutti brave persone. Il funerale si svolgerà presumibilmente lunedì, parroco permettendo. Sarà sepolta dove riposa suo marito, nel cimitero di San Pietro, parte vecchia.   

07.08.2020, La Andreina di Tom (2/2)

“Je bila nìmar usà opituràna”, così dicevano di lei, ovvero, usciva sempre truccata anche quando andava nella macelleria volante del paese. Sì, forse non tutti sanno che avevamo una macelleria piuttosto rinomata, un’attività che oggi mai sarebbe consentita. Tra la casa dei Žèfovi (Ado, oggi Paolo Cedarmas) e del Colonnello c’era una lobia, una tettoia dove spesso era lasciato il carro. Ma fungeva anche da macelleria non solo di suini, ma anche di bovini. Era una (triste) attività che si svolgeva al momento del bisogno e preannunciata con giorni d’anticipo. La carne ancora calda era disposta su un tavolo in varie dimensioni. Le persone avevano la possibilità di scegliere la quantità desiderata che poi era posta su una bilancia stadera e venduta in base al peso e al tipo di taglia scelta. Erano momenti di calca sia per il fatto che di carne in quei tempi ce n’era ben poca, sia perché non si sa mai che un osso provvidenziale potesse fare da ingrediente principale per il brodo. La signora Andreina arrivava sul posto, collocato a 20 metri da casa sua, con la sua eleganza, con i suoi gioielli allineati ai polsi e con le dita ricoperte di anelli di pietra. Indicava il pezzo prescelto, lo pagava, si intratteneva qualche minuto con i conoscenti di paese e si ritirava in casa dove c’era il marito che raramente usciva dall’abitazione.

06.08.2020, L’Andreina di Tom (1/2)

  Chissà se qualcuno ricorda ancora quest’ elegante signora d’altri tempi. La sua origine parentale è piuttosto incerta. Pare venisse da Rodda, erede di una famiglia non numerosa, probabilmente persa nell’avvicendarsi delle generazioni. Abitava nella casa della Škofòuka prima che diventasse dei Gòlesi e poi di Giacinto Iussa. Andreina aveva sposato Tommaso (Tom), un signore di Lucca/Toscana e hanno abitato per molti anni nella casa in cui Daniela e JM trascorrono oggi le vacanze estive. Lui era una persona molto magra e lei, sotto certi aspetti, compensava la sua mancanza di chili. Amanti dei libri, per lo più romanzi, avevano la casa tappezzata di volumi. Andreina era anche una persona “appariscente”: spesso usciva da casa con una lunga vestaglia rosa, mentre ai polsi e alle dita portava molti gioielli al punto che ogni suo movimento del braccio era accompagnato da un rumore di “ferraglia” …

05.08.2020, Camminando, accendiamo la fantasia

   Alcune pubblicazioni scientifiche sostengono che “Camminare a passo svelto costituisce una scorciatoia per potenziare le funzionalità cerebrali sotto ogni profilo” (prof. Shane O’Mara, Università di Dublino) nel cui studio è stata approfondita la neurogenesi dell’ippocampo, una parte del cervello situata nel lobo temporale che svolge un ruolo fondamentale nella formazione della memoria e nella navigazione spaziale (fantasia). La sedentarietà fa male non solo ai muscoli del corpo che perdono rapidamente e facilmente volume, ma anche al cervello, privato di un fattore di accrescimento e attività. L’azione del camminare, insomma, ci apre uno scenario inimmaginabile su noi stessi e sul mondo e le ragioni ancora una volta sono collegate al funzionamento del cervello. Quando camminiamo si attivano due funzioni correlate: da una parte la memoria episodica, quella dei fatti, dall’altra la navigazione spaziale nella fantasia. Il cervello è stimolato a creare qualcosa di nuovo e quindi di creativo e, camminando, scopriamo e coltiviamo così il pensiero della fantasia, della navigazione che stanno alla base della creatività.

04.08.2020, Camminando, accendiamo la fantasia (1/2)

Fare 10mila passi al giorno è un toccasana per il cuore e contro il sovrappeso. Ma giova anche alla creatività, favorendo l’elaborazione di idee originali: merito dell’attivazione di tutti i sensi che permettono alla mente di ricevere stimoli contemporaneamente. Fare una “Ponteacco-San Pietro” lungo la ciclo-pedonale è l’ideale. Dunque, camminare fa bene al corpo e all’anima. Alcuni lo fanno anche a piedi scalzi, un modo come un altro per camminare in modo non veloce, per esercitare l’attenzione e allenare lo sguardo. L’utilità del camminare dal punto di vista fisico non è in discussione e ce ne siamo occupati altre volte. Sono molto noti i benefici sul sistema cardiovascolare, sull’insonnia, sulla prevenzione dell’obesità, del diabete, di alcuni tipi di tumore tanto che l’OMS-Organizzazione Mondiale della Sanità raccomanda proprio i 10mila passi al giorno, comprese le salutari piccole salite prima di Sorzento e prima di Becis, che in realtà una è salita e una è discesa, viceversa nel percorso opposto). Sono sempre più numerosi gli studi che mettono in evidenza il legame tra il movimento fisico e il benessere del cervello …

03.08.2020, Ieri al Centro

   Domenica vivace ieri al Centro. Finalmente si sono presentati numerosi giovani che hanno portato una ventata di freschezza tra i presenti. Si è parlato un po’ di tutto, anche della rinfrescata di queste ultime ore grazie ai temporali. Si sono formati un paio di tavoli di comitive di soci, che si sono trattenuti ben oltre l’orario di chiusura previsto. Una veloce ripulita al Centro per poi permettere l’arrivo di numerosi bambini che hanno festeggiato un compleanno. Si è parlato anche di ferie imminenti e, forse mai come quest’anno, di mete impossibili da raggiungere a causa dell’emergenza sanitaria che sta creando preoccupazioni in mezz’Europa. Ferie inconsuete, che molti paesani e soci trascorreranno presumibilmente a casa. La settimana che si apre oggi per molti coinciderà con l’inizio della pausa estiva, per altri invece come ultima settimana lavorativa. La redazione resterà operativa fino a domenica prossima, per poi osservare un periodo di stop fino al 17 compreso. Auguriamo giorni sereni e non afosi.

02.08.2020, Ieri

   È andata bene la cerimonia di inaugurazione di ieri. Il vicepresidente della Giunta regionale, Riccardo Riccardi, si è complimentato  con la Pro Loco per il lavoro che sta svolgendo. Tutti contenti e gratificati dal pomeriggio trascorso in riva al Natisone. Il presidente della Pro Loco ha illustrato ai convenuti il sito del Centro Visite Mulino, che ha trasformato Ponteacco da un centro di passaggio in luogo di sosta. Ha preso la parola il sindaco di San Pietro al Natisone Zufferli, che ha portato ai presenti il suo saluto e quello dell’Amministrazione comunale. Il consigliere regionale Sibau nel suo breve intervento ha posto l’accento sui risultati dei lavori del Consiglio, la cui maggioranza non ha certo dimenticato le Valli. Il vicepresidente ha accorciato la sua permanenza a Ponteacco per l’emergenza sanitaria che vede nuovi contagiati in FVG. Ha detto che viene sempre volentieri nelle Valli, che è amico di tutti i sindaci dei quali apprezza la capacità di coesione al di là di quelle che possono essere le convinzioni politiche. Dopo il taglio del nastro la cerimonia è proseguita, allietata dai brani proposti al trio “Free Cellos” che si è guadagnata gli applausi del pubblico. Erano presenti i sindaci dei Comuni di San Pietro al Natisone Zufferli, di Savogna Cendou, di San Leonardo Comugnaro, di Grimacco Fabello, di Drenchia Romanut, l’ingegner De Cilia responsabile dei lavori, le due imprese che hanno svolto i lavori, la Ekologos che cura la manutenzione, Sapori nelle Valli che hanno omaggiato il vicepresidente con un cestino di prodotti locali, Vallpimpiadi, i tecnici Boga e Paselli. Il gran caldo ha creato disagio, poi in serata un venticello ha mitigato la temperatura, elevata anche ieri. Il Centro ha chiuso il cancello verso le 23:00.

01.08.2020, Oggi a Ponteacco

L’appuntamento è fissato per le 17:00. A quell’ora ospiti, soci e simpatizzanti si ritroveranno al Centro per poi proseguire alla volta del Centro visite Mulino, lungo il sentiero didattico-naturalistico. Giunti nell’area antistante il Mulino, ci saranno poche sedie o panche in osservanza delle disposizioni sanitarie, alle quali invitiamo tutti ad attenersene. Il terzetto “Free Cellos” (Arianna, Agnese e Fanika) darà il benvenuto musicale con “La Primavera” di Vivaldi. La breve cerimonia di inaugurazione continuerà con un saluto del presidente della Pro Loco, del Sindaco Zufferli, dell’ingegnere De Cilia (progettista) del Consigliere Sibau, mentre l’intervento finale sarà tenuto dal Vicepresidente della Giunta regionale Riccardi. Ogni intervento durerà al massimo 5 minuti. Dopo il taglio del nastro è previsto un brindisi. Il gruppo ritornerà a Ponteacco, al Centro, dove si terrà un momento conviviale per permettere a tutti di stare finalmente in compagnia. L’invito è esteso a tutti. Si suggerisce un abbigliamento sportivo o casual.

31.07.2020, I funghi, che passione! (Contributo di Renzo Onesti)

Interessantissima anche se molto parziale (non può che essere tale) descrizione del mondo dei funghi da parte della Redazione della Proloco di Ponteacco. Riporto le mie conoscenze micologiche alla giusta dimensione che è quella di “appassionato micofilo”.  Invidio le conoscenze di illustri micologi, e specialmente di quelli più umili e modesti, che, per loro precisa ammissione, descrivono la materia di studio da loro seguita come qualcosa che ha un inizio ma di cui non si è in grado di vederne la fine, come la  numerologia. I funghi che compongono la famiglia dei miceti ricoprono l’intero globo terrestre con il loro micelio, dividendosi in miliardi di individui diversi presenti in ogni dove, utilissimi alla vita del nostro pianeta e, come ogni altra cosa, possono essere utilissimi o mortali a seconda dell’uso che se ne vuole fare e della conoscenza che se ne possiede. Il micologo che più  mi ha guidato in questa passione è stato un ingegnere nato a Trento: Bruno Cetto, che ha svolto sui funghi un lavoro di inestimabile valore pubblicando una collana di libri “i funghi dal vero”,  7 volumi con oltre tremila fotografie corredate da minuziose descrizioni di ogni fungo, distinguendo tra quelli velenosi e quelli mangerecci. Un mio consiglio: non andate a funghi guidati da libri o manuali vari, esistono corsi e associazioni che li tengono. Una curiosità: esiste una muffa capace di intaccare e distruggere perfino il vetro. Recentemente un gruppo di ricercatori dell’università di Stanford, ha scoperto all’interno del reattore nucleare di Chernobyl un fungo che protegge dalle radiazioni e che quindi potrebbe consentire all’uomo di sopravvivere su Marte, finora inaccessibile proprio a causa del suo elevato livello di radioattività.  Si auto-replica e si auto-guarisce. È giàstato in grado di assorbire i dannosi raggi cosmici sulla Stazione Spaziale Internazionale e potrebbe essere potenzialmente utilizzato per proteggere le future colonie di Marte.

30.07.2020, La signora Luigia (2/2)

   Chi scrive, ricorda la signora Gigia intenta a cucinare la polenta, spesso gialla, adagiata su un tagliere che sembrava immenso nel suo diametro, sul cui manico era arrotolato un filo bianco che serviva per creare generose fette. Si andava dai Serafini la sera a comprare il latte appena munto, contenuto in un grande secchio di metallo appeso sopra il seglàr (acquaio in pietra) della “cusìna sporcja” (cucinetta). Gigia aggiungeva sempre mezzo bicchiere di latte oltre la misura richiesta. Non erano anni semplici quando sono nati i 10 fratelli. La famiglia Serafini non ha mai stretto la cinghia come quasi tutte le altre famiglie del paese, anzi, era benestante perché in stalla c’erano molti animali, soprattutto torelli che ogni sera, in fila indiana, raggiungevano la fontana della piazza per abbeverarsi. La periodica macellazione di un bovino permetteva una buona disponibilità di carne, che era venduta anche per altre famiglie. Gigia ha fatto storia, una storia del paese. Ecco perché non è stata dimenticata.