11.03.2023, Sabato, giorno di mercato (1/2)

   È una delle attività umane più antiche del mondo. Anche a Cividale il mercato settimanale affonda la sua storia nella notte dei tempi e ha avuto un importante ruolo nello sviluppo della piccola economia, tanto frequentato, da dare il doppio nome alla piazza dove un tempo si svolgeva: piazza Paolo Diacono diventata nel tempo piazza delle Donne, proprio per distinguere e omaggiare la frenetica attività del sabato mattina di una moltitudine di signore che già all’alba raggiungevano il luogo “personale” dello smercio. Tutt’intorno al perimetro della piazza c’era l’esposizione curata della merce portata da queste contadine con grossi cesti, mentre il cuore della piazza in pochi minuti vedeva l’allestimento di bancarelle dove si trovava di tutto, inizialmente solo prodotti alimentari, poi oggetti in vimini, rastrelli, coltelleria etc. I prodotti alimentari offerti erano sicuramente a km zero, perché la vendita era diretta, dal produttore al consumatore. Era esposto alla vendita un po’ di tutto a seconda delle stagioni, con le primizie della pianura rispetto al clima più freddo delle Valli: broccoli, sedano, verze, spinaci, radicchio con il poc, mele, castagne, susine, uova, burro, ricotta, formaggi vaccini e ovini, galline vive con le zampe legate dallo spago a dimostrazione della genuinità del prodotto, pulcini. In paese abbiamo avuto Romilda nell’elenco dei venditori: partiva all’alba di ogni sabato, in bicicletta, con due cesti carichi di verdura. Qualche volta tornava a casa con parte del prodotto invenduto e spesso riusciva a piazzare l’intera quantità. Domani ci occuperemo della valenza sociale del mercato e il suo successivo sviluppo …

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