16.11.2022, Il sapone fatto in casa

  Siamo subissati dalla pubblicità che reclamizza prodotti per la pulizia della casa, per non parlare delle mille marche di detersivi in polvere, in granuli e liquidi. Guardando le immagini relative a questi utili rimedi per essere belli, puliti e profumati, dove tutti sono sorridenti a due arcate dentali e con il colletto di un bianco abbagliante, c’è da chiedersi come fosse affrontato questo argomento dalle nostre nonne. Ad esempio, la signora Luigia Serafini governava una grande famiglia di dodici persone e al cambio delle sole lenzuola si poteva coprire un mezzo campo da calcetto. Si trattava di una fatica immane con l’utilizzo di prodotti molto basilari. La produzione di sapone domestico era una pratica assai diffusa in paese. Si faceva raccolta dei grassi animali di scarto, si depositavano in un capace recipiente, messi a bollire fino a formare un impasto fluido. Si provvedeva ad aggiungere la soda caustica con la sua proprietà altamente corrosiva e ustionante. Terminata la bollitura, si creavano mattonelle di varie dimensioni e dopo un giorno di riposo il detersivo fai-da-te era pronto per l’uso.

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