17.09.2023, Il brodo della domenica

La “župa”, il brodo della domenica per decenni e decenni, forse per secoli, è stata un’autentica istituzione alimentare del nostro paese e più in generale del nostro territorio. Oggi è soppiantata da troppi primi asciutti, tra questi la pasta che a detta dei nutrizionisti non è che faccia tanto bene. Il brodo raccoglieva a tavola l’intera famiglia, a mezzogiorno, non molto tempo dopo la messa. La capace pentola permetteva di fare spesso il bis e il sapore dell’alimento era esaltato da tanti ingredienti che solo le nonne sapevano misurare. Ora si corregge tutto con un cucchiaino di “Vegeta” o di “Dialbrodo”. Naturalmente c’era la carne inserita nel lonaz, nel tegame, che nei tempi di magra era costituita da parti di gallina, con le migliorate disponibilità economiche, invece, di manzo con osso. La carne in umido ottenuta costituiva il secondo piatto, accompagnata da patate e radicchio condito con gli ozvìarki. In numerose case del paese questo menu non è cambiato e costituisce la santificazione della domenica. Come oggi, giornata che auguriamo positiva a lettrici e lettori.

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