22.01.2023, Antiparassitari e alimentazione

   Pochi sono oramai gli orti coltivati in paese: ci vogliono fatica e costanza ripagate dalla soddisfazione della genuinità dei prodotti. L’uso di pesticidi in agricoltura tende ad aumentare, ma solo l’1% della frutta, verdura e dei cibi trasformati contiene residui di fitosanitari proibiti dalla legge: lo sostiene un rapporto di Legambiente e Alce nero pubblicato in questi giorni. La più contaminata con presenza di residui di antiparassitari è la verdura, soprattutto uva, fragole, mele, pesche. Tracce di pesticidi sono state ritrovate nei cereali integrali, vino, pomodori e peperoni. L’Autorità europea per la sicurezza alimentare rassicura: presenza di veleni entro i limiti stabiliti, pertanto tali sostanze non presenterebbero pericoli per la salute. Gli alimenti sono costantemente monitorati. Tre anni fa l’UE ha vietato l’uso di insetticidi dopo aver scoperto che potevano risultare nocivi a persone e api. Il controverso glifosate, potente erbicida ancora ampiamente utilizzato, non ha un futuro ben definito: sembra non sia più cancerogeno e l’Autorità sta ancora ricevendo segnalazioni  scientifiche da vati Paesi e il suo utilizzo è stato prorogato al 15 dicembre prossimo. Coltivare il proprio orto rimane sempre un ottimo bene-rifugio.

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