La novità di ieri è stata la gestione del turno con due nuovi volontari, Elvira e Carlo, che hanno accettato il nostro invito: li ringraziamo per la collaborazione. Buono è stato giudicato l’afflusso dei Soci anche perché per la prima volta è stato proposto un aperitivo nuovo almeno da noi, il “Selec spritz”, leggermente alcolico, una via di mezzo tra il Campari e l’Aperol, servito con un’oliva verde trattenuta da uno stuzzicadenti e non immersa. La novità è stata apprezzata. Il Centro ha chiuso il cancello alle 13:30 e faceva male il cuore lasciare la sala bella, accogliente e calda. La settimana che inizia oggi non prevede appuntamenti per la Pro Loco, mentre in quella successiva ci occuperemo dell’inaugurazione di “Ponteacco sotto le stelle 2022”. Ai lettori e lettrici vada il nostro augurio di giorni felici e sereni.
20.11.2022, Ieri festeggiato il WC-day
Il “World Toilet Day” è arrivato alla 22/a edizione, essendo nata tale ricorrenza ad inizio del presente secolo, questo per ricordare un diritto negato a tantissimi, ovvero l’accesso a servizi igienici dignitosi. Fino a una sessantina d’anni fa qui in paese la stanza da bagno era un lusso riservato a pochi, poi c’è stato un autentico boom, dove da una stanza si è passati due e a tre. In quei tempi non sono mancati i commenti ironici rivolti ai pionieri di questa rivoluzione domestica: “Glej, se boì iti srat tu sìarak” (Guarda, ha paura di far popò nel granoturco). Consultando il sito dell’organizzazione, si scopre che più di tre miliardi e mezzo sono le persone che utilizzano impianti vecchi e che si rivelano poi veicolo d’infezione e di rischio per la loro salute e per l’ambiente.
19.11.2022, L’apprendimento dell’alfabeto (2/2)
In breve tempo gli scolari erano in grado di scrivere, dopo aver riempito pagine di quaderno prima con le aste, poi a seguire con tutte le lettere, seguendo uno schema preciso. A Natale ogni bambino era in grado di leggere almeno i titoli delle principali fiabe. Se il metodo di cinquant’anni fa era standard e collaudato, oggi ci fa sorridere la famosa “h” che per stare in piedi, doveva prendere in prestito la “c” oppure la “g”, oppure la “m” che allunga la gamba davanti alle “b” e alle “p”. Le metodologie moderne sono varie e si applicano a seconda dei gruppi di classe e delle varie professionalità degli insegnanti. Sicuramente si tratta di metodi più vicini all’era digitale, che guardano forse con nostalgia il metodo “analogico” in vigore fino ad un paio di decenni fa, quando la bella scrittura costituiva voto in pagella.
18.11.2022, L’apprendimento dell’alfabeto (1/2)
Cosa lega la forma grafica al suono cui corrisponde una lettera? In termini tecnici si intende il rapporto grafema-fonema. Perché l’alfabeto inizia proprio dall’A, B, C? I metodi di apprendimento contemporaneo dell’alfabeto sono identici a quelli di quando una parte dei lettori era giovane? Sono quesiti che ci poniamo oggi in rapporto al metodo di insegnamento di alcuni decenni fa. L’alfabeto costituiva una nota di colore nell’aula poco adorna della pluriclasse prima e seconda delle Elementari di Ponteacco. La parete alle spalle della cattedra era tappezzata di cartelli con disegni attribuiti ad ogni singola lettera. La A non poteva che essere “albero”, la B “barca”, mentre con la C iniziavano i primi problemi tra casa, ciliegia e chiesa. La maestra aveva una lunga bacchetta per indicare la sequenza delle lettere che ogni bambino doveva pronunciare. Ha fatto storia un pensierino scritto da Sergio C.: “Il caccatore è andato a cacca”, così com’è stata indubbia la fatica della maestra nello spiegare le eccezioni della lingua …
17.11.2022, Il baratto
È generalmente considerato la forma più antica di scambio commerciale di beni e, dunque, da collocare in una fase ben anteriore alle forme di scambio monetario. Una forma di scambio primordiale, spesso eseguita tra partner abituali, ovvero gli stessi clienti spesso mantenuti da generazione in generazione. Anche il nostro paese ha conosciuto questo sistema di scambio economico, partendo dal fatto che la moneta in circolazione era davvero poca. Subito dopo la II Guerra mondiale, il baratto prese vigore e costituì una voce della nostra economia. Castagne in cambio di granoturco e questa era proprio la stagione giusta, appunto, la seconda metà di novembre. In paese si era formato un gruppetto di persone che aveva trovato un canale di vendita particolarmente efficace. Il carro, caricato il giorno prima, partiva dal paese verso le 4 e arrivava a Mortegliano circa tre ore dopo. Il mezzo di trasporto trovava spazio in un ampio cortile loggiato dove si procedeva alla compravendita: un barattolo della conserva, di latta colmo di castagne in cambio dello stesso contenitore carico di granoturco in grani. Erano numerosi i nostri paesani che frequentavano quel piccolo mercato, molto efficace, gestito da una famiglia seria, di parola. E che intuizione sulla bontà dei prodotti: purcinke, castagna delle Valli in cambio di granoturco, quello che poi sarebbe diventato “La blave di Morteàn”.
16.11.2022, Il sapone fatto in casa
Siamo subissati dalla pubblicità che reclamizza prodotti per la pulizia della casa, per non parlare delle mille marche di detersivi in polvere, in granuli e liquidi. Guardando le immagini relative a questi utili rimedi per essere belli, puliti e profumati, dove tutti sono sorridenti a due arcate dentali e con il colletto di un bianco abbagliante, c’è da chiedersi come fosse affrontato questo argomento dalle nostre nonne. Ad esempio, la signora Luigia Serafini governava una grande famiglia di dodici persone e al cambio delle sole lenzuola si poteva coprire un mezzo campo da calcetto. Si trattava di una fatica immane con l’utilizzo di prodotti molto basilari. La produzione di sapone domestico era una pratica assai diffusa in paese. Si faceva raccolta dei grassi animali di scarto, si depositavano in un capace recipiente, messi a bollire fino a formare un impasto fluido. Si provvedeva ad aggiungere la soda caustica con la sua proprietà altamente corrosiva e ustionante. Terminata la bollitura, si creavano mattonelle di varie dimensioni e dopo un giorno di riposo il detersivo fai-da-te era pronto per l’uso.
15.11.2022, Le pitture di Daniela
È conosciuta da tempo in paese la vena artistica di Daniela Serafini, nipote di Elide, Carlut e Ciso, figlia della Grande emigrazione che, negli anni ’50, svuotò parzialmente le Valli. Pur abitando in Belgio, il suo cuore ha un posto riguardo riservato proprio a Ponteacco, un legame indissolubile con i suoi ricordi delle estati d’infanzia. Ogni bella stagione assieme al marito JM affrontano il viaggio per trascorrere alcune settimane di vacanza da noi al punto che, alla Pro Loco si dice: “È arrivata Daniela, è arrivata l’estate”. Come tutti gli artisti, anche Daniela è dotata di forte sensibilità che le consente di trasformare sensazioni in immagini, colori e oggetti. È invece una sorpresa la sua produzione di pitture, alcune delle quali visibili nel box “Foto della settimana”. Daniela e Marie-Noël Bastin (madrina della figlia Aurelie) sono le protagoniste di un’esposizione a Liegi, con loro grande soddisfazione per il giudizio positivo dei visitatori. Potete osservare la felice scelta dei colori, l’armoniosità dei volti e la serenità dei temi scelti dalla nostra paesana.
14.11.2022, Ieri al Centro
Ieri pomeriggio un festoso compleanno ha concluso la domenica al Centro. Le feste private sono una soddisfazione poiché molte persone per la prima volta hanno l’occasione di trascorrere alcune ore nella nostra struttura che, a loro giudizio, trovano accogliente, ordinata e ben organizzata. Ieri mattina Claudia e Paolo hanno “preso servizio” poco dopo le 09:30 e a loro va il ringraziamento della Pro Loco. Buono è stato l’afflusso di Soci. Il turno di domenica prossima è affidato a Elvira e Carlo che accogliamo con il nostro benvenuti nell’elenco dei collaboratori. Auguriamo una piacevole settimana.
13.11.2022, La debolezza davanti al dessert
Perché, anche se la pancia è piena, c’è sempre spazio per il dolce? E perché tendiamo a mangiare di più ai buffet, dove c’è un po’ di tutto? Secondo un docente della Facoltà di Scienze dell’Alimentazione dell’Università di Udine, al quale spesso chiediamo consigli, il cibo, più che una questione di panza, lo è di cervello e rientra nella grande sfera dei comportamenti alimentari. L’effetto-buffet, notato più volte al Centro, dipende dall’abitudine di seguire una dieta la più varia possibile, così quando l’offerta è diversificata tendiamo a mangiare di più, a volte anche con ingordigia. Questo è il meccanismo mentale che genera la dopamina, neurotrasmettitore, rilasciata dal cervello in quantità maggiore soprattutto davanti ad alimenti altamente calorici. La principale preoccupazione dei nostri antenati era trovare cibo e poi mangiarne a sufficienza per immagazzinare energia.
12.11.2022, Ieri l’Estate di San Martino
Un tempo gli inverni iniziavano presto. Ricordiamo le procesioni al cimitero svolte spesso con tempo inclemente, con pioggia fredda, a volte con nevischio e le montagne già imbiancate. Il 4 novembre 1980 tutto il fondovalle si trovò imbiancato da un sottile strato di neve. Oggi non è più così, infatti non si parla più di “Estate di san Martino”, ma di una prosecuzione di condizioni meteo favorevoli. Rimane nella nostra coscienza l’attesa “Estate” di Martino di Tours che era una tiepida interruzione ai rigori dell’inverno. Per i ragazzi di un tempo, Martino era un eroe, con il suo mantello tagliato in tre parti, con il suo cavallo bianco mentre soccorre due mendicanti che stavano morendo di freddo. Ricorderemo le nostre maestre, prendiamo ad esempio la Rade Podrecca Emma, che assegnava i pensieri di san Martino e un disegno allegato dove gli alunni potevano ritrarre il Santo e il suo cavallo.