10.11.2022, La pipa

 Qualcuno ricorda in paese alcuni nonni del Novecento alle prese con il paziente rito del fumo della pipa che consisteva nella cura del braciere, nel sul caricamento e nel lungo assaporare del fumo emesso da quest’attrezzo d’altri tempi. Tra questi c’era Cavich, fratello della Nella Bellidova, il padre di Pierino, il nonno materno di Mabira, solo per citarne alcuni. La pipa è finita nel dimenticatoio in cui l’ha fatta precipitare la post-modernità. L’immagine del nonno con la pipa in bocca davanti a casa o sul ciòk appartiene al passato. Ci sono sempre meno fumatori e l’aroma del tabacco è quasi scomparso dalla memoria dei sensi. Il numero dei detvoti della pipa è diminuito fino a raggiungere una percentuale irrisoria del comparto fumatori [fonte Assotabacco]. C’è stato il sorpasso da parte delle sigarette elettroniche e dei dispositivi a tabacco riscaldato. Tutto questo fa sì che la vecchia pipa in radica sia rimasta indissolubilmente incastrata nell’immaginario del Novecento con testimonial quali Stalin, Eco, Andreatta, Pertini, l’arch. Simonitti e la femminista Virginia Woolf.

 

09.11.2022, I sacerdoti contesi

   Qual è la vostra opinione sul celibato dei sacerdoti? È giusto che rinuncino per fede a un diritto sacrosanto, quello di crearsi una famiglia che proprio uno dei pilastri sul quale poggia l’intera impalcatura del Cattolicesimo? Sarebbe più formativo per il sacerdote sbrigare le faccende di famiglia, oppure rincorrere un forzato celibato che spesso apre le porte a relazioni clandestine? Sarebbe interessante conoscere l’opinione dei nostri lettori. La Chiesa non riesce a dare risposte, a proporre alternative che risparmino i preti dall’infelicità … perpetua, quella di non poter stabilire affetti permanenti così come appare esemplificato dalle immagini di serenità della Sacra famiglia. Anche le Valli conobbero in passato il fenomeno dei parroci che abbandonarono il ministero per farsi una famiglia. Fu un argomento di vivace discussione. Se ne parlò per molto tempo, per la forma dell’abbandono, per la coerenza o meno della scelta. Numerose persone “lo sapevano”, per altre invece si è trattato di un fenomeno nuovo quello delle presunte relazioni clandestine svolte nelle canoniche di questi sacerdoti innamorati. Secondo i dati facilmente reperibili su Internet, dal 1965 ad oggi sarebbero circa 5.000 in Italia i preti che hanno deposto l’abito talare e ogni anno pare siano una settantina le rinunce. Con i seminari pressoché deserti, con parroci come il nostro che si deve sobbarcare l’impegno ministeriale di guidare nove parrocchie, non è giunto il momento di dare una risposta definitiva? 

 

08.11.2022, Fanno male gli alimenti per animali ?

   Tempo fa un nostro paesano ha dato un passaggio, richiesto in autostop da Cividale di fronte al mitico Mitri, fino a Ponteacco con probabile prosecuzione fino a Pulfero. La persona trasportata, giunta all’altezza di Sanguarzo, ha preso la scatola di latta di Chappy estraendola dalla borsa della spesa, l’ha aperta e si è mangiata uno o due cubetti di carne destinata a Boby, ripulendosi le dita dal sugo succhiandosele. Il paesano, rimasto allibito, fu colto da conati di vomito. L’altro giorno abbiamo chiesto a un noto veterinario della zona quale fosse l’opinione della scienza in fatto di pericolosità riguardante nello specifico questo cibo: “Sì, si può mangiare il cibo per animali -ci ha risposto-, ma solo se è stato conservato in modo da evitare contaminazioni”. La scatola era stata aperta in quel momento, quindi risultava fresca e incontaminata. “Il cibo per animali -ha aggiunto il dottore- non è trattato con i rigori igienici riservati per gli umani, pertanto si possono correre rischi di contrarre infezioni come la salmonella”. La maggior parte degli alimenti per animali domestici è composta da sottoprodotti alimentari come la farina di ossa, le frattaglie e i derivati di soia e di altri cereali, quindi alimenti poco appetitosi, ma non tossici. Ultimamente varie confezioni per animali riportano l’indicazione di tossicità per gli umani. Si tratta di una precauzione per evitare cause legali ed evitare sforzi di vomito in caso di un nuovo passaggio con assaggio.

 

07.11.2022, Ieri al Centro

   Ci scusiamo per l’interruzione forzata degli aggiornamenti. La Redazione non è riuscita a predisporli a causa di un impedimento. Contiamo sulla comprensione di lettrici e lettori qualora si dovessero verificare altri ritardi. Ieri al Centro è stata una giornata di festa. La nostra struttura è rimasta aperta fino a sera con notevole afflusso di Soci. Il nostro ringraziamento va a Simona e Mariangela che, assieme a Graziella e Marcello, hanno gestito una domenica assai impegnativa. L’atmosfera, la compagnia e la degustazione di piatti hanno fatto da sottofondo alle ore trascorse in un ambiente familiare unico nel suo genere. La pastasciutta è un classico, ma l’assaggio di costicine di pecora è stato eccezionale per i numerosi buongustai che hanno risposto al richiamo senza esitazione. Si sono visti volti nuovi, sono state sottoscritte nuove tessere, insomma si è trattato di una domenica ampiamente positiva, con grande soddisfazione per la Pro Loco. Auguriamo una buona settimana.

04.11.2022, E una sera arrivò “Fracanapa” (2/2)

    

    Nel corso di quel pomeriggio inoltrato, una voce stridula e divertente annunciò per le vie del paese che poco prima dell’imbrunire sarebbe iniziato lo spettacolo di marionette. In quei tempi non esisteva l’ora legale. All’interno del cortile, con accesso dal grande portone di quella che poi divenne osteria e con il permesso del proprietario Èmaz, furono sistemate varie panchine e numerose sedie. Si trattò di una “sala volante” all’aperto, adattata per trascorrere una serata informale e di svago per i giovani. L’ingresso con posto a sedere costò 2 lire a testa (moneta piccola con la spiga sul fronte e l’uomo che ara sul retro), importo non alla portata di tutti, specie per le famiglie numerose. Il palcoscenico era essenziale: una tavola sagomata dipinta con colori vivaci, tende ai lati, mentre all’interno si alternavano le scene adattate si tre tempi in cui fu diviso lo spettacolo di marionette abilmente riportate in vita proprio da Fracanapa, attore, regista, tecnico e imitatore. La base musicale era diffusa dal “gramòfano”, ovvero il grammofono che riproduceva dischi a 78 giri. A distanza di tanto tempo c’è ancora qualcuno che di ricorda dell’episodio di grande divertimento.

03.11.2022, E una sera arrivò “Fracanapa” (1/2)

   Immaginiamo solo per un attimo quali potessero essere le condizioni in cui versava il paese nei primi anni successivi al Secondo conflitto mondiale! Il benessere economico sarebbe arrivato ancora due decenni più tardi, le famiglie facevano i conti con la triste realtà fatta di ristrettezze, di conti aperti con i caduti, con la mancanza di lavoro e con i debiti in negozio. Già aleggiava lo spettro dell’emigrazione che, negli anni successivi svuotò parzialmente le nostre case, i nostri borghi. Ma una calda serata d’estate portò una ventata di allegria in un paese assonnato qual era il nostro: c’era solo la radio di Amilcare che “ardeva” verso i ciokì, le panche dove si sedevano gli uomini per ascoltare il notiziario delle otto di sera. Quel giorno era arrivato “Fracanapa”, annunciato dal megafono di un burattinaio con baffi rossi e un nasone smisurato, simile alla famosa maschera veneta che dovrebbe corrispondere a quella di “fra’canapa”, il frate burlone dal grande nasone …

02.11.2022, La Commemorazione dei Defunti

    

    In questi ultimi anni si sta affermando un nuovo approccio con i riti del primo novembre. Si tratta di un appuntamento molto sentito dalla popolazione, ma ora espresso in modo diverso, forse più plasmato all’andamento della contemporaneità. Ci spieghiamo meglio: nei decenni passati era sconveniente non partecipare alla messa solenne e alla processione al camposanto. Le tombe senza la presenza dei familiari erano considerate “sarùate”, poverette. Successivamente si è passati alla processione “sfilata di moda”, per fortuna caduta nell’oblio, oggi si guarda alla praticità, finalmente svincolati e liberi di fare come si vuole. Sta mutando la presenza in chiesa che, anno dopo anno, vede una progressiva riduzione delle presenze, si può capire in caso di maltempo, ma fa riflettere invece per giornate primaverili come ieri. Molti preferiscono “disertare” la messa e la processione e recarsi comunque in cimitero, in orari diversi da quelli prescritti nel calendario liturgico parrocchiale. Anche ieri è stato notato questo nuovo atteggiamento che comunque ha un vantaggio: quello di consentire  un continuo via-vai informale di persone in cimitero, dall’alba al tramonto.

 

 

01.11.2022, Ognissanti

   Raccontavano i nostri nonni che nella notte tra il primo e il due novembre i morti entravano nelle case: era un loro diritto, condiviso da tutti rivedere, i luoghi dove hanno vissuto. Era la notte di Ognissanti, la Commemorazione dei Defunti che era preceduta da molte serate passate a pregare il Rosario per poi partecipare alla processione solenne del pomeriggio dalla chiesa parrocchiale al cimitero. Varie persone riportavano a casa notizie di incontri ravvicinati con qualche parente trapassato, che avvenivano la sera, nei luoghi della paura di cui ci siamo già occupati, come le Teja e le Makota, storie infinite di incontri che terrorizzavano i bambini. La Notte dei Morti riveste ancor oggi qualcosa di importante, per molti versi sacra e densa di ammonimenti. Ecco perché un appuntamento così simbolico può apparire infangato dalla festa consumistica del giorno precedente: non si può scherzare con i morti, travestirsi da streghe e maghi e il giorno dopo correre in processione!

31.10.2022, Ieri al Centro

   Una domenica vivace quella di ieri in paese. Il turno domenicale è stato condotto da Lorenzo che ringraziamo per la sua disponibilità. Nel complesso la presenza di Soci è stata discreta, considerate le eccezionali condizioni meteo che hanno certamente influito sulle scelte della domenica e del lungo ponte di Ognissanti tra ultime passeggiate in montagna o al mare. “Sembra una giornata estiva!”, è stato il commento di Graziana. Federico, neolaureato, ha offerto l’aperitivo ai presenti come coronamento della conclusione del suo lungo ciclo di studi. In pomeriggio è stato festeggiato il compleanno di Manuela Iuretig, la nota e affermata artistica eclettica di Loch. Numerosi sono stati gli invitati accolti da un intermezzo musicale. Il cancello del Centro si è chiuso alle 19:00. Molte persone singole e in gruppi hanno percorso la strada ciclo-pedonale Ponteacco-San Pietro, attrezzata com’è di panchine di sosta e godendosi la temperatura assai gradevole. Si chiude il mese di ottobre con gli studenti a casa, gli uffici pubblici chiusi, molti luoghi di lavoro in stand-by, stasera con la ricorrenza di Halloween, mentre il ponte proseguirà domani con la Commemorazione di tutti i Defunti secondo il calendario di “Curiosità”. 

 

30.10.2022, Sotto le lenzuola (2/2)

    Le regole imposte dalla Chiesa nella sfera intima della coppia prevedevano e obbligavano l’astinenza la domenica giorno del Signore, venti giorni prima di Natale, per tutto il periodo di Quaresima, nelle principali feste del culto cattolico, dei santi, delle relative vigilie, durante le Rogazioni propiziatorie e in occasione delle Quattro Tempora dedicate ai defunti (quattro serie di tre giorni distribuiti in quattro settimane delle quattro stagioni). Il contatto tra coniugi doveva avvenire al solo scopo procreativo, secondo i canoni previsti da madre natura, in una sorta di esclusivo dovere, non di piacere. Il sacerdote si prendeva licenza di inquisire, di fare domande molto dirette rivolte soprattutto alle donne, di sapere nel dettaglio la modalità non perversa degli atti. La materia qui trattata era un autentico incubo, un sacrificio per le donne, spesso una reprimenda per i ragazzi. Ed era il male minore: bastava confessarsi, espiare la pena con giornate a pane e acqua e preghiere per sperare di non finire all’inferno e non rinunciare del tutto ai piaceri della carne.