(Articolo di Giacomo S.)
Sono ormai già 5 anni che vivo ad Amburgo e ogni volta che ci penso mi viene in mente il nostro caro Presidente Francesco, il mio santolo, senza il quale molto probabilmente non sarei nemmeno qua. Francesco aveva una passione verace e una conoscenza sterminata dell’Europa, in particolare dei Paesi membri della Mitteleuropa. Tra questi di sicuro la Germania e già da piccolo, quando a piedi percorrevo la breve distanza tra via Lovinza e la casa di mia nonna (al numero 10), mi capitava molto spesso di fermarmi a parlarne con lui e moltissime volte ci dilungavamo in racconti e discussioni sull’Europa e sulla Germania. Francesco apriva spesso il vecchio atlante geopolitico e mi illuminava con la sua conoscenza delle città tedesche, della storia, dei Bundesländer (che pronunciava sempre in tedesco: “Bayern”, “Brandenburg”, “Mecklenburg-Vorpommern”), delle analogie e delle differenze con l’Italia. Mi ha fatto crescere una tale curiosità che mi ha spinto a imparare già da piccolo i rudimenti del tedesco (comprai su suo suggerimento un corso DeAgostini che usciva “a puntate” una volta a settimana in edicola). Poi è stato tutto un effetto a cascata, con lo studio del tedesco come seconda lingua al liceo, l’università ad Amburgo e il trasloco. Ci sono alcune persone che ti cambiano la vita anche se non lo sanno: una di queste, e forse la più importante, per me è stata Francesco. Lo ricordo sempre e lo ringrazierò per sempre per tutto il bene che mi ha voluto e gli insegnamenti che mi ha dato.